giovedì 21/09/2023 • 06:00
Banca di Italia ha pubblicato una memoria su due atti del Governo: la terza relazione sullo stato di attuazione del PNRR al II semestre 2022 e la proposta di revisione del PNRR. Emergono difficoltà su quasi metà delle opere nonché necessità di manodopera, anche qualificata, ed efficienza amministrativa.
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Il 12 settembre Banca di Italia (“BdI”) ha pubblicato una memoria (“Memoria”) su richiesta della IV e V commissione del Senato (“Commissioni”) le quali avevano invitato BdI ad esprimere le proprie valutazioni su due atti del Governo, ossia:
Traguardi ed obiettivi II semestre 2022
La memoria ricorda innanzitutto come l'erogazione della terza rata, pari a 19 miliardi al netto del prefinanziamento (10 miliardi di sovvenzioni e 9 di prestiti) era condizionata al conseguimento di 55 traguardi e obiettivi nel secondo semestre del 2022. I risultati da raggiungere, concentrati soprattutto nelle missioni per la transizione ecologica e quella digitale, riguardavano:
- 23 riforme, tra cui:
- 32 investimenti, tra cui:
BdI segnala come l'Italia abbia chiesto il pagamento della III rata nel dicembre del 2022; la valutazione da parte della Commissione UE sul conseguimento dei relativi traguardi e obiettivi si è conclusa lo scorso 28.07 con un giudizio preliminare positivo per 54 dei 55 risultati previsti. Solo l'obiettivo di 7.500 posti letto per studenti universitari non è stato oggetto di valutazione e in caso di approvazione del Consiglio dei Ministri economici e finanziari dell'Unione europea si proverà a inserirlo negli obiettivi della IV rata così da recuperare i connessi i 520 milioni di euro.
Traguardi ed obiettivi I semestre 2023
La Memoria sottolinea che per il I semestre 2023 il PNRR prevedeva il raggiungimento di 27 risultati anche in questo caso prevalentemente legati alla transizione ecologica e digitale. Trattasi di:
- 8 riforme, tra cui:
- 19 investimenti, tra cui:
Avanzamento finanziario
La Memoria evidenzia:
- come finora l'Italia ha ricevuto 66,9 miliardi, di cui 37,9 sotto forma di prestiti e 29 in sovvenzioni, ossia il 35% del PNRR. Una volta ricevuto il parere positivo da parte del Consiglio, ad essi si aggiungeranno 18,5 miliardi relativi alla III rata;
- che le spese sostenute al 28.02.2023 erano pari a circa 25,7 miliardi, tra cui, principalmente:
- un progresso nell'uso delle risorse, più lento rispetto a quello delle erogazioni di finanziamenti europei all'Italia nell'ambito del PNRR, in larga parte determinato da:
Secondo BdI, a fine maggio le risorse a valere sul PNRR complessivamente assegnate ai soggetti responsabili dell'attuazione delle misure, sia pubblici che privati, ammontavano a circa 141,9 miliardi (pari al 74,1% della dotazione complessiva); il 40,7% delle assegnazioni territorializzabili era destinato al Sud.
Difficoltà attuative
Si sottolinea come la Relazione abbia individuato quattro categorie di debolezze. Le prime due categorie sono riferite a fattori esterni considerati oggettivi, ossia rincari energetici e difficoltà di approvvigionamento delle forniture, dall'altro la bassa partecipazione delle imprese alle gare d'appalto e l'impreparazione del sistema produttivo); le altre due sono relative a problematiche nella rendicontazione delle misure e a difficoltà normative, amministrative e gestionali.
Un dato che desta particolare preoccupazione è quello che segnala difficoltà su 118 su 300 totali, tra cui 57 con un ostacolo oggettivo e quindi idoneo a motivare una richiesta di modifica, per un ammontare pari a oltre 95 miliardi, circa la metà delle risorse messe a disposizione.
Ostacoli oggettivi
Ulteriore complicazione relativa ai 57 ostacoli oggettivi è relativa al fatto che oltre l'80% delle relative è già stato assegnato ai soggetti attuatori per cui in caso di revisione si potrebbe innescare un processo amministrativo impegnativo anche considerando l'ampio numero di soggetti attuatori.
Focus particolare merita l'aumento dei prezzi, cresciuti del 10% a fine 2022 soprattutto nell'ambito della transizione ecologica e nelle infrastrutture; nonostante nel 2023 la situazione sia migliorata grazie alla riduzione del costo dell'energia ed al Fondo per l'avvio delle opere indifferibili, resta l'impedimento rilevante suscettibile di richiedere la revisione del PNRR.
Elemento altrettanto sensibile è quello concernente la difficoltà di soddisfare la maggiore domanda di alcuni fattori produttivi necessari per la realizzazione degli interventi. Nello specifico, per quanto concerne la manodopera si stima che nell'anno di picco della spesa saranno richiesti circa 300.000 lavoratori aggiuntivi, soprattutto nel settore delle costruzioni (65.000 unità). Occorre altresì segnalare che ci sono anche comparti in cui occorre manodopera maggiormente qualificata il ché richiederebbe formazione dedicata ed l'attrazione di capitale umano.
Difficoltà burocratiche
Tra le principali difficoltà di carattere “soggettivo” vi sono, certamente:
Proposte di revisione PNRR
Le proposte di modifica, trasmesse al Parlamento in data 27 luglio 2023, riguardano 144 interventi su un totale di quasi 300. Si propone la sostanziale eliminazione di 9 misure, per un importo complessivo di 15,9 miliardi, concentrate nelle missioni “Rivoluzione verde e transizione ecologica” e “Inclusione e coesione”.
Tra le modifiche più rilevanti in termini di investimenti si segnalano: l'eliminazione del Sismabonus, con lo spostamento delle risorse liberate e dei relativi obiettivi quantitativi in capo all'Ecobonus, e la diminuzione del numero di edifici scolastici oggetto di interventi di messa in sicurezza.
Fonte: Relazione Banca Italia 12 settembre 2023
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