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giovedì 18/01/2024 • 06:00

Impresa ESG e dialogo con stakeholder

Report di sostenibilità: da Assonime le linee guida per le società quotate

Assonime e Assonext hanno pubblicato le linee guida per il reporting di sostenibilità delle società quotate su MTF. Emerge l’esigenza di indicare, in maniera chiara, solo le informazioni effettivamente rilevanti e di dialogare con stakeholder ed investitori. Centrale il ruolo dell’organo amministrativo.

di Antonio Conforti - Dirigente Aziendale, Responsabile di Ufficio Legale e di Organismo di Vigilanza

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  • Tempo di lettura 7 min.
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Assonime e Assonext hanno pubblicato uno studio denominato “Linee Guida per il reporting di sostenibilità delle società quotate su Euronext Growth Milan (“Linee Guida”). Suddette Linee Guida fanno seguito ad un altro lavoro di Assonime e Assonext rilasciato nel 2023 sempre sul report di sostenibilità (“Report”) il quale aveva attenzionato, sostanzialmente, 3 punti focali: definire il documento destinato ad accogliere le informazioni; individuare il novero e i criteri di definizione delle informazioni da fornire; precisare gli impatti sugli organi sociali coinvolti in termini di redazione e controllo delle informazioni nonché sull’assetto organizzativo. Al fine di affrontare suddette questioni ed elaborare linee guida condivise per la redazione della rendicontazione volontaria di sostenibilità, è stato costituito da Assonime e Assonext un Tavolo di Lavoro congiunto a cui partecipano rappresentanti di società quotate su Euronext Growth Milan (“MTF”), che già rendicontano volontariamente in materia di sostenibilità. Ambito e finalità Le Linee Guida formulano raccomandazioni sui contenuti e sulle modalità di redazione del Report allo scopo di supportare le imprese nel processo e sviluppare best practice condivise nel mercato MTF. Il quadro normativo in materia di Report, di matrice sostanzialmente europea e in rapida evoluzione, ha un impatto indiretto importante sulle società quotate su MTF. Giova innanzitutto ricordare che MTF è un mercato dedicato alle piccole e medie imprese (“PMI”) dinamiche e competitive grazie a un approccio regolamentare equilibrato, offrendo un percorso di quotazione calibrato sulla struttura delle stesse PMI. Le società quotate su MTF non: sono tenute, in quanto tali, a rispettare gli obblighi informativi attualmente vigenti a meno che non siano qualificabili come “enti di interesse pubblico” e raggiungano determinate soglie dimensionali; non rientrano nel più ampio ambito di applicazione della direttiva sulla rendicontazione di sostenibilità (Dir. UE 2022/2464 del 14 dicembre 2022), la cui estensione riguarda solo le PMI quotate su mercati regolamentati e non su MTF. Nonostante quanto sopra il tema è di assoluta centralità anche per le quotate su MTF allorquando i) sono clienti di imprese finanziarie tenute a rendicontare la sostenibilità delle proprie attività e ii) appartengono a catene di valore di imprese soggette a obblighi di rendicontazione e due diligence. Principi generali per la rendicontazione di sostenibilità In generale appare oggettivo che l’efficacia della rendicontazione di sostenibilità dipenda: dalla chiarezza e all’essenzialità dei suoi contenuti: ciò stride con la prassi che vede alcuni Report troppo lunghi; dalla comparabilità delle informazioni inserite nei documenti: si dovrebbero privilegiare informazioni di natura quantitativa che meglio possono esprimere la dimensione statica e il percorso dinamico dell’impresa verso la sostenibilità. Informazioni chiave Il Report deve sintetizzare le informazioni chiave sulla politica e gli obiettivi di sostenibilità, declinati attraverso l’individuazione di KPI significativi e prevedendo una correlazione tra obiettivi di sostenibilità e remunerazione degli amministratori. Le informazioni dovrebbero focalizzarsi sui campi ambientali (E) e sociali (S) mentre gli aspetti di governance (G): devono essere intesi come una descrizione qualitativa di come l’impresa gestisce i temi ambientali (E) e sociali (S); che descrivono la compliance dell’assetto organizzativo rispetto alle normative vigenti in materia (ad esempio di 231 e antiriciclaggio), non sembrano invece assumere priorità. Nota di sintesi La pagina iniziale del Report deve riportare in una nota di sintesi – anche sotto forma di scheda – le informazioni e i dati fondamentali contenuti nel documento in modo da consentire al lettore di visionare velocemente le informazioni più rilevanti contenute al suo interno. Doppia materialità   Il Report deve fornire informazioni di sostenibilità sulla base di una doppia materialità: quella degli impatti e quella finanziaria, tra loro interconnesse e valutate tenendo conto delle interdipendenze tra queste due dimensioni. La società deve scegliere e valutare gli impatti, i rischi e le opportunità, sulla base della natura delle attività, delle relazioni commerciali, delle aree geografiche o di altri fattori interessati. Ambito delle informazioni Il Report deve contenere le informazioni relative all’impresa ed alle sue controllate, mentre le informazioni relative a imprese della sua catena di fornitura rilevano solo quando esistano prassi di misurazione basate su stime generalmente accettate. Periodo di riferimento Il Report analizza lo stesso ambito temporale del bilancio d’esercizio ed al proprio interno deve contenere collegamenti tra le informazioni retrospettive e quelle prospettiche, quando pertinenti, idonei a far comprendere chiaramente il modo in cui le informazioni storiche si riferiscono alle informazioni orientate al futuro. Comparabilità delle informazioni Affinché il Report sia concretamente utile dovrebbe seguire il principio della doppia confrontabilità ossia le informazioni dovrebbero essere comparabili sia nel tempo sia rispetto alle imprese del medesimo settore. L'impresa presenta informazioni: comparative rispetto all'anno di riferimento quando riporta gli sviluppi e i progressi verso un obiettivo con riferimento a tutti i KPI divulgati nel periodo precedente; storiche sulle tappe fondamentali raggiunte tra l'anno di riferimento ed il periodo di riferimento; comparabili con le imprese del medesimo settore dopo aver individuato le informazioni rilevanti per ciascun settore. Standard di rendicontazione Il Report deve seguire metodologie e principi dello standard di rendicontazione (“Standard”) scelto come riferimento, informando e motivando eventualmente in caso di variazione d’utilizzo rispetto all’anno precedente. Giova ricordare che gli Standard sono, sostanzialmente, linee guida emanate da organismi internazionali o nazionali, pubblici o privati, tra cui ad oggi spiccano: GRI (Global Reporting Initiative); IIRC (International Integrated Reporting Council); SASB (Sustainability Accounting Standards Board). Dialogo con investitori e stakeholder Al di là delle informazioni fornite è molto importante che l’impresa: instauri un dialogo con gli investitori al fine di garantire profili informativi specifici ed ulteriori; risponda alle aspettative dei vari attori del mercato, strutturando forme di ascolto con le principali categorie di stakeholder per individuare i temi rilevanti e le informazioni da fornire. Politica di sostenibilità Il Report deve: descrivere in modo sintetico, chiaro ed efficace la politica di sostenibilità; indicare le strategie messe in atto, fornendo informazioni chiave sul modello aziendale di gestione e organizzazione dell’attività di impresa, sulle politiche praticate, sui risultati conseguiti, sui principali rischi, generati o subiti; illustrare come l’impresa identifica e gestisce i problemi di sostenibilità; quali sono gli organi e le funzioni coinvolte; i sistemi di incentivazione nella remunerazione dei manager collegati agli obiettivi di sostenibilità. Obiettivi e KPI Il Report deve: descrivere gli obiettivi dell’impresa in tema di sostenibilità, magari declinati in un periodo convenzionale di 3 anni analogo ai piani industriali; definire ed indicare, in relazione alla sua matrice di materialità e ai contatti con le principali categorie di stakeholder, gli indicatori fondamentali di prestazione (“KPI”). Questi ultimi dovrebbero essere coerenti con gli Standard adottati e con l’attività svolta e gli impatti da essa prodotti. Ruolo del CdA L’organo amministrativo ha l’esclusiva competenza e responsabilità della redazione del Report e dovrebbe: definire un processo di raccolta e validazione dei dati; valutare le proprie competenze sui temi della sostenibilità e far formare le figure strategiche dell’azienda che vanno assolutamente istruite sui temi ESG. ...

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