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mercoledì 22/11/2023 • 06:00

Fisco ADEMPIMENTI DICHIARATIVI

Modello Redditi 2023: come indicare gli aiuti di Stato nel quadro RS

Entro il 30 novembre 2023 va presentato il Modello Redditi relativo al periodo d'imposta 2022. I soggetti che hanno beneficiato degli aiuti di Stato sono chiamati a darne indicazione nell'apposito prospetto del quadro RS, rigo RS401 e/o RS402.

di Giuseppe Moschella - Dottore commercialista

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  • Tempo di lettura 1 min.
  • Ascolta la news 5:03

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Le istruzioni ministeriali precisano che il rigo RS401 deve essere compilato dai soggetti che, nel periodo di imposta oggetto della dichiarazione, hanno beneficiato di aiuti fiscali automatici (compresi gli aiuti di Stato de minimis del regolamento UE 1407/2013), nonché di aiuti fiscali subordinati all'emanazione di provvedimenti di concessione o di autorizzazione alla fruizione, il cui importo non è determinabile nei citati provvedimenti, ma solo a seguito della presentazione della dichiarazione fiscale nella quale sono dichiarati.

Nella compilazione del rigo RS401 è necessario verificare se l'agevolazione di cui si è beneficiato rientri o meno nella tabella codici aiuti di Stato allegata alle stesse istruzioni, tali codici dovranno essere indicati nella colonna 1 del rigo RS401.

Tra le principali misure di aiuto da indicare nel quadro RS vi è il credito d'imposta:

  • investimenti in beni strumentali nel Mezzogiorno, c.d. bonus Sud, (codice 51), da indicare anche in RU con il codice C4;
  • Formazione 4.0, (codice 54), si dovrà effettuare una indicazione anche nel quadro RU con il codice F7;
  • investimenti pubblicitari, (codice 56), da indicare anche nel quadro RU con il codice E4;
  • commissioni sui pagamenti elettronici, (codice 58), da indicare anche nel quadro RU con il codice H3.

Se l'agevolazione non è presente nella tabella dei codici per gli aiuti di Stato, si potrà utilizzare il codice residuale 999 “Altri aiuti”, ma in questo caso si renderà necessario compilare anche le colonne da 3 a 11. Nella colonna 3 si darà evidenza del quadro del Modello Redditi nel quale è indicato l'aiuto, nelle colonne da 4 a 11 vanno riportati gli estremi della norma che disciplina il regime di aiuti.  In particolare, si deve trattare di aiuti di Stato o aiuti de minimis fiscali automatici o semi-automatici, esposti nella dichiarazione e i cui presupposti si sono realizzati nel periodo d'imposta di riferimento della stessa.

Quali aiuti indicare

Si dovrà compilare la sezione relativa agli aiuti di Stato tutte le volte in cui si sia beneficiato di un'agevolazione che sia qualificata come “aiuto di Stato” di natura fiscale, escludendo gli aiuti di natura contributiva, quale ad esempio la misura c.d. decontribuzione sud o quelle misure rappresentate da garanzie su finanziamenti bancari.

Non trovano spazio nel quadro RS le agevolazioni fiscali di carattere generale, che non sono qualificabili aiuti di Stato, prime fra tutte il credito di imposta beni strumentali ex L. 178/2020 e il credito di imposta ricerca e sviluppo ex L. 160/2019, che, essendo appunto rivolte alla generalità dei contribuenti, non rispondono al requisito della selettività proprio degli aiuti di Stato.

Con riferimento ai nuovi tax credit energia e gas introdotti dal 2022 per i quali non sono presenti nella tabella degli aiuti di Stato specifici codici, l'Agenzia, nella risposta n. 193 del 2023, non ha escluso che tali crediti d'imposta rientrino tra gli aiuti di Stato, anche se non ha dato indicazioni precise sulla natura delle singole misure di favore e in un'ottica prudenziale parrebbe potersi optare per l'indicazione dell'importo del credito maturato nel rigo RS 401 utilizzando il codice 999.  

Imputazione temporale

Per quanto riguarda i criteri di imputazione temporale degli aiuti di Stato all'esercizio di riferimento della dichiarazione, nelle istruzioni si legge che nel rigo RS401 vanno riportati gli aiuti di Stato fiscali maturati nel periodo di imposta di riferimento della dichiarazione anche se non fruiti nel medesimo periodo. Il prospetto deve essere quindi compilato con riferimento agli aiuti di Stato i cui presupposti per la fruizione si sono verificati nel periodo d'imposta di riferimento della dichiarazione.

Nel rigo RS402, vanno riportati, in caso di aiuti de minimis, i codici fiscali delle imprese che concorrono con il soggetto beneficiario a formare una impresa unica, come definita dall'art. 2 c. 2 regolamento UE 1407/2013.

Ai sensi del citato regolamento, per impresa unica si intende l'insieme delle imprese fra le quali esiste almeno una delle relazioni seguenti. Un'impresa:

  • che detiene la maggioranza dei diritti di voto degli azionisti o soci di un'altra impresa;
  • che ha il diritto di nominare o revocare la maggioranza dei membri del consiglio di amministrazione, direzione o sorveglianza di un'altra impresa;
  • che ha il diritto di esercitare un'influenza dominante su un'altra impresa in virtù di un contratto concluso con quest'ultima oppure in virtù di una clausola dello statuto di quest'ultima;
  • azionista o socia di un'altra impresa che controlla da sola, in virtù di un accordo stipulato con altri azionisti o soci dell'altra impresa, la maggioranza dei diritti di voto degli azionisti o soci di quest'ultima.

Le imprese fra le quali intercorre una delle relazioni di cui sopra per il tramite di una o più altre imprese sono considerate una impresa unica. In assenza di impresa unica, il citato rigo non va compilato e va barrata la casella “Assenza impresa unica”.

Finalità della compilazione

La compilazione dei righi RS401 e RS402 è finalizzata a consentire all'Agenzia delle Entrate di riportare l'aiuto nel registro nazionale degli aiuti di Stato (RNA) di cui all'art. 52 L. 234/2012 e del DM 115/2017. Le istruzioni alle dichiarazioni dei redditi, spiegano che l'indicazione degli aiuti di Stato nella dichiarazione è necessaria e indispensabile ai fini della legittima fruizione. Tuttavia, come precisato dalla stessa Agenzia, la mancata compilazione del prospetto degli aiuti di Stato presente nei quadri RS e IS, rispettivamente, dei Modelli Redditi e del modello IRAP può essere regolarizzata mediante presentazione di una dichiarazione integrativa, versando per l'errore commesso la sanzione da euro 250 a euro 2.000, definibile mediante l'istituto del ravvedimento operoso.

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