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venerdì 19/04/2024 • 06:00

Speciali FATTORI ESG

Rendicontazione di sostenibilità: gli standard EFRAG

I dati e gli approfondimenti sulla sostenibilità stanno diventando sempre più importanti per il processo decisionale degli investitori e degli stakeholder, che chiedono di sapere come venga creato il valore per l'azienda e per la società. Cosa prevede l'EFRAG?

di Patrizia Tettamanzi - Professore Ordinario LIUC e a contratto Università Bocconi, Dottore Commercialista e Revisore Legale

di Michael Murgolo - Docente e Dottore Commercialista

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  • Tempo di lettura 1 min.
  • Ascolta la news 5:03

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La Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) dell'UE, che secondo le stime si applicherà a circa 50.000 società quotate nell'Unione Europea o che vi svolgono attività significative, indipendentemente dalla loro sede, richiede un'informativa ampia e dettagliata su come le questioni di sostenibilità influiscono sull'attività di un'azienda, nonché sull'impatto delle sue attività sulla società e sull'ambiente. Oltre agli obiettivi e alle metriche, le informazioni della CSRD includono la governance della sostenibilità, l'interazione degli impatti, dei rischi e delle opportunità della sostenibilità con la strategia aziendale e le politiche e i piani d'azione per gestire tali impatti, rischi e opportunità. Tutte queste informazioni richiederanno anche una assurance indipendente, a partire da una assurance limitata per il primo anno di rendicontazione fino a una assurance di tipo “reasonable” successivamente. Standard EFRAG Nell'aprile 2021, la Commissione Europea ha adottato una proposta legislativa per una direttiva sulla rendicontazione della sostenibilità delle imprese (Corporate Sustainability Reporting Directive, CSRD) che richiede alle società che rientrano nell'ambito di applicazione di rendicontare utilizzando una doppia prospettiva di materialità, in conformità agli European Sustainability Reporting Standards (ESRS) adottati dalla Commissione Europea come atti delegati. Nell'ambito della proposta di CSRD, l'EFRAG è stato nominato consulente tecnico della Commissione Europea per lo sviluppo delle bozze degli ESRS. Ciò è stato confermato dal testo del 21 giugno risultante dal trilogo tra i colegislatori e dal testo del 10 novembre 2022 approvato dal Parlamento Europeo. Le Exposure Drafts (EDs) degli ESRS preparate dalla Project Task Force dell'EFRAG sugli European Sustainability Reporting Standards (EFRAG PTF-ESRS) nel periodo compreso tra giugno 2021 e aprile 2022 sono state esposte per i commenti dal 30 aprile all'8 agosto 2022. L'EFRAG Sustainability Reporting Board (EFRAG SRB), con la consulenza dell'EFRAG Sustainability Reporting Technical Expert Group (EFRAG SR TEG), ha preso in considerazione il feedback della consultazione e ha modificato di conseguenza le dodici bozze di ESRS che sono, poi, state presentate alla Commissione Europea. I principi di rendicontazione della sostenibilità europei sono introdotti gradualmente per diversi tipi di società. Le prime società applicano gli standard nell'esercizio finanziario 2024, per i bilanci pubblicati nel 2025. Le PMI quotate in borsa sono obbligate a redigere la relazione sulla sostenibilità a partire dal 2026, con un'ulteriore possibilità di opt-out volontario fino al 2028, e potranno redigere la relazione secondo standard separati e proporzionati che l'EFRAG svilupperà il prossimo anno. European Sustainability Reporting Standards (“ESRS”) La Commissione ha adottato definitivamente i principi europei di rendicontazione della sostenibilità (“ESRS”) per l'utilizzo da parte di tutte le società soggette alla direttiva sulla rendicontazione della sostenibilità delle imprese (CSRD). Questo segna un altro passo avanti nella transizione verso un'economia sostenibile dell'UE. In merito alla struttura di questo primo set di standard, viene confermata quella proposta dallo European Financial Reporting Advisory Group (EFRAG), soggetto che ha il ruolo di organo consultivo alla CE per lo sviluppo degli standard, che prevede due standard trasversali e dieci standard tematici suddivisi in 5 ambientali, 4 sociali e 1 di governance.  Nel dettaglio: Trasversali: ESRS 1 “Prescrizioni generali” e ESRS 2 “Informazioni generali”; Ambientali: ESRS E1 “Cambiamenti climatici”, ESRS E2 “Inquinamento”, ESRS E3 “Acque e risorse marine”, ESRS E4 “Biodiversità ed ecosistemi” e ESRS E5 “Uso delle risorse ed economia circolare”; Sociali: ESRS S1 “Forza lavoro propria”, ESRS S2 “Lavoratori nella catena del valore”, ESRS S3 “Comunità interessate” e ESRS S4 “Consumatori e utilizzatori finali”; Governance: ESRS G1 “Condotta delle imprese”. Il Regolamento Delegato adottato dalla CE è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri a decorrere dal 1° gennaio 2024 per gli esercizi finanziari aventi inizio il 1° gennaio 2024 o in data successiva. L'applicazione da parte delle imprese degli obblighi normativi sarà graduale, ovvero: nel 2025, le imprese già soggette alla direttiva sulla comunicazione di informazioni di carattere non finanziario (NFRD) dovranno pubblicare l'informativa prevista dalla CSRD secondo i nuovi ”ESRS” in merito all'esercizio 2024; nel 2026, vi sarà la pubblicazione dell'informativa sull'esercizio finanziario 2025 basata sugli ESRS per tutte le grandi imprese attualmente non soggette alla NFRD; successivamente la Commissione, con il supporto tecnico di EFRAG, adotterà una serie di standard dedicati alle PMI quotate le quali, assieme con gli enti creditizi piccoli e non complessi e le imprese di assicurazione captive, pubblicheranno nel 2027 l'informativa di sostenibilità relativa all'esercizio finanziario 2026; nel 2029, da ultimo, saranno tenute a pubblicare l'informativa sull'esercizio 2028 richiesta dalla CSRD anche le imprese di paesi terzi con fatturato netto superiore a 150 milioni di euro prodotto nell'UE e che hanno almeno una filiale o succursale in Europa che supera determinate soglie. In breve, gli standard per la rendicontazione della sostenibilità coprono l'intera gamma di questioni ambientali, sociali e di governance, compresi i cambiamenti climatici, la biodiversità e i diritti umani. Forniscono informazioni agli investitori per comprendere l'impatto sulla sostenibilità delle società in cui investono. Essi tengono, inoltre, conto delle discussioni con l'International Sustainability Standards Board (ISSB) e la Global Reporting Initiative (GRI), al fine di garantire un elevato grado di interoperabilità tra gli standard dell'UE e quelli globali, evitando così inutili doppie rendicontazioni da parte delle aziende. ...

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