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giovedì 23/11/2023 • 06:00

Fisco MISURE UNIONALI

Sanzioni alla Russia: cosa prevede il Parlamento UE

Il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione non vincolante sull'inasprimento delle sanzioni nei confronti della Russia. Il provvedimento mira all'espansione e all'aggiornamento degli elenchi delle persone fisiche e giuridiche incluse nelle black list, e a introdurre misure atte a prevenire l'elusione delle restrizioni precedentemente adottate.

di Sara Armella - Avvocato, Studio legale Armella & Associati

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  • Tempo di lettura 6 min.
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Maggiori controlli per assicurare l'efficacia delle sanzioni UE contro la Russia Più attenzione da parte degli Stati membri nel contrastare l'elusione delle sanzioni, per garantire maggiore efficacia alle misure restrittive unionali. È questo l'obiettivo della Risoluzione emanata il 9 novembre 2023 dal Parlamento europeo (2905/2023). Secondo la Risoluzione, è necessaria un'applicazione più rigorosa delle sanzioni UE alla Russia. Nonostante i numerosi divieti imposti dall'Unione europea, infatti, le misure restrittive non hanno avuto l'impatto previsto. A partire da febbraio 2022, a seguito dell'invasione dell'Ucraina da parte della Russia, l'Unione europea ha emanato 11 pacchetti di sanzioni volti a indebolire economicamente la Federazione russa e la Bielorussia, nonché a limitarne la capacità bellica. In questi giorni è allo studio l'introduzione del dodicesimo pacchetto di sanzioni. Nonostante le numerose misure adottate dall'UE contro la Russia siano considerate senza precedenti (quantomeno a livello numerico), l'impatto sull'economia russa è stato finora meno drastico di quanto inizialmente previsto. Occorre considerare, per esempio, che i massimali di prezzo per il petrolio greggio introdotti dall'Unione europea non si sono dimostrati efficaci. I costi di produzione del petrolio russo per barile, infatti, continuano a consentire al regime russo di realizzare profitti notevoli. Il volume della produzione russa di gas naturale liquefatto (GNL), inoltre, è aumentato fino a raggiungere livelli record. Dall'inizio della guerra, nel solo 2022, la Russia, ha realizzato proventi dalle risorse energetiche per un ammontare di 321 miliardi di dollari. Il contrasto alle pratiche elusive da parte della Russia L'ultimo pacchetto di sanzioni adottato nel giugno 2023 ha introdotto uno specifico strumento antielusione, limitando la vendita, la fornitura, il trasferimento o l'esportazione di determinati beni e tecnologie oggetto di sanzioni verso alcuni Paesi, considerati “a rischio” di elusione. Una delle principali criticità riguarda proprio il tentativo di trasferimenti di merci in Russia attraverso Paesi terzi, che può essere superato mediante la previsione di un attento monitoraggio degli accordi contrattuali con i clienti, oppure con l'inclusione di specifiche clausole vincolanti nel contratto con i partner commerciali di Paesi terzi, che, se non rispettate, comporterebbero una violazione della normativa sulle sanzioni. La Federazione russa e alcuni operatori UE hanno riallocato le esportazioni di petrolio greggio, originalmente destinate all'Unione europea, verso mercati alternativi come l'India, la Cina e la Turchia, compromettendo, pertanto l'impatto delle sanzioni. Più nello specifico, gli scambi commerciali con l'oriente hanno raggiunto livelli record tra il 2022 e il 2023. La Cina, la Turchia, gli Emirati Arabi Uniti, il Kazakhstan, il Kirghizistan, alcuni paesi del Caucaso meridionale e la Serbia, sono diventati poli attraverso i quali entità russe dirottano verso la Russia i prodotti che importano dall'Unione europea o forniscono percorsi alternativi per le importazioni di beni a duplice uso e di tecnologie e attrezzature di fabbricazione straniera. Proprio al fine di individuare adeguati strumenti di prevenzione e gestione del rischio nell'ambito delle operazioni commerciali, il 7 settembre 2023 la Commissione europea ha emanato una guida destinata agli operatori economici UE. La Risoluzione del Parlamento europeo e il XII pacchetto di sanzioni Con la Risoluzione del 9 novembre 2023, il Parlamento europeo ha chiesto agli Stati membri di rafforzare e centralizzare il controllo dell'attuazione delle sanzioni e di sviluppare un meccanismo di prevenzione e monitoraggio per limitare la capacità di elusione da parte della Russia e dei suoi partner commerciali. L'obiettivo della Risoluzione è quello di estendere i controlli sulle esportazioni per coprire più categorie di merci e di adottare misure particolari per impedire che i prodotti tecnologici avanzati esportati in Paesi terzi vengano successivamente utilizzati in territorio russo. Secondo il Parlamento europeo, è necessario un maggiore coordinamento sull'applicazione delle sanzioni esistenti per le esportazioni di petrolio russo. Contestualmente, il Parlamento UE suggerisce di vietate le importazioni di combustibili fossili provenienti dalla Russia, vietando anche il trasporto di petrolio e di esportazioni di GNL russi attraverso il territorio UE. Il Parlamento UE ha chiesto, inoltre, di imporre sanzioni a tutte le grandi società petrolifere russe, nonché agli Enti bancari che le supportano. È stato chiesto, inoltre, di imporre una restrizione sui servizi petroliferi, prevedendo un embargo alla vendita di petroliere alla Russia. Nello specifico, dovrà essere stilata una white list di operatori autorizzati e imporre a tutte le petroliere che transitano nelle acque territoriali europee di verificare che dispongano di un'idonea assicurazione ("protezione e indennizzo") contro le fuoriuscite di petrolio. Secondo la risoluzione adottata il 9 novembre scorso, è necessario ampliare le sanzioni, prevedendo un totale di commercializzazione e taglio dei diamanti esportati dalla Russia verso l'Unione europea. Nello specifico, è stato chiesto di adottare misure restrittive su ampia scala per monitorare l'origine dei diamanti basati sulle nuove tecnologie. Il Parlamento UE ha invitato il Servizio europeo per l'azione esterna, insieme alla Commissione UE, a intraprendere una revisione globale delle sanzioni verso la Russia, ribadendo la sua posizione sul mantenimento di una solida cooperazione transatlantica tra l'Unione europea e gli Stati Uniti, colmando tutte le lacune che potrebbero consentire alla Russia di eludere le sanzioni, razionalizzando i controlli sulle esportazioni. Nella Risoluzione in commento, infine il Parlamento europeo ricorda che l'efficacia delle sanzioni internazionali dipende dalla fermezza, dalla coesione, dalla cooperazione, dall'onestà e dal rispetto degli impegni degli Stati che le hanno adottate. In particolare viene evidenziata, da un lato, la necessità di un approccio armonizzato e trasparente e, dall'altro, è affidato agli Stati membri il compito di individuare chiaramente le merci oggetto di sanzioni, mettendo in atto tutte le strategie antielusive necessarie a garantire i divieti di importazione. ...

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