giovedì 18/05/2023 • 14:36
Il direttore dell’Agenzia delle Entrate, in occasione della sua audizione alla Camera dei deputati del 17 maggio 2023, ha analizzato articolo per articolo il Ddl di delega al governo per la riforma fiscale.
redazione Memento
In occasione dell’audizione del direttore dell’Agenzia delle Entrate presso la VI Commissione finanze della Camera dei deputati, che si è svolta il 17 maggio 2023, Ernesto Maria Ruffini si è soffermato sui contenuti del Ddl di delega al governo per la riforma fiscale, approvato il 16 marzo 2023 dal Consiglio dei Ministri e attualmente al vaglio del Parlamento. Prima di entrare nel dettaglio del contenuto del disegno di legge, Ruffini ha sottolineato la necessità di una codificazione delle disposizioni tributarie vigenti, essenziale per addivenire a un sistema di regole che garantisca un elevato livello di certezza dei rapporti giuridici. Il testo del Ddl è formato da 20 articoli aggregati in cinque aree tematiche, a ognuna delle quali è dedicato un apposito titolo, di seguito riepilogate: Titolo I (articoli da 1 a 4), rubricato “I principi generali e i tempi di attuazione”; Titolo II (articoli da 5 a 10), rubricato “I tributi”; Titolo III (articoli da 14 a 18), rubricato “I procedimenti e le sanzioni”; Titolo IV (articolo 19), riguardante i “Testi unici e codici”; Titolo V (articolo 20), che riporta, infine, le “Disposizioni finanziarie”. Nel complesso, si tratta di misure che mirano a delineare un impianto giuridico stabile, all’interno del quale si possa dare attuazione alle politiche economiche. Il direttore dell’AE ha, quindi, passato in rassegna l’intero disegno, articolo per articolo, ricordando che dall’entrata in vigore della legge scatteranno i 24 mesi a disposizione del Governo per dare concreta attuazione alla riforma attraverso i necessari decreti legislativi; questi ultimi dovranno essere rispettosi, oltre che dei princìpi costituzionali e del diritto UE e internazionale, anche dei princìpi e dei criteri definiti con la stessa delega. I principi cardine sono (art. 2): lo stimolo alla crescita economica mediante la riduzione del carico fiscale e l’aumento dell’efficienza della struttura dei tributi, anche al fine di sostenere famiglie, lavoratori e imprese; la prevenzione e riduzione dell’evasione e dell’elusione fiscale; la razionalizzazione e semplificazione del sistema tributario; la riduzione degli oneri documentali. Oltre ai singoli tributi e ai procedimenti, anche lo Statuto dei Contribuenti (L. 212/2000) dovrà essere profondamente rinnovato, attraverso (art. 4): il rafforzamento dell’obbligo di motivazione degli atti impositivi, anche mediante l’indicazione delle prove su cui si fonda la pretesa; la valorizzazione del principio del legittimo affidamento del contribuente e del principio di certezza del diritto; una generale applicazione del principio del contraddittorio; il potenziamento dell’esercizio del potere di autotutela. Fonte: Audizione Direttore AE 17 maggio 2023
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