lunedì 11/12/2023 • 13:30
I Consulenti del Lavoro, con Approfondimento del 7 dicembre 2023, illustrano gli step che le imprese del settore privato devono seguire per essere compliant rispetto alla nuova disciplina del whistleblowing, con particolare riferimento agli adempimenti necessari per la realizzazione e gestione del canale di segnalazione.
redazione Memento
La Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, con Approfondimento del 7 dicembre 2023, illustra, dal punto di vista operativo, il percorso organizzativo e gestionale che le imprese del settore privato devono seguire per essere compliant rispetto alla nuova normativa che disciplina il c.d. whistleblowing.
In virtù della prossima scadenza del 17 dicembre 2023, termine ultimo fissato dal D.Lgs. 24/2023 per determinate aziende ed enti privati per dotarsi di un idoneo canale interno per la segnalazione delle violazioni, quali sono gli adempimenti necessari per la realizzazione e gestione di tale canale?
Verifica dell’ambito soggettivo
La prima domanda che l’azienda deve porsi è se rientra nel perimetro soggettivo del Decreto ed è, pertanto, tenuta o meno ad applicarlo.
Risultano ad oggi tenuti agli adempimenti whistleblowing le società e altri enti privati che:
Come calcolare il numero dei dipendenti: per il calcolo della media annuale, secondo l’ANAC, occorre fare riferimento all’ultimo anno precedente a quello in corso facendo riferimento al valore medio degli addetti contenuto nelle visure camerali, salvo si tratti di aziende di nuova costituzione per le quali si prende come riferimento il valore medio calcolato nell’ultima visura disponibile. Il conteggio va eseguito “per teste” e non secondo i “valori in ULA - Unità Lavorative per Anno”. Non rientrano nel conteggio i lavoratori interinali. |
La disciplina whistleblowing non si applica a professionisti e STP con meno di 50 dipendenti, nonostante la norma sul punto non sia di immediata lettura e salvo diverse future indicazioni da parte dell’interprete o dell’ANAC.
Istituzione e gestione del canale interno
Se rientrano nell’ambito soggettivo di applicazione, le aziende private devono istituire un apposito canale di segnalazione per la gestione e la trasmissione delle informazioni e introdurre strumenti per la tutela dei segnalanti.
Il canale interno deve garantire:
Istituzione del canale |
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L’azienda deve:
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L’azienda si rivolgerà a una software house o ad aziende altrimenti specializzate per la fornitura di software o la messa a disposizione di piattaforme telematiche atte a rispettare i parametri di legge sulla integrità e riservatezza dei flussi informatici |
Informazione del canale |
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Le informazioni che necessariamente devono essere fornite dall’azienda riguardano:
Se il segnalante nulla dice in merito la comunicazione verrà considerata come segnalazione ordinaria |
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Gestione del canale |
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La gestione delle segnalazioni potrà essere affidata dall’azienda:
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Il gestore, in caso di segnalazione qualificata, attua le seguenti condotte ed attività:
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Gestione del canale in outsourcing
La possibilità di affidare in outsourcing la gestione del canale interno rappresenta - tra le previsioni introdotte dal Decreto - quella che probabilmente genera maggiori problematiche interpretative in sede di concreta applicazione.
Occorre precisare la differenza tra:
Nel primo caso, l’unica problematica prevedibile è quella della corretta individuazione e contrattualizzazione del gestore del sistema telematico, che dovrà presentare le opportune garanzie di affidabilità e che, però, sarà responsabile unicamente per la corretta criptazione e riservatezza della segnalazione e del funzionamento del sistema di comunicazione.
Nel secondo caso, il gestore esterno non si limiterà a garantire la riservatezza nella trasmissione della segnalazione, ma dovrà porre in essere attività gestionali e valutative sulla segnalazione i cui effetti ricadranno però direttamente in capo all’azienda affidataria, che resterà unico soggetto obbligato nei confronti del segnalante e dell’ANAC, pur conservando nei confronti del gestore esterno un diritto di rivalsa.
Sanzioni
L’istituzione del canale di segnalazione interno e la sua gestione in conformità alla norma costituiscono per l’azienda un dovere il cui inadempimento è sanzionato con sanzioni erogate da ANAC e comprese tra € 10.000 e € 50.000.
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Paolo Patrizio
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