lunedì 22/05/2023 • 06:00
L’OCSE esamina le strategie di comunicazione che le amministrazioni fiscali utilizzano per assistere le PMI nella compliance fiscale, fornendo anche alcuni esempi in termini di “one-to-one support”. Uno dei concetti chiave è la comunicazione gentile con i contribuenti, al fine di “spingere” gli stessi all’adempimento degli obblighi tributari.
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L'OCSE ha pubblicato il Report “Communication and Engagement with SMEs - Supporting Smes to get tax right” che esamina e commenta gli strumenti e le strategie di comunicazione che le Amministrazioni fiscali attuano con le Piccole e Medie Imprese, al fine di migliorare sia la compliance fiscale sia tutte le forme di interlocuzione anche preventiva. L'obbiettivo, certamente condivisibile, è quello di semplificare sia l'una sia le altre, riducendo al minimo gli oneri di conformità per le imprese. A tal proposito, viene specificato che la comunicazione con i contribuenti deve essere mirata, rispettosa, orientata agli obiettivi, coinvolgente, tempestiva, facile da capire e affidabile.
Il Report, che si compone di 6 capitoli, intende fornire anche indicazioni di carattere operativo (significativi al riguardo i case studies relativi a Svezia e Finlandia) al fine di individuare e tracciare alcune best practices a cui far riferimento.
A giudizio dell'OCSE, la ricetta, ampiamente condivisibile, da seguire al fine di supportare efficacemente le Piccole e Medie Imprese (in relazione alle quali il c.d. tax gap, ossia la differenza tra imposte dovute e imposte versate, assume in alcuni casi significativa rilevanza; da segnalare, al riguardo anche il documento “Good practice principles for public communication responses to mis-and disinformation”) passa attraverso la costruzione di un rapporto di fiducia e l'implementazione di una comunicazione efficace e continua, anche per il tramite di un supporto personalizzato, i.e. one-to-one support.
Il Report si sofferma sui diversi canali di comunicazione (ad esempio, Circolari, e-mail, SMS, messaggi registrati, newsletter, presentazioni animate), fornendo anche alcuni esempi per le amministrazioni fiscali di come aumentare le probabilità che i contribuenti vedano i messaggi e li conservino.
Riguardo alle best practices da implementare e seguire ai fini di una comunicazione efficace, il documento riporta, tra le altre, le esperienze significative di Romania - l'Amministrazione predispone periodicamente dei webinar informativi sugli obblighi fiscali -, dell'Australia - sono utilizzati social media al fine di fornire messaggi educativi e di supporto per i contribuenti - e del Canada - è previsto un dispositivo di chiamata automatica per contattare e ricordare ai singoli contribuenti gli obblighi fiscali.
Il Capitolo 4 del Report si sofferma in particolare sul supporto personalizzato (one-to-one support) alle Piccole e Medie Imprese, evidenziando la necessità di sviluppare sempre più il processo di targetizzazione dello stesso. A tal fine, le Amministrazioni Fiscali dovrebbero essere in grado di identificare preventivamente i gruppi di imprese che possano beneficiare di un supporto personalizzato, individuando anche quei contribuenti a rischio di non conformità, ovvero che rischiano di accumulare un debito fiscale significativo: fondamentale, al riguardo, l'uso intelligente dei dati per personalizzare le comunicazioni di "warm up" da inviare ai contribuenti.
Non è la prima volta che l'OCSE parla di questi temi. Citiamo, senza pretesa di esaustività, il Rapporto “Study into the Role of Tax Intermediaries”, nel quale viene enfatizzata l'importanza della collaborazione rafforzata tra Amministrazione Fiscale e contribuenti, nonché il Documento “Bilateral Advance Pricing Arrangement Manual (“BAPAM') che pone l'attenzione su cosa l'Amministrazione Fiscale si aspetta dai contribuenti al fine di facilitare la costruzione di un rapporto di fiducia e di collaborazione, e nel quale sono individuate 29 best practices per raggiungere tale obbiettivo nel contesto domestico e sovranazionale.
Una nota di chiusura finale. Viene da chiedersi se l'uso che le amministrazioni fiscali tenderanno a fare nel prossimo futuro dell'intelligenza artificiale (e di tutte le sue declinazioni pratiche, i.e. machine learning, text mining, network analysis) possa influire sulla costruzione di una relazione di fiducia stabile e duratura con i contribuenti, nei termini di cui si è detto. Il cambio di paradigma che si prospetta (almeno sul piano teorico) non è da poco, ragion per cui la questione andrebbe affrontata e valuta dalle amministrazioni fiscali con estrema cautela e attenzione, oltre che con una buona dose di pragmatismo.
La seguente tabella (a nostro avviso utile anche al fine di fornire indicazioni pratiche per i soggetti italiani con ramificazioni all'estero) riporta alcuni esempi di strumenti di supporto one to one che le amministrazioni fiscali estere attuano al fine di costruire una relazione stabile e di fiducia con i contribuenti.
Paese |
One to one support |
---|---|
Australia |
L'Australian taxation office ha creato il cosiddetto “Cash Flow Coaching Kit”: ideato come strumento di educazione finanziaria per le PMI |
Gran Bretagna |
Nel 2015 è stato creato il programma “Making Tax Digital” al fine ai aiutare le PMI ad assolvere agli adempimenti tributari con modalità digitali |
Francia |
È stato introdotto un programma di supporto specifico per le PMI: l'Amministrazione fiscale emette un parere su come applicare le norme fiscali |
Canada |
L'Amministrazione fiscale ha avviato quattro campagne pilota di nudge communications, utilizzando un dispositivo di chiamata automatica (ADAD) per contattare e ricordare ai singoli contribuenti le scadenze fiscali |
Svezia |
In Svezia sono stati creati molteplici servizi digitali: ad esempio, è stato creato un sito dedicato al fine di richiedere informazioni (cd. ”Verksamt”) e sono previsti degli incontri periodici al fine di assistere i contribuenti nella fase di start up (“Starta företag dagar") |
Finlandia |
È stato avviato il progetto “Guidance Model for Newly Started Businesses” che prevede misure di orientamento proattivo per le PMI attraverso vari canali (ad esempio, telefonate di orientamento al cliente da parte di un funzionario fiscale) |
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Michael Murgolo
- Docente e Dottore CommercialistaRimani aggiornato sulle ultime notizie di fisco, lavoro, contabilità, impresa, finanziamenti, professioni e innovazione
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