venerdì 15/09/2023 • 06:00
Per gli interventi sui condomini che rientrano nel Superbonus non arriverà la proroga nelle forme finora conosciute. Quanto alla cessione del credito, invece, sono allo studio dell’esecutivo alcuni nuovi strumenti. È quanto precisa il MEF in risposta al question time alla Camera all'interrogazione n. 3-00631.
Il Superbonus in condominio Il Superbonus, l'agevolazione fiscale introdotta per incentivare interventi di riqualificazione energetica negli edifici, rappresenta un'opportunità importante per i condomini desiderosi di migliorare l'efficienza energetica dell'edificio e delle proprie abitazioni. In particolare, salvo i casi delle casistiche particolari, quanto al condominio (art. 119 c. 8-bis DL 34/2020) occorre distinguere le scadenze. Superbonus del 110% fino al 2023, ma alle seguenti condizioni: CILA presentata alla data del 31 dicembre 2022 con delibera assembleare entro il 18 novembre 2023 o CILA presentata alla data del 25 novembre 2022 con delibera assembleare adottata tra il 19 novembre 2022 e il 24 novembre 2022. In assenza delle citate condizioni, si applicano le scadenze previste dalla normativa, quindi: Superbonus del 90% fino al 2023, 70% fino al 2024 e 65% fino al 2025. Attualmente, in tema di scadenza della maxi detrazione 110% fino al 31 dicembre 2023, resta quella dei condomini (alle specifiche condizioni) e quella di villette e unifamiliari (che hanno raggiunto il 30 per cento dei lavori al 30 settembre 2022). Chiarimenti del ministero sulla eventuale proroga Sulla questione della scadenza del Superbonus, il Ministro dell'Economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti è intervenuto in question time alla Camera all'interrogazione n. 3-00631 (Chiarimenti in merito alla proroga al 2024 del cosiddetto Superbonus 110%, con particolare riferimento agli interventi relativi a condomini, e intendimenti in ordine agli incentivi edilizi e al meccanismo di cessione dei crediti). Le stime Ebbene, in tale contesto, durante il question time è stato evidenziato che secondo le stime e indagini del mercato, il Superbonus, a fronte di 88 miliardi investiti, ha prodotto un valore economico di oltre 200 miliardi, un risparmio medio in bolletta di 1.000 euro per ogni abitazione e un totale di 30 miliardi risparmiati dalle famiglie. Inoltre, l'incentivo della maxi detrazione ha generato un milione di posti di lavoro con il rilancio dell'edilizia in Italia. Tuttavia, con lo stop ai bonus edilizi, si è realizzata una riduzione della crescita del PIL (il rapporto tra debito e PIL è diminuito di 13 punti dal 2020 al 2022). Secondo le stime di ANCE, inoltre, 320.000 famiglie sono sull'orlo del precipizio per i crediti incagliati. La domanda Alla luce delle premesse esposte, il Deputato Leonardo Donno (M5S) ha posto al Ministro dell'Economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti, l'interrogativo della possibile proroga dei bonus. In particolare, sulla: riattivazione della cessione dei crediti; proroga al 2024 del Superbonus 110%. Le considerazioni del Ministro Durante il question time, alla domanda del deputato, il Ministro dell'Economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti ha precisato che l'effetto espansivo della maxi detrazione non è stato tale da rendere lo strumento a impatto nullo per il conto economico delle amministrazioni pubbliche. In particolare, secondo questa osservazione: i maggiori investimenti per abitazioni hanno nella migliore delle ipotesi, sostituito e, nella peggiore, spiazzato alcune delle spese che si sarebbero comunque realizzate, anche in assenza del Superbonus, tramite l'aumento dei prezzi nel settore; se da una parte la stima dell'impatto macroeconomico del Superbonus 110% è incerta, dall'altra parte la quantificazione dei costi per le finanze pubbliche è certa e dovrà darsene conto anche nella prossima Nota di aggiornamento al DEF. In sintesi, secondo il Ministero “misure pagate da tutti gli italiani hanno interessato meno del 3% del patrimonio immobiliare esistente, prime e seconde case, al mare e ai monti, di ricchi e di poveri, e anche 6 castelli”. Le soluzioni del Ministro: lo studio di nuovo strumenti Quanto alla proroga, come riferito dal Ministero, attualmente, non è intenzione del Governo procedere alla proroga delle misure relative agli interventi nelle forme finora conosciute. Difatti, il mercato di acquisto dei crediti è ripartito grazie all'impegno del Governo e con le certificazioni della natura di tali crediti. Quanto ai meccanismi di cessione, a seguito delle ragioni esposte, “sono allo studio dell'Esecutivo strumenti attraverso i quali consentire la verifica della bontà di quelli ancora in possesso dei cittadini e imprese e sorti nel periodo antecedente l'introduzione dei vincoli di appropriatezza Tale circostanza dovrebbe contribuire a rimuovere gli ostacoli frapposti alla loro cessione”. Fonte: Risp. interr. parl. 13 settembre 2023 n. 3-00631
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