Trust: coordinamento tra vecchia e nuova impostazione tributaria

La circolare delle Entrate n. 34/E/2022 ha segnato il tanto atteso allineamento dell'amministrazione finanziaria all'orientamento granitico della corte di Cassazione in materia di tassazione indiretta dei trust. In particolare, dalla precedente impostazione che prevedeva la tassazione in ‘entrata', cioè all'atto dell'apporto dei beni in trust, oggi è unanime l'interpretazione secondo la quale il momento impositivo sorga in ‘uscita', ovvero all'atto di devoluzione dei beni in trust ai beneficiari.

È appena il caso di ricordare che nell'ambito della legge delega per la riforma fiscale (L. n. 111/2023) è contenuta una proposta normativa che consentirebbe di optare, volontariamente quindi, per la tassazione in ‘entrata', aggiungendo un importante elemento di pianificazione patrimoniale.

Tornando al punto in esame, la nuova impostazione non è del tutto scevra di aspetti non ancora pienamente chiariti (si pensi, tra gli altri, al trattamento fiscale di atti devolutivi indiretti compiuti dal trustee, quali ad esempio i pagamenti sostenuti per conto dei beneficiari). Uno degli aspetti più delicati, tuttavia, riguarda il coordinamento della tassazione ‘in uscita' rispetto ai trust istituiti anteriormente alla circolare n. 34/E/2022 per i quali è stata applicata la tassazione ‘in entrata' sulla base del precedente orientamento dell'amministrazione finanziaria.