lunedì 18/09/2023 • 06:00
L’amministratore condominiale deve sempre giustificare al Fisco il reddito tratto dalla sua attività professionale. In caso contrario è soggetto al recupero delle imposte evase, aumentato delle sanzioni ed interessi.
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In tema di accertamento, l'Amministrazione finanziaria deve riscostruire il reddito del contribuente tenendo conto anche delle componenti negative emerse dagli accertamenti compiuti ovvero, in difetto, determinate induttivamente, al fine di evitare che, in contrasto con il principio della capacità contributiva, previsto dall'art. 53 Cost., venga sottoposto a tassazione il profitto lordo, anziché quello netto.
I controlli sull'attività dell'amministratore di condominio
Tizio aveva proposto ricorso avverso l'avviso di accertamento emesso per IRPEF, IVA e IRAP, anno 2007, con il quale erano stati determinati ai sensi dell'art. 39 c. 2 DPR 600/73 un maggiore reddito da lavoro autonomo (quale amministratore di condominio); inoltre, un maggiore valore della produzione ai fini dell'IRAP e operazioni imponibili ai fini dell'IVA. Nel giudizio in esame, nel corso della verifica, erano state esaminate le movimentazioni dei conti correnti direttamente riferibili al contribuente, in quanto unico intestatario, al quale era stato chiesto di fornire giustificazioni. A tal proposito, la CTP rigettava il ricorso dell'amministratore sostenendo che l'Agenzia aveva accertato l'esistenza di operazioni ...
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