giovedì 21/03/2024 • 13:30
L’ANAC, con il documento relativo al monitoraggio sulle criticità nell’applicazione della disciplina whistleblowing del 18 marzo 2024, fornisce i risultati delle indagini condotte sull'attuazione concreta della nuova normativa, alla luce delle criticità da essa generate.
redazione Memento
Il D.Lgs. 24/2023 attua la Dir. UE 2019/1937 riguardante la nuova disciplina in materia di whistleblowing, ovvero la protezione delle persone che segnalano violazioni del diritto dell'Unione e delle persone che segnalano violazioni delle disposizioni normative nazionali. Tra le numerose novità è stata prevista l'attivazione di canali interni di segnalazione e la relativa gestione da parte dei soggetti del settore pubblico e privato. Alla luce di ciò, l'ANAC, consapevole delle criticità generate dalla nuova disciplina, ha deciso di avviare un monitoraggio, attraverso un questionario sottoposto ai soggetti – sia del settore pubblico che del settore privato – chiamati ad attivare i canali interni di segnalazione nelle proprie amministrazioni/enti. Com'è stata svolta l'indagine? Si tratta di un'indagine anonima, con domande obbligatorie su tematiche di particolare rilevanza, volta a rilevare le principali problematiche affrontate o da affrontare da parte dei suddetti soggetti. Il questionario compilabile online è stato reso disponibile a partire dal 4 dicembre al 22 dicembre 2023 nella homepage del sito istituzionale dell'Autorità. I contributi e le risposte a tale questionario sono stati raccolti e analizzati, anche nell'ottica di fornire successivi orientamenti di carattere generale con particolare riferimento ai canali interni di segnalazione. Per quanto riguarda i soggetti del settore pubblico, hanno risposto all'indagine 319 enti di cui 292 tenuti alla nomina del RPCT e 27 non tenuti. Si tratta di diverse tipologie di amministrazioni/enti fra cui in particolare: Comuni, Regioni, Province, Ministeri, Aziende del SSN, Università, Scuole, Autorità Amministrative Indipendenti, enti pubblici, enti di diritto privato in controllo. I soggetti del settore privato che hanno risposto all'indagine sono invece 213. Si tratta in particolare di rispondenti: con meno di 50 dipendenti; da 50 a 249 dipendenti; con più di 249 dipendenti. In aggiunta a tali soggetti, hanno risposto al questionario anche un'associazione datoriale e 4 soggetti non riconducibili ad uno specifico ente. N.B. Il numero di dipendenti è da intendersi come la media dei lavoratori subordinati con contratti di lavoro a tempo indeterminato o determinato impiegati nell'ultimo anno. Il focus del monitoraggio Il documento fornisce, tra gli altri, risultati: sui metodi utilizzati per la segnalazione, come PEC, PEO, posta raccomandata e consegna diretta all'ufficio protocollo; sulle misure per garantire la riservatezza ad esempio buste sigillate, registri separati per le segnalazioni e la conservazione criptata dei documenti. Il documento, inoltre, evidenzia le sfide affrontate dalle organizzazioni, tra i quali se rilevano risorse insufficienti per l'implementazione di piattaforme digitali e la mancanza di personale specializzato. Vengono, infine, affrontate anche la gestione delle segnalazioni anonime e l'importanza della formazione del personale sulle procedure di whistleblowing per prevenire la corruzione. Fonte: Monitoraggio whistleblowing ANAC 18 marzo 2024
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