venerdì 16/02/2024 • 06:00
Il Consiglio e il Parlamento UE hanno raggiunto un accordo provvisorio su una Direttiva relativa ai termini per l'adozione dei principi di rendicontazione della sostenibilità per alcuni settori e per alcune imprese di Paesi terzi. I principi dovranno essere adottati nel giugno 2026, due anni dopo la data inizialmente prevista (30 giugno 2024).
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Nella comunicazione "Competitività a lungo termine dell'UE: prospettive oltre il 2030", la Commissione individuava nella rendicontazione uno dei principali oneri per le imprese in generale e per le PMI in particolare. Aveva, pertanto, proposto di ridurre gli obblighi di rendicontazione del 25% senza compromettere gli obiettivi politici correlati.
Il 17 ottobre 2023, la Commissione presentava una proposta di rinvio di due anni delle scadenze per l'adozione degli ESRS settoriali e degli ESRS per alcune società cc.dd. “non UE”, per avere più tempo per applicare il primo gruppo di standard e prepararsi ai successivi.
La proposta fa parte di un primo pacchetto di misure volte a razionalizzare gli obblighi di rendicontazione ed è coerente con il pacchetto di misure di sostegno alle PMI.
L'accordo del Parlamento UE e del Consiglio
I legislatori del Parlamento europeo e del Consiglio hanno di recente annunciato di aver raggiunto un accordo provvisorio su una direttiva che ritarda l'adozione degli standard per le società che devono fornire informazioni sulla sostenibilità specifiche per taluni settori e per la rendicontazione della sostenibilità da parte delle società al di fuori dell'UE ai sensi della Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD).
L'accordo, che mira a dare più tempo alle aziende per prepararsi alle restrizioni dei requisiti di rendicontazione e allo European Financial Reporting Advisory Group (EFRAG) per sviluppare i nuovi standard, accetta il rinvio proposto, ma chiede anche che i nuovi standard di settore siano pubblicati non appena pronti prima della nuova scadenza del 2026.
Il rinvio era stato inizialmente proposto dalla Commissione europea in ottobre, nell'ambito del suo Programma di lavoro per il 2024, che includeva tra le sue priorità la riduzione degli oneri di rendicontazione per le aziende, evidenziando il rinvio della scadenza per l'adozione degli European Sustainability Reporting Standards (ESRS) specifici per taluni settori come una delle azioni chiave.
Gli ESRS stabiliscono le regole e i requisiti che le aziende devono rispettare per rendicontare gli impatti, le opportunità e i rischi legati alla sostenibilità nell'ambito della CSRD dell'UE, che inizierà ad essere applicata dall'inizio del 2024.
La prima serie di principi “ESRS”, adottata dalla Commissione nel luglio 2023, stabiliva i requisiti di rendicontazione della sostenibilità per settore, mentre la CSRD ha successivamente richiesto l'adozione di ESRS specifici per settore entro la fine di giugno 2024, delineando le informazioni di sostenibilità che le aziende devono riportare in relazione ai settori in cui operano.
La CSRD prevedeva anche l'obbligo di rendicontazione di sostenibilità per le grandi imprese extra-UE che operano nell'UE, con l'adozione di principi “ESRS” applicabili a queste imprese inizialmente prevista per la fine di giugno 2024 e con l'obbligo di rendicontazione a partire dal 2028.
La Commissione ha raccomandato di ritardare l'adozione di questi principi di due anni, per consentire alle imprese di concentrarsi sull'attuazione della prima serie di ESRS e di limitare i requisiti di rendicontazione, nonché per dare allo European Financial Reporting Advisory Group (EFRAG) più tempo per sviluppare i nuovi principi.
L'accordo segna una delle ultime tappe fondamentali per l'approvazione della direttiva che ritarda l'adozione dei principi, che ora deve essere formalmente adottata dal Consiglio e dal Parlamento dell'UE.
Elementi principali dell'accordo e soggetti interessati
Come anticipato, il Consiglio e il Parlamento europeo hanno, pertanto, raggiunto un accordo provvisorio su una direttiva relativa ai termini per l'adozione dei principi di rendicontazione della sostenibilità per taluni settori e per talune imprese di Paesi terzi, che modifica la direttiva sulla rendicontazione di sostenibilità delle imprese (CSRD).
L'accordo darà più tempo alle aziende per prepararsi ai principi europei di rendicontazione della sostenibilità (ESRS) settoriali e ai principi specifici per le grandi imprese non UE, che saranno adottati nel giugno 2026, due anni dopo la data inizialmente prevista. L'aumento della competitività europea è un pilastro fondamentale dell'attività politica europea e un modo per raggiungere questo obiettivo è ridurre gli oneri amministrativi per le imprese. L'accordo in parola limita i requisiti di rendicontazione al minimo e dà alle aziende il tempo di implementare gli ESRS e di prepararsi a quelli settoriali.
In particolare, la proroga al 2026 interessa i settori del petrolio e gas, dell'estrazione mineraria, trasporti stradali, prodotti alimentari, automobili, agricoltura, produzione di energia e tessile.
La normativa dell'UE prevede che le società quotate in borsa debbano divulgare informazioni sui rischi e le opportunità derivanti da questioni sociali e ambientali per aiutare gli investitori, la società civile, i consumatori e le altre parti interessate a valutare la sostenibilità verde e sociale delle loro attività. Il 31 luglio 2023, la Commissione ha adottato i primi standard trasversali e le prime norme per tutti i temi della sostenibilità per facilitare questa rendicontazione. A questi dovranno seguire standard specifici per settore e standard per le aziende di Paesi terzi con un fatturato di 150 milioni di euro nell'UE e che hanno almeno una filiale o una succursale nell'UE. Tutti questi nuovi standard erano previsti per il 30 giugno 2024.
La direttiva approvata dai colegislatori rinvia l'adozione dei nuovi standard al 30 giugno 2026. Ciò consentirà alle imprese di concentrarsi sull'attuazione della prima serie di ESRS. Inoltre, si avrà più tempo per sviluppare standard di sostenibilità specifici per il settore e per specifiche aziende di Paesi terzi.
La data di applicazione per le società dei Paesi terzi rimarrà l'esercizio finanziario 2028, come stabilito nella CSRD.
L'accordo provvisorio sostiene gli obiettivi della proposta della Commissione, ma modifica la natura giuridica del testo (da decisione della Commissione a direttiva) per rispettare la base giuridica della proposta. Suggerisce, inoltre, che la Commissione pubblichi otto standard di rendicontazione settoriali non appena saranno pronti prima della nuova scadenza del 30 giugno 2026. Gli Stati membri non dovranno recepire la direttiva, poiché le modifiche mirate riguardano il potere di adottare atti delegati concesso alla Commissione.
L'accordo provvisorio raggiunto con il Parlamento europeo deve ora essere approvato e adottato formalmente da entrambe le istituzioni.
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