giovedì 11/04/2024 • 06:00
Riforma tributaria, compliance e semplificazione: sono i temi centrali del 61° Congresso Nazionale UNGDCEC, a Caserta l'11 e il 12 aprile. Nell'intervista a QuotidianoPiù il punto di vista del Presidente Francesco Cataldi e uno sguardo al futuro sul ruolo dei giovani commercialisti.
redazione Memento
Apre oggi il 61° Congresso Nazionale UNGDCEC, due giorni di confronto sui temi che vedono i giovani commercialisti protagonisti dell'attuale contesto economico. QuotidianoPiù ha intervistato il Presidente dell'UNGDCEC Francesco Cataldi. Presidente Cataldi, la riforma fiscale in atto, tra introduzione di nuovi istituti e modifiche al calendario fiscale, quali impatti avrà sui giovani commercialisti? Della riforma fiscale in atto va sicuramente apprezzato il lavoro svolto sino ad oggi e la volontà di portare a compimento il programma della Delega nei termini stabiliti. Così come va apprezzata l'intenzione di rafforzare il rapporto tra fisco e contribuente e l'ennesimo “tentativo” di semplificazione degli adempimenti e razionalizzazione delle norme. La previsione dei testi unici è sicuramente un primo passo per avere norme più chiare e facilmente interpretabili, ma c'è la preoccupazione che non sia sufficiente. Evidenziati gli aspetti positivi, va detto che il c.d. “Decreto semplificazioni” desta però non poche perplessità. A partire da novità senz'altro misere in termini di concreto beneficio per i contribuenti – l'eliminazione della Certificazione Unica per i forfettari lo è senz'altro, forse meno l'innalzamento della soglia che permette di rimandare alcuni versamenti (la quale si traduce, nei fatti, in un'ulteriore complessità operativa e fonte di potenziali criticità sia per i contribuenti che per i loro consulenti) – ciò che pare in definitiva assente è una vera riforma degli adempimenti, la quale si è in prevalenza sostanziata in un accorciamento dei termini per la presentazione dei modelli dichiarativi senza però al contempo alleggerirli di tutta una serie di informazioni di carattere extra-reddituale che, nella lettera della norma attuale, sono destinate a scomparire, sebbene ad oggi siano ancora presenti. Il Calendario fiscale, peraltro, è stato complicato dall'introduzione del concordato biennale, che richiederà ulteriori adempimenti per i contribuenti chiamati ad offrire ulteriori informazioni al fisco, adempimento che sicuramente verrà demandato a noi Commercialisti. Il D.Lgs. 216/2023 - sulla riforma delle imposte sul reddito delle persone fisiche e altre misure in tema di imposte sui redditi - introduce poche novità, non particolarmente segnanti e, soprattutto, “passeggere”, per il presente testo normativo. Che si contraddistingue per la limitatezza temporale delle proprie norme, in netta controtendenza proprio rispetto agli auspici in tema di semplificazione: troppe norme valevoli solamente per il 2024, che portano dunque alla necessità di ricalcolare gli acconti dovuti per i periodi successivi – gravando in particolare sui consulenti. E, lo si fa notare, senza che da ciò derivino miglioramenti sostanziosi per i soggetti del rapporto fiscale – in linea con quanto si è riportato circa vizi e virtù della presente riforma “a costo zero”. Si rende necessaria, quindi, una riflessione sulle risorse impiegate per la riforma fiscale. La quasi totalità di quanto emanato è a costo zero, come previsto dalla legge delega. Con tutta la buona volontà, senza risorse il successo di una riforma viene fortemente limitato in partenza; forse è il caso di individuare prima le risorse necessarie e poi affrontare una riforma così strutturata, altrimenti diviene inevitabile, come accade, che diverse proposte di buon senso, condivise da tutte le parti, non trovino la luce per questioni di gettito, limitando, in concreto, l'efficacia della riforma. Venendo al ruolo dei Giovani Commercialisti, è evidente che il nuovo rapporto tra fisco e contribuente deve passare attraverso un forte cambiamento culturale nel quale il ruolo del Commercialista è determinante nella realizzazione degli obiettivi del Legislatore; senza il nostro apporto fondamentale non si potrà mai raggiungere l'obiettivo di un corretto e trasparente rapporto Fisco-Contribuente. Ancora una volta, la nostra categoria riveste un ruolo centrale in quelli che sono due dei principali obiettivi in fase di realizzazione, il Concordato Biennale e l'Adempimento Collaborativo. L'evoluzione normativa e la complessità della gestione aziendale per gli imprenditori strizzano l'occhio ad una professione sempre più specialistica. Anche la consulenza fiscale non può, e non deve, più essere considerata un'attività di base, la complessità della materia fiscale fa sì che si tratti di una vera e propria specializzazione della professione e, al pari delle altre, merita il giusto riconoscimento, non solo economico. Affinché la consulenza fiscale sia riconosciuta come specializzazione, vista l'ampiezza ed i diversi soggetti che la svolgono, sono necessarie - per le attività più complesse – delle riserve di legge a favore dei Commercialisti, quali professionisti specializzati, che hanno già affrontato un complesso percorso di studi universitario, svolto un tirocinio e sostenuto un esame di stato. La riserva di legge prevista per l'adempimento collaborativo deve essere solo un punto di partenza e non di arrivo. La specializzazione, però, deve essere accompagnata da un processo aggregativo che deve essere incentivato dal legislatore: dal punto di vista fiscale è necessaria la neutralità fiscale delle operazioni di aggregazione e riorganizzazione degli studi professionali, comprese quelle riguardanti il passaggio da associazioni professionali a società tra professionisti. In breve, il futuro della professione di Commercialista è rappresentata dalle specializzazioni, che offrono un vantaggio competitivo sia nei confronti di tutta la platea dei consulenti fiscali, sia rispetto alle grandi società che non riusciranno mai, vista la loro dimensione, a creare una consulenza altamente specialistica e su misura di ogni cliente. Per far sì però che questo processo funzioni, sono necessarie delle prerogative /esclusive a favore dei Commercialisti, che non devono trasformarsi in ulteriori albi e/o elenchi, nonché agevolazioni al processo aggregativo degli studi professionali. Evoluzione dell'intelligenza artificiale e della tecnologia nei settori di riferimento dei Dottori Commercialisti: quali opportunità e sfide vede per l'attività professionale? La tecnologia continua a far passi da gigante, ma a volte è più forte il clamore mediatico dell'effettiva utilizzabilità nel quotidiano. Per questo la prima vera sfida è strategica e culturale, nel comprendere che la tecnologia, la digitalizzazione o l'IA debbano essere concepite come uno strumento per migliorare le professioni e non un qualcosa che toglierà il lavoro a migliaia di persone, almeno nel breve e nel medio termine. La seconda sfida è operativa, da sempre la nostra categoria professionale è tra le più soggette all'evoluzioni tecnologiche. Da tempo usiamo e cerchiamo sempre nuovi software che possano rendere più efficiente il nostro lavoro. Sarà necessario analizzare il potenziale utilizzo delle intelligenze artificiali sulle singole specializzazioni dei Dottori Commercialisti per comprendere quanto possa essere importante l'impatto dell'IA sulle singole branche di lavoro in termini di utilità effettiva. Al momento sappiamo con certezza che l'IA ci possono aiutare in piccoli compiti o attività quotidiane, sarà interessante capire quanto potranno andare in profondità nei nostri processi lavorativi. In conclusione, ritengo che l'IA, nel rispetto normativo ed etico, debba essere concepita come una grande opportunità di sviluppo per la nostra categoria professionale. ESG, quale ruolo e contributo può offrire la categoria per promuovere pratiche aziendali più sostenibili? Quali strategie adottare per integrare principi di sostenibilità nei servizi offerti ai clienti? La sostenibilità è sicuramente una delle aree in cui i Giovani Colleghi potranno e dovranno puntare per le loro specializzazioni in quanto parliamo di un nuovo mercato che si sta sviluppando molto velocemente a seguito sia dei recepimenti delle normative europee in materia ma anche grazie alla sempre maggior attenzione che le aziende hanno verso la sostenibilità. Il Giovane Commercialista può innanzitutto accompagnare i propri clienti nella comprensione di questo cambiamento perché le aziende possano valutare le varie richieste dei loro stakeholder e implementare nuove azioni all'interno della propria organizzazione sia per mantenere e migliorare i propri business sia per rispondere alle nuove esigenze/ pressioni che arrivano dall'esterno (ad esempio le banche che valutano anche il rating di sostenibilità). Il Giovane Commercialista può quindi portare la sua esperienza con un attento controllo di gestione che monitori i principali indicatori ESG, o può affiancare le aziende per implementare un modello 231 per la gestione dei rischi, o, ancora, valutare gli adeguati assetti. Come detto in apertura, la strategia sta nel far capire al cliente che possiamo essere un valore aggiunto per l'implementazione di nuovi strumenti di cui necessiterà sempre più negli anni, non solo per rispondere agli obblighi di legge ma anche e soprattutto per essere più competitivi in un mercato dove i fattori ESG stanno diventando fondamentali. Giuffrè Francis Lefebvre è presente al 61° Congresso Nazionale UNGDCEC, 11-12 aprile a Caserta. Ti aspettiamo al nostro Stand per scoprire insieme le nuove soluzioni per i professionisti fiscali.
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