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venerdì 17/11/2023 • 06:00

Finanziamenti Legge di delega al Governo

Revisione del sistema incentivi: parità d’accesso per i professionisti

La Legge 160/2023, di delega al Governo per la revisione del sistema degli incentivi alle imprese, introduce una rilevante novità, affermando il principio di parità d’accesso agli incentivi per i professionisti.

di Pietro Mosella - Giornalista pubblicista

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  • Tempo di lettura 6 min.
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Nuove disposizioni per la revisione del sistema degli incentivi alle imprese, al fine di rimuovere gli ostacoli al pieno dispiegamento d'efficacia dell'intervento pubblico a sostegno del tessuto produttivo, mediante le politiche d'incentivazione, sono contenute nella Legge 160/2023 (GU Serie Generale n. 267 del 15-11-2023), recante la delega al Governo in materia di revisione del sistema degli incentivi alle imprese e disposizioni di semplificazione delle relative procedure, nonché in materia di termini di delega per la semplificazione dei controlli sulle attività economiche.

Un'importante ed attesa novità introdotta dalla legge in esame è rappresentata dall'affermazione del principio della parità d'accesso agli incentivi per i professionisti, dove si prevede l'equiparazione alle imprese nell'ammissione alle misure.

La suddetta legge entrerà in vigore il 30 novembre 2023 e consta di dieci articoli. Essa consentirà una profonda revisione organica degli incentivi, con un nuovo sistema delle agevolazioni omogeneo, semplice, funzionale ed efficace.

La ricognizione e la razionalizzazione delle misure d'incentivazione esistenti permetteranno di ridurre l'attuale “ingorgo” di agevolazioni che oggi conta quasi 2.000 incentivi, di cui 229 sul piano nazionale e 1.757 a livello regionale.

Le norme delegano il Governo ad adottare, entro due anni dalla data d'entrata in vigore della legge, su proposta del Ministro delle Imprese e del Made in Italy, di concerto con gli altri Ministri interessati, previa intesa in sede di Conferenza Stato-Regioni, uno o più decreti legislativi per la definizione di un sistema organico per l'attivazione del sostegno pubblico mediante incentivi alle imprese.

Le disposizioni introdotte dalla Legge 160/2023, dovranno garantire una migliore pianificazione, organizzazione ed attuazione, nonché rafforzare le capacità di sostegno alla crescita negli ambiti strategici delle politiche industriali nazionali ed europee e di perseguimento degli obiettivi di piena coesione sociale, economica e territoriale.

La predetta revisione include, altresì, nel rispetto dei principi stabiliti dalla legge in esame, gli incentivi alle imprese aventi natura fiscale, fatta salva la definizione degli aspetti connessi alle modalità di fruizione e di controllo di detti incentivi che è demandata alla specifica disciplina di settore.

Principio di parità d'accesso per i professionisti

La Legge 160/2023, ai fini dell'esercizio della delega in questione, prevede che il Governo si attenga ad una serie di principi e criteri direttivi generali.

Tra questi, vi è anche il principio secondo cui, la qualificazione di professionista non osta alla possibilità di fruire di specifiche misure incentivanti, ove ne ricorrano i presupposti e ove previsto.

Detto principio, si “lega” inevitabilmente a quello della più ampia coesione sociale, economica e territoriale, previsto dalla medesima legge, per uno sviluppo economico armonico ed equilibrato del Paese, con particolare riguardo alle politiche d'incentivazione della base produttiva del Mezzogiorno.

Altro principio direttivo, è quello della pluriennalità e della certezza dell'orizzonte temporale delle misure d'incentivazione, nonché dell'adeguatezza delle stesse rispetto agli obiettivi socio-economici

posti, il quale si abbina a quello della misurabilità dell'impatto nell'ambito economico oggetto d'incentivi, sulla base della valutazione in itinere ed ex post, delle principali misure relative alle politiche d'incentivazione in termini di obiettivi socio-economici raggiunti.

Digitalizzazione e semplificazione delle procedure

Tra i principi generali indicati dalla legge in esame, vi è quello relativo alla digitalizzazione, semplificazione ed uniformità delle procedure, anche con riferimento agli interventi cofinanziati dai fondi europei, al fine di ridurre, nella misura più ampia possibile, gli oneri burocratici a carico degli imprenditori e delle imprenditrici, nonché assicurare alle imprese l'accessibilità dei contenuti e la trasparenza delle procedure.

In attuazione, quindi, del summenzionato principio, nonché con riferimento ai principi ed ai criteri direttivi relativi alla definizione dei contenuti minimi dei bandi ed all'implementazione di soluzioni tecnologiche, è prevista la valorizzazione delle potenzialità del Registro nazionale degli aiuti di Stato e della piattaforma telematica «Incentivi.gov.it».

Ai fini dell'immediata semplificazione della disciplina vigente, in conformità con le disposizioni sopra descritte, a decorrere dalla data di entrata in vigore della legge in commento (quindi a decorrere dal 30 novembre 2023), il Registro nazionale degli aiuti di Stato assolverà, per gli aiuti individuali soggetti a registrazione da parte dell'amministrazione concedente, all'onere pubblicitario e di trasparenza a carico delle pubbliche amministrazioni, previsto in relazione alla concessione ed all'erogazione di sovvenzioni, contributi, sussidi e ausili finanziari ed all'attribuzione di vantaggi  economici ad enti pubblici e privati.

Le disposizioni sopra citate, non si applicano agli aiuti di Stato nei settori agricolo e forestale, ivi inclusi gli aiuti nelle zone rurali, della pesca e dell'acquacoltura.

La pubblicità legale degli interventi d'incentivazione, sarà assicurata dalla pubblicazione nei siti internet istituzionali delle amministrazioni competenti e dalla pubblicazione delle informazioni rilevanti nella piattaforma telematica «Incentivi.gov.it».

Al fine di semplificare e accelerare le procedure di concessione e di erogazione degli incentivi, le  amministrazioni titolari degli interventi d'incentivazione per le imprese e quelle competenti per il rilascio di certificazioni funzionali ai controlli sui requisiti per l'accesso e la fruizione degli incentivi medesimi, promuovono la stipula di protocolli, volti a consentire il rilascio accelerato delle certificazioni, anche attraverso modalità d'acquisizione e gestione massiva delle richieste e delle verifiche  telematiche,  quali  quelle effettuate ai sensi dell'art. 48-bis DPR 602/1973.

In via sperimentale, per le predette finalità, entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge, il MIMIT dovrà definire protocolli operativi per l'accelerazione delle procedure di rilascio, rispettivamente, del documento unico di regolarità contributiva (DURC) e della documentazione antimafia, nonché per consentire alle imprese di avviare, su base volontaria, la procedura di verifica della regolarità contributiva fino a quindici giorni in anticipo rispetto alla scadenza del predetto DURC.

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