sabato 24/06/2023 • 06:05
L'Agenzia delle Entrate, con la risposta n. 358 del 23 giugno 2023, ha chiarito che se il concessionario riaddebita i costi dell'energia al gestore del servizio, quest'ultimo può accedere al bonus per le imprese non energivore.
redazione Memento
Con la risposta n. 358 del 23 giugno 2023, l'Agenzia delle Entrate ha chiarito che il credito d'imposta per le imprese non energivore spetta anche in presenza di un contratto di servizi nel quale l'utenza della fornitura di energia è in capo al concessionario dell'infrastruttura che poi riaddebita il costo al gestore del servizio; è necessario che il riaddebito sia tale da generare in capo al gestore un effettivo onere economico connesso dell'incremento del costo dell'energia elettrica. Si ricorda che alle imprese dotate di contatori di energia elettrica di potenza disponibile pari o superiore a 16,5 kW, diverse dalle imprese a forte consumo di energia elettrica é riconosciuto, a parziale compensazione dei maggiori oneri effettivamente sostenuti per l'acquisto della componente energia, un contributo straordinario, sotto forma di credito d'imposta, pari al 15% della spesa sostenuta per l'acquisto della componente energetica, effettivamente utilizzata nel terzo trimestre del 2022, comprovato mediante le relative fatture d'acquisto. Il prezzo dell'energia, calcolato sulla base della media riferita al secondo trimestre 2022, al netto delle imposte e degli eventuali sussidi, deve aver subito un incremento del costo per kWh superiore al 30% del corrispondente prezzo medio riferito al medesimo trimestre dell'anno 2019 (art. 6 DL 115/2022). Nel caso di specie, DELTA (concessionario della struttura) ha stipulato un accordo con ALFA (gestore di servizi ferroviari) per l'utilizzo di un'infrastruttura e per la fornitura di corrente. DELTA, quale intestataria delle bollette per la fornitura dell'energia elettrica, riaddebita analiticamente, tramite fattura, ad ALFA il costo del consumo dell'energia utilizzata per lo svolgimento del servizio. Secondo l'AE, c'è una correlazione diretta tra l'incremento del costo dell'energia sostenuto da DELTA e l'incremento del costo attribuito ad ALFA, tale da individuare in quest'ultima il soggetto su cui grava, per effetto del riaddebito, l'onere economico della spesa per l'energia elettrica. Per questi motivi, ad ALFA spetta il credito d'imposta in questione. Fonte: Risp. AE 23 giugno 2023 n. 358
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