giovedì 29/06/2023 • 17:00
La FNC e il CNDCEC hanno pubblicato una Guida per la certificazione Parità di genere, elaborata all’interno dell’Area di delega “Politiche giovanili e di genere”. La promozione della parità tra donne e uomini è un compito che spetta all’Unione Europea in tutte le attività che le competono in virtù dei trattati.
redazione Memento
Il documento di ricerca “Guida per la certificazione Parità di genere”, pubblicato dalla FNC e dal CNDCEC, è strutturato in due parti: la prima parte si sofferma sulla certificazione della parità di genere dalla nascita della normativa fino agli sviluppi più recenti a livello nazionale e comunitario, analizzando il PNRR, il Codice delle pari opportunità ed ulteriori interventi strutturali; la seconda parte è dedicata alla prassi UNI/PdR 125:2000, che prevede l’adozione di specifici KPI (Key Performance Indicator o Indicatori Chiave di Prestazione) inerenti alle Politiche di parità di genere nelle organizzazioni. Negli ultimi venti anni il mondo del lavoro ha conosciuto una consistente evoluzione: da un lato, la crisi economica ha moltiplicato i casi di lavoro informale, flessibile, mobile e precario; dall’altro, l’evoluzione tecnologica ha avuto il duplice effetto di creare nuovi lavori specializzati e di ridurre il fabbisogno di manodopera nei settori tradizionali, dove i lavoratori tendono ad essere sostituiti dai robot. Persistono, inoltre, i più risalenti squilibri che penalizzano le donne nel mondo del lavoro, quali il gender gap nei salari, nella protezione sociale, nella formazione soprattutto scientifica, la ridotta presenza femminile nelle posizioni apicali delle imprese, lo squilibrio nella distribuzione tra uomini e donne dei lavori non retribuiti di cura familiare, le forme di lavoro precario sempre più spesso occupate da donne. La promozione della parità tra donne e uomini è un compito che spetta all’Unione Europea in tutte le attività che le competono in virtù dei trattati. L’Unione Europea è all’avanguardia nel mondo per la parità di genere: 14 tra i primi 20 paesi al mondo per l’attuazione della parità di genere sono Stati membri dell’UE. Grazie ad una legislazione e ad una giurisprudenza solide in materia di parità di trattamenti, agli sforzi intrapresi per integrare la prospettiva di genere nei diversi ambiti politici e a norme volte a sanare disuguaglianze specifiche, l’UE ha compiuto immensi progressi sulla parità di genere negli ultimi decenni. Fonte: Documento di ricerca FNC-CNDCEC 28 giugno 2023
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Francesca Zucconi
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