venerdì 27/10/2023 • 14:36
Il CNDCEC, con il comunicato stampa del 27 ottobre 2023, ha esaminato il tema del modello 231 nelle società sottoposte a misure di prevenzione CAM.
redazione Memento
Con il comunicato stampa del 27 ottobre 2023, il CNDCEC ha esaminato il tema del modello 231 dal punto di vista dei professionisti a vario titolo coinvolti nelle procedure: amministratori giudiziari, consulenti incaricati della redazione del modello, organismi di vigilanza.
Con l'introduzione dell'istituto del controllo giudiziario, il legislatore ha attribuito alle misure organizzative ex D.Lgs. 231/2001 un ruolo cruciale, assegnando al tribunale il potere di imporne l'adozione. Successivamente, attraverso l'istituto della prevenzione collaborativa, il legislatore ha definitivamente ribadito l'importanza di tali misure, questa volta al fine di scongiurare il rischio dell'interdittiva antimafia per le imprese soggette, seppure occasionalmente, a tentativi di infiltrazione criminale.
Nel dettaglio, l'apposita Commissione di studio del CNDCEC presieduta da Camilla Zanichelli ha esaminato in un documento di ricerca il tema del modello 231 nelle società sottoposte a misure di prevenzione CAM. In tale contesto, l'adozione dei modelli di organizzazione, gestione e controllo di cui al D.Lgs. 231/2001 è correttamente percepita quale strumento idoneo a limitare il rischio di infiltrazioni e facilitare il ripristino della legalità. In queste realtà imprenditoriali, l'introduzione dei protocolli e delle procedure che costituiscono il modello 231 contribuisce altresì alla razionalizzazione e all'efficientamento dei processi, tutelando la gestione giudiziaria e garantendo una maggiore trasparenza delle attività e dei processi operativi. L'adozione del modello 231 risponde, pertanto, a una logica preventiva degli illeciti e riparatoria nei confronti di eventuali future responsabilità, poiché salvaguarda il patrimonio della società e la possibilità di proseguire l'attività.
Dopo un primo periodo di osservazione, i tribunali hanno iniziato a richiedere specificamente agli amministratori giudiziari l'applicazione dei protocolli previsti dal D.Lgs. 231/2001, previa specifica valutazione delle caratteristiche e dei rischi connessi alle attività dell'azienda sottoposta alle misure di prevenzione previste dal Codice antimafia di cui al D.Lgs. 159/2011.
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Antonio Valentini
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