Ricerca con modalità telematiche dei beni da pignorare
L'art. 492-bis c.p.c. prevede che, su istanza del creditore, l'ufficiale giudiziario procede alla ricerca con modalità telematiche dei beni da pignorare. Il comma 5 della disposizione in commento prevede che l'ufficiale giudiziario accede mediante collegamento telematico diretto ai dati contenuti nelle banche dati delle pubbliche amministrazioni e, in particolare, nell'anagrafe tributaria, compreso l'archivio dei rapporti finanziari, e in quelle degli enti previdenziali, per l'acquisizione di tutte le informazioni rilevanti per l'individuazione di cose e crediti da sottoporre ad esecuzione, comprese quelle relative ai rapporti intrattenuti dal debitore con istituti di credito e datori di lavoro o committenti. Terminate le operazioni l'ufficiale giudiziario redige un unico processo verbale nel quale indica tutte le banche dati interrogate e le relative risultanze e ne dà comunicazione al creditore istante. L'ufficiale giudiziario procede a pignoramento munito del titolo esecutivo e del precetto, anche acquisendone copia dal fascicolo informatico.
Modalità di accesso alle banche dati
A tal proposito, l'art. 155-quater, comma 1, disp. att. c.p.c. prevede che le pubbliche amministrazioni che gestiscono banche dati contenenti informazioni utili ai fini della ricerca di cui all'articolo 492-bis c.p.c. mettono a disposizione degli ufficiali giudiziari gli accessi su richiesta del Ministero della giustizia. Il Legislatore, inoltre, ha previsto sul portale dei servizi telematici l'elenco delle banche dati per le quali è operativo l'accesso da parte dell'ufficiale giudiziario per le finalità di cui all'articolo 492-bis del codice.
Convenzione tra il Ministero della Giustizia e l'Agenzia delle Entrate
Il 24 giugno 2023 è stata firmata dal Ministro della Giustizia e dal Direttore dell'Agenzia delle Entrate, la Convenzione che consentirà agli Ufficiali giudiziari di accedere alle banche dati dell'Amministrazione finanziaria e rendere più agevole la ricerca telematica dei beni da pignorare in seguito alla richiesta di un creditore o da sottoporre a procedura concorsuale su richiesta del curatore. L'accordo, che ha ottenuto l'approvazione del Garante privacy e sarà valido per 5 anni, regola l'accesso alle informazioni contenute nelle banche dati dell'Agenzia delle Entrate in conformità ai princìpi stabiliti dal Regolamento generale sulla protezione dei dati e dal Codice in materia di protezione dei dati personali. In particolare, gli ufficiali giudiziari potranno utilizzare il servizio, nell'àmbito dei propri compiti di ufficio, per acquisire tutte le informazioni utili a individuare i beni da sottoporre a esecuzione, anche nell'ambito di procedure concorsuali. Dunque, a seguito della richiesta, sarà compito dell'Agenzia verificare la regolarità della richiesta e inviare la risposta con le informazioni al sistema informatico del Ministero. Da entrambe le parti, gli accessi al servizio saranno tracciati.
Operatività dell'accesso alle banche dati
Con nota del 21 agosto, ai sensi dell'art. 155-quater, u.c., disp. att. c.p.c., ultimo periodo, il Ministero della Giustizia ha dichiarato operativo con valore legale a decorrere dal 22 agosto 2023, l'accesso diretto da parte dell'ufficiale giudiziario alle banche dati dell'Agenzia delle Entrate per le finalità di cui all'art. 492-bis c.p.c. L'Ufficiale Giudiziario, attraverso il Sistema di Interscambio flussi Dati (SID), potrà quindi accedere a:
dichiarazioni dei redditi e certificazione unica;
atti del Registro;
archivio dei Rapporti finanziari.
Il Ministero precisa che «nel periodo inziale di avvio del servizio, per alcuni Uffici Notificazioni, Esecuzioni e Protesti (UNEP) potrebbero essere ancora in via di completamento le procedure amministrative di iscrizione a SID, propedeutiche all'effettiva fruibilità del collegamento. In tal caso si procederà a norma dell'art. 155- quinquies disp. att. c.p.c.».
In conclusione, come osservato dagli esperti in materia, gli uffici UNEP potranno accedere a tutte quelle informazioni riguardanti, ad esempio, i dati di stipendi, redditi del contribuente, così come case e altre proprietà e informazioni relative a conti correnti e movimentazioni di denaro. L'obiettivo è rendere più trasparente e semplice la ricerca di beni da pignorare, aprendo le porte dei database del Fisco relativi a redditi, atti del Registro e Archivio dei rapporti finanziari.
Fonte: Nota Ministero della Giustizia, 21 agosto 2023