giovedì 04/07/2024 • 06:00
Il 3 luglio 2024 il Consiglio dei Ministri ha definitivamente approvato il Decreto sulla riscossione, nell'ambito dell'attuazione della Riforma fiscale. Quali sono le nuove misure previste in tema di rateizzazione e procedure esecutive?
Dilazione del pagamento verso le 120 rate senza adempimenti Il Decreto sulla riscossione, approvato definitivamente dal Consiglio dei Ministri il 3 luglio 2024, introduce la nuova dilazione del rateale, con una progressione a scaglioni per ragioni di sostenibilità economica. Nel dettaglio, su semplice richiesta del contribuente, oltre i 120 mila euro di debito si possono ottenere fino a: 84 rate mensili per le richieste presentate negli anni 2025 e 2026; 96 per le richieste presentate negli anni 2027 e 2028; 108 per le richieste presentate a decorrere dal 1° gennaio 2029. Inoltre, in casi di dimostrazione di temporanea situazione di obiettiva difficoltà economico finanziaria, si può accedere alla rateizzazione in 120 rate da subito per i debiti oltre la soglia dei 120 mila euro, mentre per i debiti di importo inferiore l'aumento delle rate a 120 è condizionato dalla tempistica sopra indicata. Pianificazione annuale dell'attività di riscossione Il Decreto sulla riscossione, che tiene conto dei pareri delle competenti Commissioni parlamentari, introduce la pianificazione annuale dell'attività di riscossione, organizzando i crediti per codice fiscale e garantendo che non ci siano nuovi oneri per la finanza pubblica. Dal 1° gennaio 2025, l'Agente della Riscossione dovrà conformare il proprio operato al piano annuale, effettuare tempestivi tentativi di notifica delle cartelle di pagamento e atti interruttivi della prescrizione, e trasmettere mensilmente all'ente creditore i flussi informativi riguardanti le riscossioni effettuate. Inoltre, sono previsti i controlli dell'ente creditore, distintamente, per le quote affidate a decorrere dal 1° gennaio 2025 e per quelle affidate fino al 31 dicembre 2024, con un esonero da responsabilità contabile se l'insolvenza non è dovuta a dolo o colpa grave. Le quote automaticamente discaricate, su cui si soffermiamo qui di seguito, avranno una speciale procedura di controllo d'intesa con l'ente creditore. Il discarico e riaffidamento dei ruoli Il Decreto in commento prevede che, dal 1° gennaio 2025, le somme non riscosse saranno automaticamente discaricate dopo cinque anni. Le modalità del discarico saranno stabilite da un decreto del Ministero dell'Economia, tuttavia è previsto un riaffidamento dei carichi. Gli enti creditori avranno dieci anni per decidere la gestione delle cartelle, con la possibilità di affidarle a soggetti privati o all'Agente della Riscossione nazionale. È stato stabilito anche che gli enti affidatari dovranno giustificare il riaffido dei ruoli “in sofferenza”, evidenziando strategie esecutive o ragioni specifiche della restituzione dei ruoli, ove evitare l'attuale massa critica – ed ingestibile – di crediti pubblici in pancia ad ADER presente nel cd. magazzino in carico. In questo senso va anche la possibilità di discarico anticipato (prima del quinquennio) dei ruoli il cui debitore si dimostra certamente insolvibile (basti pensare alle società di capitali svuotate da anni, ma con ruoli pendenti milionari). Il Decreto approvato precisa che “in presenza di nuovi e significativi elementi reddituali o patrimoniali riferibili al debitore” si possono riaprire le procedure esecutive sia quelle cessate per il trascorre del quinquennio sia quelle cessate in anticipo per “nullatenenza” del debitore. Impugnazione della cartella non notificata Il Decreto sulla riscossione prevede la possibilità di impugnare la cartella di pagamento non notificata nel caso di pregiudizio derivante da: procedure previste dal codice della crisi d’impresa; operazioni di finanziamento da soggetti autorizzati; cessione d’azienda. Il grande assente: la Rottamazione quater allargata Il MEF e l'Agenzia delle Entrate stanno lavorando per riaprire la finestra della rottamazione quater, destinata ai carichi affidati fino al 31 dicembre 2023. Nel Decreto in oggetto, non c'è ancora il via libera. Si trarrebbe, quindi, di una misura in parte in sanatoria per i ruoli già coperti dalle precedenti rottamazioni senza il completamento della relativa sanatoria, ed in parte nuova per i ruoli più recenti. Le principali novità del Decreto Le novità, in sintesi, previste dal Decreto sulla riscossione approvato dal Consiglio dei Ministri, sono: la previsione di un nuovo piano rateale; il Ministero dell'Economia e delle Finanze verifica la conformità dell'azione di recupero alla pianificazione annuale. Gli enti creditori effettuano controlli sulle quote affidate prima e dopo il 1° gennaio 2025. Le irregolarità non devono automaticamente portare a responsabilità contabile, salvo dolo o colpa grave; dal partire dal 1° gennaio 2025, l'Agente della Riscossione deve: notificare tempestivamente la cartella di pagamento; effettuare atti interruttivi della prescrizione; conformarsi al piano annuale; trasmettere mensilmente i flussi informativi telematici all'ente creditore. Anche questo articolo non comporta nuovi oneri per la finanza pubblica; semplificazione delle procedure per la compensazione dei rimborsi fiscali in presenza di debiti iscritti a ruolo, estendendo la compensazione alle imposte indirette; le quote relative alle risorse proprie tradizionali dell'Unione Europea non sono soggette al discarico automatico ma a verifiche entro sette anni dall'affidamento; le norme transitorie per le quote affidate agli agenti della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2024; estensione della disciplina dell'accertamento esecutivo a specifiche categorie di atti impositivi emessi dall'Agenzia delle Entrate.
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Nel corso del Consiglio dei Ministri del 3 luglio 2024, diversi provvedimenti sono stati approvati dall'Esecutivo, tra i quali, il D.Lgs. recante la semplificazione dei controlli
di
Pietro Mosella - Giornalista pubblicista
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