mercoledì 10/01/2024 • 06:00
L'adozione della Direttiva 2014/95/UE (NFRD) sulla divulgazione di informazioni non finanziarie ha avviato l'UE verso una maggiore responsabilità delle imprese in materia sociale e ambientale. L'obiettivo della NFRD è quello di migliorare la divulgazione di tali informazioni da parte di alcune grandi imprese.
Le azioni delle imprese hanno un impatto significativo nell'UE e nel mondo, in termini di prodotti e servizi, posti di lavoro e opportunità, condizioni di lavoro, diritti umani, salute, ambiente, innovazione, istruzione e formazione. I cittadini dell'UE si aspettano che le società comprendano gli impatti positivi e negativi che hanno sulla società e sull'ambiente e che prevengano, gestiscano e attenuino qualsiasi impatto negativo, anche nelle loro catene di approvvigionamento globali. Questo dovere viene definito responsabilità sociale d'impresa (“Corporate Social Responsibility” – CSR) o condotta aziendale responsabile (“Responsible Business Conduct” – RBC). Nell'ambito del Green Deal europeo, il finanziamento di attività economiche che sostengono obiettivi ambientali, sociali e di governance è fondamentale per promuovere la crescita sostenibile, finanziare la transizione verde e sbloccare gli investimenti necessari per raggiungere, non da ultimo, l'obiettivo di neutralità climatica dell'UE per il 2050. Un modo importante per indirizzare i flussi finanziari e di capitale verso gli investimenti sostenibili è quello di migliorare la disponibilità di dati e la divulgazione da parte delle imprese e delle istituzioni finanziarie di informazioni non finanziarie (cioè informazioni relative all'ambiente, alle questioni sociali e ai dipendenti, al rispetto dei diritti umani e alle azioni per affrontare la corruzione e la concussione). In questo modo è più facile misurare, monitorare e gestire le prestazioni delle aziende e il loro impatto sulla società. L'adozione della Direttiva 2014/95/UE sulla divulgazione di informazioni non finanziarie e sulla diversità (denominata "Non-Financial Reporting Directive" – NFRD) ha avviato l'UE verso una maggiore trasparenza e responsabilità delle imprese in materia sociale e ambientale. La direttiva è uno strumento fondamentale per far progredire l'agenda dell'UE in materia di RSI. Nel dicembre 2019, nella sua comunicazione sul Green Deal europeo, la Commissione ha annunciato l'intenzione di rivedere la NFRD nell'ambito della strategia di rafforzamento delle basi per gli investimenti sostenibili. Una consultazione pubblica, lanciata tra febbraio e giugno 2020 e finalizzata a raccogliere le opinioni delle parti interessate in merito a una possibile revisione della NFRD, ha individuato diverse carenze nell'attuazione della NFRD, relative ad esempio alla mancanza di comparabilità, affidabilità e pertinenza delle informazioni non finanziarie fornite. Nel suo programma di lavoro adattato per il 2020, la Commissione europea indicava il primo trimestre del 2021 come data di consegna prevista della revisione. Cosa prevede la direttiva NFRD La direttiva sulla rendicontazione non finanziaria (Direttiva 2014/95/UE o NFRD) è una modifica della direttiva contabile (Direttiva 2013/34/UE) ed è stata adottata nel 2014. La divulgazione di informazioni non finanziarie è considerata fondamentale per gestire il cambiamento verso un'economia globale sostenibile, combinando la redditività a lungo termine con la giustizia sociale e la tutela dell'ambiente. L'obiettivo della NFRD è, quindi, quello di aumentare la trasparenza delle informazioni sociali e ambientali fornite dalle imprese di tutti i settori a un livello altrettanto elevato in tutti gli Stati membri e quindi di migliorare la divulgazione di informazioni non finanziarie da parte di alcune grandi imprese. In base alla NFRD, le grandi società quotate in borsa, le banche e le compagnie di assicurazione ("enti di interesse pubblico") con più di 500 dipendenti sono tenute a pubblicare relazioni sulle politiche che attuano in materia di responsabilità sociale e trattamento dei dipendenti, rispetto dei diritti umani, lotta alla corruzione e alla concussione e diversità nei consigli di amministrazione delle società (in termini di età, sesso, istruzione e background professionale). In particolare, la NFRD richiede alle aziende di divulgare informazioni sui loro modelli di business, sulle politiche (compresi i processi di due diligence implementati), sui risultati, sui rischi e sulla gestione dei rischi e sugli indicatori chiave di performance (KPI) rilevanti per il business: stime suggeriscono che circa 6.000 delle maggiori società dell'UE sono tenute a divulgare informazioni non finanziarie ai sensi della NFRD. Tuttavia, la NFRD lascia una certa flessibilità nell'attuazione delle sue disposizioni. In particolare, non richiede l'utilizzo di uno standard o di un quadro di riferimento per la rendicontazione non finanziaria, né impone requisiti dettagliati di divulgazione (come ad esempio liste di indicatori per settore). Di conseguenza, offre alle imprese una notevole flessibilità nel divulgare le informazioni rilevanti nel modo che ritengono più utile. Inoltre, le imprese possono includere una dichiarazione non finanziaria nella loro relazione sulla gestione o, a determinate condizioni, preparare una relazione separata. Le società possono, poi, utilizzare linee guida internazionali, europee o nazionali per produrre le loro dichiarazioni. I quadri e gli standard internazionali ed europei per la rendicontazione non finanziaria includono, tra gli altri, la Global Reporting Initiative (GRI), il Sustainability Accounting Standards Board (SASB), l'International Integrated Reporting Framework (IIRC), la Task Force on Climate-related Financial Disclosures (TCFD), il Guiding Principles Reporting Framework delle Nazioni Unite, il Global Compact delle Nazioni Unite, le linee guida dell'OCSE per le imprese multinazionali e la ISO 26000. In questo contesto va notato che la Commissione, nel luglio 2020, incaricava lo European Financial Reporting Advisory Group (EFRAG) di sviluppare raccomandazioni per un potenziale futuro standard europeo di rendicontazione non finanziaria. Inoltre, la NFRD lascia alle società un certo margine di manovra stabilendo che, qualora la società non persegua politiche in relazione a una o più delle cinque questioni sopra menzionate, la dichiarazione non finanziaria deve fornire una spiegazione chiara e motivata per non farlo ("comply or explain"). Va, inoltre, notato che la NFRD richiede agli enti di divulgare informazioni "nella misura necessaria a comprendere lo sviluppo, i risultati, la posizione e l'impatto delle attività [dell'azienda]". Ciò significa che le aziende devono rendere noto non solo come le questioni di sostenibilità possono influire sull'azienda ("rischi esterni"), ma anche come l'azienda influisce sulla società e sull'ambiente ("rischi interni"): la cosiddetta "doppia materialità". Come dimostrato dall'esito di diverse consultazioni, questo concetto si è, tuttavia, rivelato di difficile attuazione (molti stakeholder sostengono, infatti, che la NFRD non includa una definizione adeguata del concetto di materialità). Infine, per quanto riguarda le attività di assurance delle relazioni non finanziarie (cioè la verifica delle informazioni non finanziarie fornite), la NFRD prevede solo che il revisore legale (o la società di revisione) verifichi se le informazioni non finanziarie sono state fornite (come dichiarazione non finanziaria inclusa nella relazione sulla gestione o come relazione separata). Tutti gli Stati membri hanno dovuto recepire questo requisito nella legislazione nazionale. La NFRD prevede anche la possibilità per gli Stati membri di andare oltre questo requisito minimo, richiedendo ai revisori legali dei conti di effettuare controlli aggiuntivi, ad esempio per quanto riguarda la coerenza delle informazioni non finanziarie fornite con le informazioni finanziarie, oppure facendo verificare le informazioni non finanziarie da un fornitore di servizi di garanzia indipendente. Diversi Stati membri si avvalgono attualmente di questa possibilità nella loro legislazione nazionale.
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Valentina Minutiello
- (Ph.D). Dottore Commercialista. Ricercatrice in Accounting presso l'Università Carlo Cattaneo (LIUC).Rimani aggiornato sulle ultime notizie di fisco, lavoro, contabilità, impresa, finanziamenti, professioni e innovazione
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