sabato 03/06/2023 • 06:00
Secondo ANC: “ciò di cui infatti i contribuenti, così come i professionisti che li assistono, hanno necessità non è di ricevere la dichiarazione pronta bensì di avere a disposizione tutti i dati che li riguardano”.
redazione Memento
«Fallimentare»: così ANC giudica la scelta di puntare sulla dichiarazione precompilata anche per i redditi delle imprese e dei lavoratori autonomi, scelta che, contenuta nella legge delega per la riforma fiscale, trova conferma nell'atto di indirizzo per il conseguimento degli obiettivi di politica fiscale 2023-2025 firmato dal Mef e trasmesso al Senato il 23 maggio scorso. Marco Cuchel, presidente dell'ANC, afferma la contrarietà dell'Associazione Nazionale Commercialisti, fin da subito perplessa di fronte all'operazione precompilata. «Oggi, nei confronti dell'intenzione del Governo di proseguire su questa strada prevedendo di estendere la precompilata praticamente a tutti i redditi, non possiamo mancare di esprimere la nostra profonda contrarietà». «In questi anni – spiega il presidente Cuchel – i dati che la dichiarazione 730 precompilata ha fatto registrare ci hanno dato ragione, evidenziando una percentuale di adesione da parte dei contribuenti interessati molto contenuta, a fronte delle importanti risorse che sono state investite dal Paese, con l'impegno quindi dell'intera collettività, sia sul piano economico sia sotto il profilo delle professionalità utilizzate, per mettere in piedi e far funzionare il sistema. Per l'anno 2021 su oltre 23 milioni di modelli predisposti sono stati poco meno di un milione quelli accettati e inviati senza modifiche”. Osserva l'ANC che anche la precompilata iva, che ha debuttato in via sperimentale lo scorso febbraio (periodo d'imposta 2022) per una platea di 2,4 milioni di partite iva, non sembra destinata a riscuotere un maggiore successo, anzi semmai il suo utilizzo può ritenersi di fatto nullo, se si considerano anche i registri iva precompilati il cui utilizzo è quasi inesistente e i cui errori, che non mancano neppure per lo stesso 730, sovente determinano danni erariali considerevoli. L'Associazione evidenzia il problema dei costi/benefici e «l'idea evidentemente distorta di semplificazione alla base di tutta l'operazione precompilata, che finisce per generare inutili complicazioni, che gravano sull'intera collettività» «Siamo convinti – conclude Cuchel – che alla stagione delle precompilate sia opportuno mettere fine, ciò di cui infatti i contribuenti, così come i professionisti che li assistono, hanno necessità non è di ricevere la dichiarazione pronta bensì di avere a disposizione tutti i dati che li riguardano e che sono in possesso dell'Amministrazione finanziaria. Solamente questa può essere la strada da percorrere per una vera compliance nel rispetto anche delle previsioni contenute nel PNRR». FONTE: Comunicato ANC 31 maggio 2023
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