venerdì 08/09/2023 • 14:03
I crediti da Superbonus “incagliati” ammontano a 33 miliardi: secondo l'ANCE serve una proroga per i cantieri già aperti.
redazione Memento
La presidente dell’ANCE (Associazione Nazionale Costruttori Edili), Federica Brancaccio, in una lunga intervista rilasciata il 5 settembre 2023, ha sottolineato la necessità di prorogare il Superbonus per risolvere il problema dei crediti incagliati relativi a molti lavori che saranno lasciati a metà, con gravi conseguenze sociali ed economiche. Il Superbonus è nato in un periodo drammatico per l’economia italiana e non poteva essere stabilizzato durante gli anni. Ha dato, come accertato da tutti gli studi economici, uno shock positivo all’economia, contribuendo al PIL, tuttavia bisogna prendere atto del fatto che i suoi costi sono stati sottostimati. La questione dei crediti incagliati in cantieri ancora in corso sta generando un impatto devastante per famiglie e imprese: si tratta di 30 miliardi di euro stimati dagli uffici parlamentari nel mese di giugno 2023, che fanno riferimento a circa 33.000 imprese e 350.000 famiglie; i cittadini rischiano di pagare somme enormi per lavori non terminati. Il governo puntava alla creazione di una piattaforma per smaltire i crediti incagliati, ma tale soluzione al momento non è stata realizzata e il ricorso da parte delle imprese al PNRR, in mancanza di liquidità e di possibilità di cedere i crediti in questione, diventa impensabile. La norma salva-condomìni per garantire il 110% a chi non completa i lavori entro il 31 dicembre 2023 è il minimo sindacabile, ma non basta. Sicuramente il continuo cambio di regole in materia, anche in relazione a successivi tagli che arriveranno, aumenta il problema in relazione ai cantieri già iniziati, perché le modifiche dovrebbero essere contingentate per onorare ciò che è già in corso. Se da un lato è vero che le truffe ci sono state e che i controlli sui lavori devono essere aumentati, questo non può nemmeno essere l’unico riferimento per poi punire imprese che hanno lavorato e famiglie che hanno usufruito di una misura decisa dal governo. Bisogna agire con responsabilità e serietà, senza far prevalere interessi politici o di parte e trovando una soluzione sostenibile.
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