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giovedì 05/09/2024 • 06:00

Fisco Entro l’11 settembre 2024

Elusione fiscale: in consultazione la direttiva per un vaglio di adeguatezza

Dal 31 luglio e fino all'11 settembre è aperta la consultazione sullo stato di attuazione della direttiva anti-elusione (ATAD). Attraverso i commenti espressi dai portatori di interessi, la Commissione UE potrà valutare se la direttiva ha conseguito i propri obiettivi e le eventuali aree di miglioramento su cui focalizzare eventuali nuovi interventi legislativi.

di Maria Eugenia Palombo - Associate Partner, KPMG

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  • Tempo di lettura 4 min.
  • Ascolta la news 5:03

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La direttiva ATAD (Direttiva UE 2016/1164 del 12 luglio 2016, modificata dalla Direttiva UE 2017/9522 del 29 maggio 2017), ha stabilito misure minime standardizzate che gli stati membri UE sono tenuti ad introdurre per contrastare le forme più diffuse di pianificazione fiscale aggressiva e le pratiche di elusione fiscale che incidono sul funzionamento del mercato unionale.

La direttiva si ispira alle raccomandazioni espresse dall'OCSE e dal G20 nell'ambito del progetto BEPS ed ha lo scopo di garantire un livello minimo di protezione delle basi imponibili di tutti gli Stati membri, tramite un approccio coerente e coordinato focalizzato su cinque ambiti:

  • Le limitazioni alla deducibilità degli interessi passivi;
  • L'exit tax sul trasferimento di attività;
  • La tassazione delle società controllate estere (CFC);
  • I disallineamenti da ibridi;
  • La norma generale antiabuso.

Il procedimento di consultazione pubblica e gli obiettivi

L'art. 10 della direttiva prevede l'obbligo della Commissione UE di effettuare una valutazione sul funzionamento della stessa e, se del caso, presentare al Consiglio una proposta legislativa per introdurre eventuali modifiche.

In questo contesto, il 31 luglio scorso la Commissione UE ha pubblicato sul proprio sito, nella sezione “Dì la tua”, un invito ad esprimere commenti rivolto a tutti i “portatori di interessi” (autorità fiscali degli Stati membri, imprese multinazionali, grandi imprese, consulenti fiscali e contabili, ONG e organi rappresentativi delle imprese nazionali e della UE).

Con il processo di pubblica consultazione, in particolare, si intende promuovere la raccolta di elementi di prova e pareri da un'ampia platea di operatori, consentendo agli stessi di fornire informazioni utili a comprendere se la direttiva abbia conseguito e continui a conseguire gli obiettivi prefissati, al fine di stabilire se sia necessario procedere ad eventuali modifiche. Una particolare attenzione è rivolta alla misurazione dei benefici della direttiva in termini di risparmio per gli erari nazionali e all'individuazione degli oneri amministrativi per le imprese, per una valutazione complessiva del raggiungimento degli obiettivi previsti.

Le aree di consultazione e la tempistica

La valutazione dei soggetti interessati dovrà focalizzarsi su tre tematiche:

  • L'attuazione dell'ATAD negli Stati membri e le eventuali scelte strategiche compiute dagli Stati, laddove ciò fosse consentito;
  • L'efficacia delle misure ATAD nel contrasto alla pianificazione fiscale aggressiva, sotto un profilo qualitativo e quantitativo. Questa valutazione, in particolare, dovrà evidenziare il valore aggiunto apportato dalla direttiva rispetto alle azioni individuali che i singoli Stati possono attuare autonomamente.
  • L'idoneità della direttiva a perseguire il proprio scopo, tenendo conto anche dell'adattamento delle misure antiabuso ai bisogni futuri, in particolare alla luce dell'introduzione della global minimum tax e della potenziale sovrapposizione tra le rispettive norme.

I criteri di valutazione dovranno basarsi sui seguenti aspetti:

  • L'efficacia, in termini di raggiungimento degli obiettivi e dei benefici apportati dalla direttiva;
  • L'efficienza, tramite l'accertamento di eventuali entrate supplementari realizzate dagli Stati membri per effetto delle misure ATAD, tenuto conto però dei correlati oneri amministrativi per i portatori di interesse;
  • La pertinenza delle misure ATAD, rispetto al contesto normativo attuale e futuro delle singole giurisdizioni;
  • La coerenza con le legislazioni degli Stati membri;
  • Il valore aggiunto della direttiva rispetto alle misure che i singoli Stati membri possono attuare attraverso l'azione individuale.

I commenti dovranno pervenire entro l'11 settembre 2024.

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