mercoledì 07/06/2023 • 06:00
La categoria esprime il proprio apprezzamento in una Circolare dedicata al DL 48/2023: “Il provvedimento riflette una chiara visione riformista. Rispetto al passato, la tecnica di scrittura legislativa è più concreta, più semplice e immediato comprendere le nuove disposizioni”.
redazione Memento
Supera l'esame dei Consulenti del lavoro il nuovo Decreto Calderone (DL 48/2023), entrato in vigore lo scorso 5 maggio per introdurre “Misure urgenti per l'inclusione sociale e l'accesso al mondo del lavoro”. La categoria, in una prima Circolare dedicata al nuovo provvedimento (Circ. Fondazione Studi 6 giugno 2023 n. 4), mette in risalto “l'apprezzabile” cambio di paradigma, rispetto al passato, relativamente a una tecnica di scrittura legislativa caratterizzata da “concretezza e finalizzata a una più semplice e immediata comprensione delle nuove disposizioni”. E a raccogliere il gradimento dei Consulenti del lavoro è anche “l'attenta declinazione degli adempimenti e delle fasi di sviluppo” del nuovo istituto dell'Assegno di inclusione. La Circolare passa in rassegna le quattro aree “di assoluta profondità sociale” su cui interviene il Decreto cui viene riconosciuta dai professionisti una “chiara visione riformista”: l'istituzione del nuovo sistema di sostegno alla povertà e di inclusione attiva con l'introduzione, nell'ordinamento, dell'Assegno di inclusione, che a decorrere dal 1° gennaio 2024 sostituirà la misura riferita al reddito e alla pensione di cittadinanza; la “sostanziale” modifica normativa al decreto Trasparenza e al contratto a tempo determinato, con una contestuale previsione di incentivi alle assunzioni dei giovani. Modifiche definite dai Consulenti del lavoro “assolutamente equilibrate” e che “traducono in termini di diritto ciò che la realtà lavoristico-economica richiedeva”; il rafforzamento del sistema delle agevolazioni fiscali in tema di autotrasporto e di cuneo fiscale per i lavoratori dipendenti. Nel tema rientrano anche i correttivi all'impianto sanzionatorio in materia di omesso versamento delle ritenute previdenziali, attraverso l'adozione di “un equo principio”; il rafforzamento della sicurezza e della prevenzione nei luoghi lavoro. Per ciascuno dei quattro interventi la Circolare compie un'attenta analisi esprimendo le proprie considerazioni al riguardo. In relazione, ad esempio, alle modifiche al decreto Trasparenza, i Consulenti del lavoro auspicano, attraverso un ulteriore sforzo di coordinamento normativo, che l'obbligo di consegnare o mettere a disposizione del personale i contratti collettivi nazionali possa essere assolto anche mediante semplice rinvio al sito internet istituzionale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, onerando il datore di lavoro dell'obbligo di mettere a disposizione esclusivamente eventuali contratti collettivi aziendali o regolamenti aziendali. In ordine, invece, alle novità relative ai contratti a tempo determinato e, in particolare, al c.d. “rinnovo”, stipulato a decorrere dal 5 maggio 2023, l'interpretazione fornita dai professionisti è quella di applicare in relazione allo stesso, rappresentando un nuovo contratto, le causali di cui al DL 48/23. Con riguardo al richiamo alle causali individuate dalla contrattazione collettiva comparativamente più rappresentativa e attualmente in vigore, in ottemperanza a precedenti previsioni normative, i consulenti ritengono opportuno chiarire, anche in sede di conversione del decreto, se le stesse causali possano già essere utilizzate ai fini previsti dall'art. 19, come novellato dal DL 48/23. La categoria avanza una richiesta di chiarimenti anche in relazione all'innalzamento del limite di esenzione per i beni ceduti e i servizi prestati al lavoratore dipendente e all'inclusione nello stesso delle somme erogate o rimborsate dal datore di lavoro per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell'energia elettrica e del gas naturale (tale regime transitorio più favorevole è riconosciuto ai lavoratori dipendenti con figli fiscalmente a carico). Sul punto, i Consulenti del lavoro ritengono di rilevante importanza un chiarimento volto a precisare che la non concorrenza al reddito sotto il profilo fiscale abbia uguali effetti anche dal punto di vista contributivo e che, quindi, la somma sia esente da contribuzione. Sul tema ulteriori dubbi sono espressi in relazione alla condizione dei figli fiscalmente a carico (in particolare, su come comportarsi se, in corso d'anno, il figlio perda le caratteristiche necessarie per essere ritenuto fiscalmente a carico) nonché sugli effetti dell'omissione da parte del datore di lavoro dell'informativa alle rappresentanze sindacali unitarie in relazione all'attuazione del regime transitorio.
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Mario Cassaro
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