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lunedì 25/11/2024 • 06:00

Impresa Nuove tecnologie

Selezione del personale: come integrare l'AI in modo responsabile

I sistemi di intelligenza artificiale sono in grado di rivoluzionare il mondo del recruitment e sollevano questioni etiche cruciali, che si collegano alla loro implementazione nei processi di selezione.

di Alberto Mascia - Avvocato, consulente legale e founder di Mascia & Associati

di Lorenza Morello - Giurista d’impresa, Presidente di APM, studio Morello Consulting

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  • Tempo di lettura 8 min.
  • Ascolta la news 5:03

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L'Intelligenza Artificiale (IA) sta trasformando radicalmente il modo in cui le aziende selezionano il personale. Strumenti sempre più avanzati consentono di analizzare rapidamente un gran numero di candidature, identificando i talenti più adeguati per determinate posizioni lavorative.

Questa rivoluzione tecnologica, già in atto da diversi anni, solleva l’importante questione etica relativa alle modalità con cui le aziende possono integrare l'IA nei processi di selezione, rispettando valori umani fondamentali come l'equità, la trasparenza e la privacy.

Una riflessione serie sull’utilizzo dell’IA in tale ambito parte da un’analisi relativa ai benefici operativi e ai vantaggi pratici per le aziende:

  • efficienza e velocità: gli algoritmi possono filtrare migliaia di CV in pochi istanti, riducendo significativamente i tempi di valutazione, scrematura e facilitando una eventuale assunzione.
  • miglioramento della qualità delle assunzioni: l'IA può identificare skill e caratteristiche che corrispondono esattamente alle esigenze dell'azienda, aumentando la probabilità di successo del candidato.
  • riduzione dei costi: automatizzare le fasi iniziali del processo di selezione consente di dare maggiore libertà alle risorse umane per attività a maggiore valore aggiunto.
  • analisi predittiva: gli strumenti di IA possono prevedere le prestazioni future dei candidati, basandosi su dati storici e comportamentali.

Sotto il profilo operativo, l'IA può rappresentare anche uno strumento efficace per aumentare la competitività aziendale nel mercato del lavoro. Permette allo stesso tempo di prendere decisioni basate su dati oggettivi, riducendo l'influenza di fattori soggettivi e intuizioni non sempre accurate.

A fronte dei diversi benefici, l'integrazione dell'IA nel recruitment pone sfide etiche significative. Ne citiamo alcune:

  • bias algoritmico: gli algoritmi apprendono dai dati storici; se questi dati contengono pregiudizi, l'IA può perpetuare discriminazioni basate su genere, etnia o età; tale aspetto non solo è problematico dal punto di vista etico, ma può anche esporre l'azienda a rischi legali; per contrastare i pregiudizi negli algoritmi, le aziende possono avvalersi di tecniche di debiasing più recenti, come l'algorithmic fairness (equità algoritmica, per eliminare pregiudizi nel codice) e l'utilizzo di dataset sintetici creati per neutralizzare i pregiudizi.
  • accountability: spesso gli algoritmi sono "scatole nere", rendendo difficile conoscere come vengono prese le decisioni; questo può minare la fiducia dei candidati e dei dipendenti, e pertanto occorre garantire vigilare sull’accountability legata ai vari processi decisionali; al fine di aumentare la trasparenza delle decisioni algoritmiche, è possibile integrare strumenti come LIME (Local Interpretable Model-Agnostic Explanations, metodo per spiegare i risultati dell’algoritmo) e SHAP (Shapley Additive Explanations, strumento per scomporre decisioni complesse in elementi comprensibili), che consentono di esplorare il funzionamento degli algoritmi e interpretare le scelte prese; anche le soft skills, come il pensiero critico e la consapevolezza etica, sono cruciali per interpretare correttamente i risultati dell'IA, consentendo ai team HR di valutare criticamente e correggere eventuali errori o distorsioni.
  • privacy dei dati: l'IA richiede il trattamento di grandi quantità di dati personali, anche di quelli più ‘sensibili’, sollevando preoccupazioni sulla conformità alle normative sulla protezione dei dati, come il GDPR; tra le misure avanzate di protezione dei dati si possono adottare varie tecniche che consentono, tra le altre cose, l'analisi dei dati mantenendo la riservatezza e limitando l'accesso a informazioni individuali.

Per affrontare queste sfide etiche, le aziende devono adottare un approccio proattivo, caratterizzato da alcuni tasselli specifici, tra cui:

  • Audit degli algoritmi: verificare regolarmente gli strumenti di IA per identificare e correggere eventuali bias; questo implica testare gli algoritmi con dati diversi e monitorare le decisioni prese.
  • Trasparenza con i candidati: informare chiaramente sull'uso dell'IA nel processo di selezione e offrire la possibilità di richiedere spiegazioni sulle decisioni prese; la comunicazione aperta aumenta la fiducia e dimostra impegno verso pratiche etiche.
  • Protezione dei Dati: implementare rigorose misure di sicurezza e garantire la conformità alle leggi sulla privacy; è fondamentale gestire le categorie ‘particolari’ di dati in modo responsabile, limitando l'accesso solo al personale autorizzato.

Implicazioni filosofiche e sociologiche dell'IA nel recruitment

L'adozione dell'IA nella selezione del personale non è solo una questione tecnica o operativa, bensì coinvolge anche profonde riflessioni filosofiche e sociologiche sul ruolo della tecnologia nella società.

L'IA ha il potere di automatizzare decisioni che in passato erano prerogativa esclusiva degli esseri umani, sollevando domande su autonomia, responsabilità e giustizia.

Dal punto di vista filosofico, l'utilizzo dell'IA mette in discussione il concetto di libero arbitrio e l'unicità dell'esperienza umana. Se un algoritmo decide in via preventiva, anche agendo come filtro, chi è idoneo per un lavoro, viene messo in discussione non solo la relazione umana e professionale, ma anche lo spazio per l'intuizione, l'empatia e la comprensione umana.

Dal punto di vista sociologico, si pone con una certa forza la questione - sempre più pressante - che l'IA possa amplificare le disuguaglianze esistenti, se non viene progettata e utilizzata con estrema attenzione.

Inoltre, l'uso dell'IA nel recruitment può influenzare la cultura aziendale. Uno degli altri rischi che va scongiurato è che il processo di selezione diventi troppo automatizzato e porti a team meno diversificati e a una diminuzione della creatività, elementi fondamentali per l'innovazione.

Strategie per un'implementazione etica e responsabile

Per integrare l'IA in modo etico nei processi di selezione, le aziende possono adottare le seguenti strategie:

  • Formazione del personale HR: educare il team sulle implicazioni etiche dell'IA e su come utilizzare gli strumenti in modo responsabile è essenziale, in quanto la consapevolezza è il primo passo verso pratiche più etiche; e pertanto, è essenziale che il team HR riceva una formazione continua non solo sugli aspetti tecnici dell'IA, ma anche su quelli etici, acquisendo competenze trasversali come il pensiero critico e l’analisi etica; le skill trasversali come l’adattabilità e il problem solving aiutano il team HR a rispondere in modo flessibile ai continui cambiamenti normativi e tecnologici, migliorando i processi e garantendo un uso responsabile dell’IA.
  • Collaborazione interdisciplinare: coinvolgere esperti in etica, diritto e sociologia per valutare l'impatto delle tecnologie adottate consente di avere una prospettiva multidisciplinare che può aiutare a identificare rischi e opportunità nascosti.
  • Sviluppo di politiche chiare: definire linee guida interne che promuovano l'equità e la trasparenza nell'uso dell'IA è sempre più imprescindibile e tali politiche devono essere comunicate e comprese a tutti i livelli dell'organizzazione.
  • Valutazione costante dell'impatto: monitorare gli effetti dell'IA sul processo di selezione e apportare modifiche quando necessario include la necessità di raccogliere feedback dai candidati e analizzare metriche chiave di performance.

Un approccio olistico che considera non solo gli aspetti operativi, ma anche quelli etici e culturali, può aiutare le aziende a beneficiare dell'IA senza compromettere i valori fondamentali.

Profili giuridici e normativi

L'AI Act introduce una classificazione dei sistemi IA per rischi, imponendo restrizioni specifiche nei processi di selezione. Le aziende devono adattarsi a queste normative, pena il verificarsi di conseguenze legali e reputazionali. Dal punto di vista legale, le aziende, dunque, devono navigare un panorama normativo in continua evoluzione. In Europa, anche il GDPR impone specifiche regole da rispettare in tema di protezione della privacy e trattamento dei dati personali, e nuove regolamentazioni specifiche sull'IA sono già realtà. Non conformarsi a queste leggi può comportare sanzioni significative e danni alla reputazione.

Da questo punto di vista, è fondamentale che le aziende:

  • Assicurino la conformità normativa, collaborando con esperti legali per comprendere le leggi applicabili e garantire che l'uso dell'IA sia conforme.
  • Promuovano la trasparenza, fornendo informazioni chiare e accessibili sui processi decisionali automatizzati.
  • Garantiscano il diritto di ricorso, offrendo ai candidati la possibilità di contestare decisioni prese dall'IA e richiedere una revisione umana.

Cultura aziendale e responsabilità sociale

Integrando l'IA nei processi di selezione, nel pieno rispetto dei vari passaggi operativi, dei principi, dei valori in gioco, le aziende hanno l'opportunità di dimostrare il loro impegno verso una responsabilità sociale d'impresa autentica. Questo implica non solo evitare pratiche discriminatorie, ma anche promuovere attivamente l'inclusione e la diversità. Alcune aziende offrono già un percorso trasparente di candidatura, illustrando ai candidati come l'IA viene impiegata nel processo e dando la possibilità di richiedere una revisione umana delle decisioni prese dall'algoritmo.

Un'azienda che utilizza l'IA in modo etico può rafforzare il proprio employer branding, attirando talenti che condividono i suoi valori. Al contrario, un uso non serio, professionale, dell'IA può danneggiare la reputazione aziendale e allontanare potenziali candidati.

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