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lunedì 16/10/2023 • 06:00

Caso Risolto Calcolo dei benefit

Prestiti al personale: determinazione dell’imponibile

I datori di lavoro, a causa dell’incremento dei tassi di interesse, sono tenuti ad assoggettare a ritenute il valore imponibile dei prestiti concessi ai dipendenti, direttamente o per il tramite di banche convenzionate, seguendo una specifica modalità di determinazione del valore imponibile.

di Marcello Ascenzi - Dottore commercialista

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  • Tempo di lettura 7 min.
  • Ascolta la news 5:03

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Il datore di lavoro che concede prestiti al personale, direttamente o per il tramite di soggetti convenzionati, deve includere nella base imponibile fiscale e previdenziale del reddito di lavoro il valore del benefit collegato al prestito. Il progressivo aumento del tasso ufficiale di riferimento (TUR), da utilizzare per la determinazione del valore del benefit, ha reso la stragrande maggioranza dei finanziamenti concessi ai dipendenti imponibili. In maniera diversa, fino al 2022, grazie a tassi di riferimento molto bassi, difficilmente sorgeva materia imponibile. Ciò ha generato incertezze riguardo alla corretta determinazione del valore del benefit, oggetto di recenti chiarimenti da parte dell'Agenzia delle entrate. Valore tassabile del prestito Il reddito di lavoro dipendente è costituito da tutte le somme e i valori, a qualunque titolo percepite dal dipendente, anche sotto forma di erogazioni liberali, in relazione al rapporto di lavoro, secondo il principio di onnicomprensività del reddito di lavoro dipendente sancito dall'art. 51 c. 1 del TUIR. Il datore che concede prestiti ai propri dipendenti deve considerare, nella base imponibile fiscale e previdenziale, il valore del benefit determinato secondo la metodologia espressamente prevista dall'art. 51 c. 4 lett. b) del TUIR. La richiamata disposizione stabilisce che, per la determinazione del valore del benefit rel...

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