martedì 01/08/2023 • 06:03
In tema di revisione del PNRR, nella bozza del 27 luglio 2023 sono indicate alcune proposte da sottoporre al vaglio della Commissione Europea, con il fine di indirizzare incentivi più consistenti ai contribuenti titolari di redditi bassi e ai giovani. Si analizzano le proposte per contrastare la povertà energetica.
La crisi energetica La crisi energetica innescata dall'invasione dell'Ucraina da parte della Russia ha colpito l'Italia più di altri Paesi, in ragione della sua alta dipendenza da importazioni di gas. Per il nostro Paese, il costo dell'energia, già elevato, ha conosciuto incrementi fino a tre volte e, anche a metà 2023, continua a essere una componente significativa dell'inflazione che fatica a scendere. In tale contesto, per l'Italia il capitolo REPowerEU risulta necessario per affrontare nell'immediato l'emergenza relativa alla sicurezza e alla povertà energetica ed è al tempo stesso occasione per realizzare soluzioni che consentano di superare in maniera strutturale la dipendenza sia da fonti fossili sia da fonti importate. Prospettiva di impiego dell'energia delle abitazioni In tema, la stessa proposta di direttiva sulle case verdi (Energy Performance of Building Directive, EPBD), in corso di approvazione nel 2023, richiede un miglioramento molto ambizioso, quasi rivoluzionario, nel modo di impiego dell'energia delle abitazioni e ciò potrà essere conseguito solo se fin da sùbito si attivano, meglio, si consolidano, misure già avviate di risparmio nel settore delle abitazioni. Abitazioni ed efficienza energetica in Italia L'Italia ha attuato politiche per favorire l'efficientamento nelle abitazioni, fino ad arrivare alle recenti disposizioni del Superbonus. Nonostante le molteplici criticità nella sua attuazione, occorre partire da questo per correggere alcune incongruenze e per renderne più efficace la sua applicazione, al fine del conseguimento degli obiettivi del REPowerEU di efficienza, riduzione della domanda di energia, risposta immediata alla crisi e, soprattutto, alla povertà energetica. La misura ha permesso di sviluppare competenze diffuse in materia di risparmio energetico, creando un tessuto di microimprese e di addetti che costituisce una risorsa su cui attivare nuove politiche che possono essere completate con relativa celerità entro metà 2026. Nuove politiche di efficientamento del patrimonio immobiliare contro la povertà energetica L'esperienza maturata negli ultimi decenni, e in particolare negli ultimi anni con lo strumento del Superbonus, conferma che occorre affinare gli interventi che devono essere più selettivi sul patrimonio immobiliare della pubblica amministrazione e sulle case popolari. È in queste ultime abitazioni che vive la gran parte delle persone colpite da povertà energetica a causa della crisi del 2022 e che più hanno bisogno di interventi strutturali. Ebbene, nonostante le attuali politiche, la bozza del 27 luglio 2023 evidenzia che molte persone a basso reddito, tuttavia, non sono state in grado di accedere a tali agevolazioni e una correzione in questa direzione è indispensabile. Per tale ragione si presenta la possibilità di potenziare l'incentivazione per sfruttare le potenzialità di efficientamento nelle abitazioni dei condominii popolari e negli edifici della pubblica amministrazione. Sono ancora oltre 10 milioni le abitazioni di prima proprietà su cui si possono ipotizzare interventi di efficientamento e l'installazione di pannelli solari, sia per acqua sanitaria sia per la produzione fotovoltaica. Dunque, è necessario indirizzare risorse verso l'efficienza energetica del patrimonio immobiliare, con riferimento all'edilizia residenziale pubblica e a quella privata. La stessa proposta di Direttiva sulle “case verdi” richiede un miglioramento molto ambizioso nel modo di impiego dell'energia delle abitazioni, e ciò potrà essere conseguito solo attraverso forti politiche di efficientamento del patrimonio immobiliare pubblico e privato. Transizione green: Ecobonus sociale per immobili privati Su tali aspetti, la bozza del 27 luglio 2023 prevede l'investimento Ecobonus dedicato al patrimonio immobiliare privato, finalizzato a promuovere l'efficientamento energetico delle abitazioni per affrontare la questione della povertà energetica. Con l'investimento in esame (4 Mld€, 2 per il 2024 e 2 per il 2025), il Ministero intende: garantire il raggiungimento degli obiettivi REPowerEU di efficienza, di riduzione della domanda e di contrasto alla povertà energetica; correggere la misura degli incentivi fiscali del Superbonus e indirizzare il sostegno esclusivamente alle categorie di persone a basso reddito (famiglie a rischio di povertà energetica e in favore dei giovani); promuovere lo strumento delle Comunità dell'Energia per contrastare la povertà per renderla disponibile a prezzi accessibili, soprattutto per chi non si può permettere costi alti della transizione energetica; rafforzare l'Ecobonus e il Sismabonus fino al 100% per l'efficienza energetica e la sicurezza degli edifici. L'amministrazione propone di modificare la descrizione della misura e il target eliminando ogni riferimento agli interventi di Sismabonus includendo il relativo sub-criterio nell'ambito del target Ecobonus. Tale modifica consentirebbe un maggiore contributo della misura alla transizione verde.
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