giovedì 23/01/2025 • 06:00
Il MIMIT ha adottato il decreto “Investimenti sostenibili 4.0”, al fine di supportare la trasformazione tecnologica e digitale, la competitività e la crescita sostenibile delle micro, piccole e medie imprese delle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna. Le agevolazioni saranno concesse fino al 75% delle spese ammissibili.
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Il decreto 22 novembre 2024 del Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT), pubblicato il 22 gennaio 2025 sul sito dello stesso Ministero, al fine di rafforzare la crescita sostenibile e la competitività delle PMI nei territori delle regioni meno sviluppate, dando attuazione agli obiettivi di sviluppo perseguiti nell'ambito dell'obiettivo specifico 1.3, azione 1.3.2 del PN RIC 2021 – 2027, definisce le modalità di sostegno per la realizzazione dei programmi d'investimento proposti negli ambiti definiti dallo stesso provvedimento, individuando, altresì, le condizioni e le modalità per la concessione e l'erogazione d'agevolazioni, a valere sulle risorse disponibili che, nel dettaglio, ammontano a 300.488.426,61 di euro. Una quota pari al 25% delle citate risorse è destinata ai programmi proposti dalle micro e piccole imprese. L'intervento agevolativo è gestito dalla Direzione generale per gli incentivi alle imprese del Ministero, il quale si avvale di Invitalia per lo svolgimento degli adempimenti amministrativi e tecnici riguardanti l'accoglienza e l'istruttoria delle domande d'agevolazione. Le agevolazioni disciplinate dal suddetto decreto, sono concesse a favore di programmi d'investimento proposti da PMI, rispettosi dei principi e della disciplina in materia di tutela dell'ambiente e coerenti con il piano “Transizione 4.0”. Priorità è assegnata ai programmi che, in aggiunta alle predette caratteristiche, sono in grado di contribuire al raggiungimento degli obiettivi climatici ed ambientali definiti dall'UE e perseguiti dal PN RIC 2021 – 2027. Ai fini di quanto appena sopra esposto, i programmi d'investimento che contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi climatici ed ambientali, devono essere riconducibili ad una delle seguenti linee d'azione: sostegno ai processi di produzione rispettosi dell'ambiente ed all'utilizzo efficiente delle risorse nelle PMI; promozione dell'efficienza delle PMI. Soggetti beneficiari e programmi ammissibili Per beneficiare delle agevolazioni in questione, le PMI, alla data di presentazione della domanda, devono essere in possesso dei seguenti requisiti: essere regolarmente costituite, iscritte ed “attive” nel Registro delle imprese. Le imprese non residenti nel territorio italiano, devono essere costituite secondo le norme di diritto civile e commerciale vigenti nello Stato di residenza ed iscritte nel relativo Registro delle imprese; essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non essere in liquidazione volontaria e non essere sottoposte a procedure concorsuali aventi finalità liquidatorie; trovarsi in regime di contabilità ordinaria e disporre di almeno due bilanci approvati e depositati presso il Registro delle imprese, ovvero aver presentato, nel caso d'imprese individuali e società di persone, almeno due dichiarazioni dei redditi; essere in regola con le disposizioni vigenti in materia di normativa edilizia e urbanistica, del lavoro, della prevenzione degli infortuni e della salvaguardia dell'ambiente ed essere in regola in relazione agli obblighi contributivi; aver restituito somme dovute a seguito di provvedimenti di revoca d'agevolazioni concesse dal Ministero; non aver effettuato, nei due anni precedenti la presentazione della domanda, una delocalizzazione verso l'unità produttiva oggetto dell'investimento in relazione al quale vengono richieste le agevolazioni, impegnandosi a non farlo anche fino ai due anni successivi al completamento dell'investimento stesso. Saranno ammissibili alle agevolazioni, i programmi che prevedono la realizzazione d'investimenti innovativi, sostenibili e con un contenuto tecnologico elevato e coerente al piano nazionale “Transizione 4.0”, attraverso l'utilizzo delle tecnologie di cui all'allegato 1 al decreto, in grado d'aumentare il livello d'efficienza e di flessibilità nello svolgimento dell'attività economica dell'impresa proponente. Per i programmi caratterizzati da un particolare contenuto di sostenibilità, sono previsti specifici criteri di valutazione che consentono all'impresa proponente di conseguire un punteggio aggiuntivo nell'ambito della procedura d'accesso. A tal fine, saranno valorizzati, tra l'altro, sulla base d'indicatori di sostenibilità dedicati, i programmi volti: a sostenere i processi di produzione rispettosi dell'ambiente e l'utilizzo efficiente delle risorse e, in particolare: i programmi che contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi climatici “mitigazione dei cambiamenti climatici” e “adattamento ai cambiamenti climatici”; i programmi che prevedono l'applicazione di soluzioni comprese tra quelle di cui all'allegato 2 al decreto, idonee a favorire la transizione dell'impresa verso il paradigma dell'economia circolare; alla promozione dell'efficienza energetica delle imprese, con il conseguimento, attraverso le misure di cui all'allegato 3 al decreto, di un risparmio energetico, all'interno dell'unità produttiva interessata dall'intervento, non inferiore al 5% rispetto ai consumi dell'anno precedente alla data di presentazione della domanda. I programmi d'investimento dovranno, in ogni caso, essere finalizzati allo svolgimento delle attività economiche, quali le attività manifatturiere e le attività di servizi alle imprese. Nello specifico, ai fini dell'ammissibilità alle agevolazioni, i programmi d'investimento devono: prevedere l'utilizzo delle tecnologie abilitanti afferenti al piano “Transizione 4.0” riportate nell'allegato 1 al decreto. L'ammontare delle spese riconducibili alle predette tecnologie deve, in particolare, risultare preponderante rispetto al totale dei costi ammissibili del programma; essere diretti all'ampliamento della capacità, alla diversificazione della produzione funzionale ad ottenere prodotti mai fabbricati in precedenza o al cambiamento fondamentale del processo di produzione di un'unità produttiva esistente, ovvero alla realizzazione di una nuova unità produttiva; essere realizzati presso un'unità produttiva localizzata nei territori delle regioni meno sviluppate, fatto salvo quanto previsto dall'art. 7, c. 5, lett. i), del decreto in esame; prevedere spese ammissibili non inferiori complessivamente a 750.000,00 euro e non superiori a 5.000.000,00 euro e, comunque, al 70% del fatturato dell'ultimo bilancio approvato e depositato, ovvero, nel caso d'imprese individuali e società di persone, dell'ultima dichiarazione dei redditi; essere avviati successivamente alla presentazione della domanda; prevedere una durata non superiore a 18 mesi dalla data d'adozione del provvedimento di concessione delle agevolazioni, fermo restando la possibilità da parte del Ministero di concedere, su richiesta motivata dal soggetto beneficiario, una proroga del termine d'ultimazione non superiore a sei mesi. Agevolazioni concedibili L'art. 7 del decreto del MIMIT in commento, definisce le spese ammissibili alle agevolazioni, ovvero quelle strettamente funzionali alla realizzazione dei programmi d'investimento indicati nel paragrafo precedente, relative all'acquisto di nuove immobilizzazioni materiali ed immateriali, come definite agli artt. 2423 e seguenti del Codice Civile. Le agevolazioni saranno concesse ai sensi e nei limiti di quanto previsto dalle disposizioni di cui agli artt. 13 (Campo di applicazione degli aiuti a finalità regionale) e 14 (Aiuti a finalità regionale agli investimenti), del Reg. GBER. Nel dettaglio, dette agevolazioni saranno concesse nella forma del contributo in conto impianti e del finanziamento agevolato, a copertura di una percentuale nominale massima delle spese ammissibili pari al 75%, di cui, il 35% dell'ammontare complessivo delle spese ammissibili in forma di contributo in conto impianti, il 40% delle medesime spese in forma di finanziamento agevolato. Il finanziamento agevolato, dovrà essere restituito dall'impresa beneficiaria senza interessi a decorrere dalla data d'erogazione dell'ultima quota a saldo delle agevolazioni, secondo un piano d'ammortamento a rate semestrali costanti posticipate, scadenti il 31 maggio ed il 30 novembre di ogni anno, in un periodo della durata massima di sette anni. Le agevolazioni in commento, saranno concesse sulla base di una procedura valutativa con procedimento a sportello. A tal proposito, è previsto che i termini e le modalità di presentazione delle domande d'agevolazione, saranno definiti con un successivo provvedimento del Direttore generale per gli incentivi alle imprese del Ministero che sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana, nonché sul sito internet del Ministero (www.mimit.gov.it) e di Invitalia. Fonte: Decreto MIMIT 22 gennaio 2025 ...
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