venerdì 17/01/2025 • 06:00
Il MASE, al fine d’incentivare l’adesione allo schema nazionale volontario denominato “Made Green in Italy” da parte delle aziende italiane, concede un contributo a fondo perduto per la realizzazione di progetti per la valutazione dell’impronta ambientale dei prodotti.
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Dal 13 gennaio 2025, è attivo lo sportello per la presentazione delle istanze, da parte dei “soggetti richiedenti” di cui all'art. 2, c. 1, lett. aa), del DM 56/2018, relative alla concessione di un contributo a fondo perduto per la realizzazione di progetti per la valutazione dell'impronta ambientale dei prodotti, necessari ai fini dell'adesione allo schema nazionale volontario, denominato “Made Green in Italy”. Al fine d'incentivare l'adesione al citato schema, infatti, il MASE ha pubblicato il relativo Bando, con una dotazione finanziaria che ammonta complessivamente a 114.000,00 euro.
Per ciascuna proposta progettuale ammessa, è previsto un contributo a fondo perduto entro il limite massimo di 10.000,00 euro.
I progetti dovranno necessariamente riguardare prodotti (beni e servizi) classificabili come “Made in Italy”, ovvero prodotti originari dell'Italia, nel rispetto di quanto stabilito dall'art. 60 del Reg. (UE) 952/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio del 9 ottobre 2013 che istituisce il Codice doganale dell'Unione, per i quali sono pubblicate ed in corso di validità, al momento di presentazione dell'istanza, le corrispondenti “Regole di Categoria di Prodotto” (RCP).
Beneficiari e requisiti d'ammissibilità
Il Bando in esame, si rivolge ai “soggetti richiedenti” di cui all'art. 2, c. 1, lett. aa), del DM 56/2018, definiti come produttori di prodotti classificabili come “Made in Italy”, ovvero prodotti originari dell'Italia, nel rispetto di quanto stabilito dall'art. 60 del Reg. (UE) 952/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio del 9 ottobre 2013 e dalle relative disposizioni d'applicazione che richiedono l'adesione allo schema per almeno un loro prodotto.
Non possono essere ammessi al contributo in questione, i soggetti che:
A pena d'inammissibilità, le istanze, debitamente sottoscritte dal legale rappresentante del soggetto richiedente mediante firma autografa o firma digitale, dovranno essere redatte utilizzando esclusivamente la domanda d'ammissione al finanziamento (Allegato A), scaricabile dal sito del Ministero (www.mase.it – sezione “Bandi e avvisi”).
Tale domanda, compilata in ogni sua parte, dovrà essere accompagnata da copia fotostatica del documento di riconoscimento del legale rappresentante, nonché dagli Allegati B e C del Bando.
La mancata presentazione degli Allegati, ovvero la loro mancata compilazione nelle parti essenziali, nonché la mancata produzione dei documenti in essi richiamati, determinerà l'inammissibilità della proposta progettuale.
Presentazione delle istanze
Il soggetto richiedente potrà presentare domanda per il contributo solo ed esclusivamente via PEC, all'indirizzo dedicato programmicertificazione@pec.mase.gov.it, a partire dal 13 gennaio e fino al termine ultimo delle ore 20:00 del 3 febbraio 2025.
Nell'oggetto della PEC, dovrà essere riportata la seguente dicitura “Bando per l'accesso al contributo, in regime di ‘de minimis', di progetti per la valutazione dell'impronta ambientale dei prodotti ai fini dell'adesione allo Schema ‘Made Green in Italy' (D.M. n.56/2018)”.
Le proposte saranno finanziate fino ad esaurimento delle risorse disponibili, in base all'ordine di ricezione della domanda (data ed ora). Il MASE si riserva, comunque, la possibilità di aprire nuovamente i termini di presentazione delle domande, nel caso di residue risorse disponibili.
Ciascun soggetto richiedente, potrà presentare una sola istanza di contributo che potrà essere relativa alla valutazione dell'impronta ambientale di uno o più prodotti, pena l'inammissibilità di tutte le istanze presentate.
Criteri d'ammissibilità dei progetti
Saranno considerate ammissibili le proposte progettuali che soddisferanno i seguenti criteri:
Per quanto concerne, invece, la procedura di valutazione delle istanze, disciplinata dall'art. 8 del Bando, è previsto che la fase istruttoria venga effettuata secondo l'ordine cronologico di presentazione delle stesse. L'attività istruttoria sarà preliminarmente finalizzata alla verifica della sussistenza dei requisiti di partecipazione e delle condizioni d'ammissibilità delle istanze per l'accesso al contributo previsti dal Bando.
In merito alla durata dei progetti presentati, è previsto che gli stessi debbano avere una durata di 7 mesi a decorrere dalla data d'avvio, la quale coincide con la data d'accettazione del contributo da parte del soggetto richiedente che dovrà avvenire solo ed esclusivamente a mezzo PEC.
È prevista, altresì, la possibilità di concedere proroghe per sole cause non imputabili al soggetto beneficiario, fino ad un massimo di 1 mese oltre la durata prevista, su richiesta motivata del soggetto beneficiario da presentare prima della scadenza del termine ultimo per la realizzazione del progetto.
Cumulo e spese ammissibili
Il contributo in esame potrà essere concesso compatibilmente con quanto previsto dal Reg. (UE) 2023/2831, in base al quale tutti gli aiuti ottenuti dall'impresa, a vario titolo, in regime “de minimis”, nell'arco di tre esercizi finanziari (l'esercizio finanziario interessato più i due precedenti), non possono superare la soglia massima di 300.000 euro.
Nel caso d'imprese operanti nel settore agricolo, il contributo potrà essere concesso compatibilmente con quanto previsto dal Reg. (UE) 1407/2013.
Il credito in questione è alternativo e non cumulabile, in relazione a medesime voci di spesa, con ogni altra agevolazione prevista da normativa nazionale, regionale o europea.
L'art. 12 del Bando, invece, prevede che siano ammesse le seguenti tipologie di spesa, sostenute successivamente alla data d'avvio e sino al termine ultimo per la realizzazione del progetto, purché riferibili e funzionali alla realizzazione del progetto stesso, ovvero:
L'IVA sarà ammissibile solo nel caso in cui tale costo sia effettivamente sostenuto dal soggetto richiedente, senza possibilità di recupero o rimborso, a norma della legislazione nazionale sull'IVA.
Il Bando, infine, disciplina la fase del pagamento del contributo e quella dell'eventuale revoca dello stesso, a seguito delle verifiche e dei controlli effettuati dalla Direzione generale per la sostenibilità dei prodotti e dei consumi.
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