martedì 21/01/2025 • 06:00
La Legge di Bilancio 2025 riscrive l'ambito soggettivo d'applicazione della Web Tax, confermando un'unica soglia minima di ricavi pari a 750 milioni di euro. Cambiano anche le modalità di pagamento dell'imposta, con versamento dell'acconto del 30% a novembre e saldo a maggio dell'anno successivo.
L'imposta sui servizi digitali (c.d. Web Tax) è stata introdotta nel nostro ordinamento dall'art. 1 c. 35-50 L. 145/2018 ed è determinata applicando l'aliquota del 3% ai ricavi derivanti dalla fornitura di servizi digitali.
La tassazione ha ad oggetto la pubblicità digitale su siti e social network, l'accesso alle piattaforme digitali, i corrispettivi percepiti dai gestori di tali piattaforme ed anche la trasmissione di dati rilevabili attraverso gli utenti.
Nel dettaglio, i servizi digitali rilevanti ai fini dell'imposta in esame sono:
a) la veicolazione su un'interfaccia digitale di pubblicità mirata agli utenti della medesima interfaccia (pubblicità online);
b) la messa a disposizione di un'interfaccia digitale multilaterale che consente agli utenti di essere in contatto e d'interagire tra loro, anche al fine di facilitare la fornitura diretta di beni o servizi (servizi di intermediazione tra utenti);
c) la trasmissione di dati raccolti da utenti e generati dall'utilizzo di un'interfaccia digitale.
Affinché i ricavi siano considerati imponibili ai fini della Web Tax, è necessario che l'utente del servizio digitale sia localizzato nel territorio nello Stato.
Ai fini del calcolo dell'imposta, inoltre, i suindicati ricavi devono essere assunti al lordo dei costi sostenuti per la fornitura dei servizi stessi ed al netto dell'IVA e di altre imposte indirette.
Per la determinazione della base imponibile, invece, sono previste specifiche indicazioni in relazione alla tipologia di servizio digitale offerto.
Tipologia di servizio |
Calcolo base imponibile |
---|---|
Servizi di veicolazione su un'interfaccia digitale di pubblicità mirata |
Rilevano i corrispettivi (anche non monetari) percepiti dai soggetti passivi dell'imposta che si occupano di collocare, quali intermediari tramite interfaccia digitale, il contenuto pubblicitario mirato su siti di terzi, nonché i corrispettivi percepiti dai soggetti passivi dell'imposta che ospitano nell'interfaccia digitale tale contenuto pubblicitario |
Servizi resi dalle interfacce multilaterali |
|
Trasmissione di dati raccolti da utenti e generati dall'utilizzo di un'interfaccia digitale |
Rilevano i corrispettivi connessi alla trasmissione a titolo oneroso dei dati ottenuti dall'attività degli utenti sulle interfacce digitali |
Modifiche all'ambito soggettivo d'applicazione
L'ambito soggettivo d'applicazione dell'imposta sui servizi digitali è definito all'art. 1 c. 36 L. 145/2018. Secondo il contenuto originario della disposizione normativa, i soggetti passivi dell'imposta erano gli esercenti attività d'impresa che, singolarmente o a livello di gruppo, nell'anno solare precedente a quello in cui sorge il presupposto impositivo avevano realizzato congiuntamente:
La Legge di Bilancio 2025 (art. 1 c. 21-22 L. 207/2024) riscrive l'ambito soggettivo d'applicazione della Web Tax, ricomprendendo nel novero dei soggetti passivi dell'imposta in commento gli esercenti attività d'impresa che realizzano:
Pertanto, a seguito delle modifiche disposte dalla Legge di Bilancio, viene confermata la soglia minima di 750 milioni di euro con riferimento alla realizzazione, nel corso dell'anno solare precedente a quello in cui sorge il relativo presupposto d'imposta, di ricavi globali di qualunque natura, mentre, viene eliminata la soglia minima di 5,5 milioni di euro con riguardo ai ricavi, conseguiti in Italia, derivanti dai suddetti servizi digitali.
Come cambiano le modalità di versamento
La Legge di Bilancio 2025 interviene anche sulle modalità di versamento della Web Tax.
Le disposizioni originarie contenute al c. 42 L. 145/2018, prevedevano che i soggetti passivi, fossero tenuti al versamento dell'imposta entro il 16 maggio dell'anno solare successivo a quello in cui sorge il presupposto impositivo.
Il legislatore ha modificato le modalità di versamento dell'imposta sui servizi digitali, introducendo, in luogo dell'attuale versamento dell'imposta in un'unica soluzione:
Un ulteriore adempimento previsto per i soggetti passivi della Web Tax e non interessato da modifiche, è la presentazione della dichiarazione annuale dell'ammontare dei servizi tassabili forniti. La stessa, dev'essere trasmessa annualmente all'Agenzia delle Entrate in via telematica entro il 30 giugno di ciascun anno, utilizzando il modello DST disponibile sul portale della stessa Agenzia.
© Copyright - Tutti i diritti riservati - Giuffrè Francis Lefebvre S.p.A.
Vedi anche
Pubblicata in GU 31 dicembre 2024 n. 305 la Legge di Bilancio 2025 (L. 207/2024). Tra le misure fiscali rilevano l'introduzione dell'IRES premiale e le modifiche al <..
Approfondisci con
L'imposta sui servizi digitali (c.d. Digital Tax) è determinata applicando l'aliquota del 3% ai ricavi imponibili realizzati dai soggetti passivi nel corso dell'anno solare. Ricapitoliamo soggetti, modalità, termini ent..
Claudia Iozzo
- Dottore commercialistaRimani aggiornato sulle ultime notizie di fisco, lavoro, contabilità, impresa, finanziamenti, professioni e innovazione
Per continuare a vederlo e consultare altri contenuti esclusivi abbonati a QuotidianoPiù,
la soluzione digitale dove trovare ogni giorno notizie, video e podcast su fisco, lavoro, contabilità, impresa, finanziamenti e mondo digitale.
Abbonati o
contatta il tuo
agente di fiducia.
Se invece sei già abbonato, effettua il login.