mercoledì 15/03/2023 • 06:00
Non sono mancate e non mancheranno le polemiche per il ritardo con il quale il nuovo modello di dichiarazione ambientale è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Quali sono i dati da comunicare, con quali modalità, e chi deve presentare il nuovo modello?
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L’11 marzo 2023 il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha comunicato sul suo sito istituzionale la pubblicazione (in data 10 marzo 2023) del Decreto della Presidenza del Consiglio che aggiorna la modulistica per il Modello Unico di Dichiarazione ambientale (MUD) per il 2023, precisando che “dal momento della pubblicazione in Gazzetta, gli obblighi degli operatori vengono posticipati di ulteriori 120 giorni dalla data di pubblicazione stessa, vale a dire fino all’8 luglio 2023”.
Nel provvedimento è stata data “puntuale attuazione agli ultimi interventi normativi al livello nazionale e di Unione europea”.
Il comunicato di Ecocerved
Nelle stesse ore, un altro comunicato (quello di EcoCerved), nel comunicare la medesima notizia ha annunciato che – di lì a due giorni – Unioncamere avrebbe provveduto a pubblicare – “progressivamente e a cominciare già da lunedì 13 marzo” – i prodotti informatici e i portali per la compilazione e presentazione del MUD 2023, ed in particolare il portale telematico per:
-la compilazione della Comunicazione semplificata;
-la trasmissione delle Comunicazioni Rifiuti, Rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, Veicoli fuori uso, Imballaggi;
-la compilazione e trasmissione della Comunicazione:
Oltre a ciò, Unioncamere ha comunicato che avrebbe messo a disposizione il prodotto informatico:
Ecocerved è una società consortile del sistema delle Camere di Commercio italiane che svolge le attività utili alle CCIAA per adempiere ai numerosi compiti richiesti dalla normativa ambientale nazionale e comunitaria e, a tal fine, progetta, sviluppa, avvia e gestisce sistemi informativi. |
Unioncamere - l'Unione italiana delle Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura - è l'ente pubblico che unisce e rappresenta istituzionalmente il sistema camerale italiano. |
Il testo del DPCM
Il DPCM si compone di un unico articolo che, nel rinviare ai quattro allegati, contiene già una contraddizione: il decreto, infatti, stabilisce che “il modello […] sarà utilizzato per le dichiarazioni da presentare entro il 30 aprile di ogni anno con riferimento all'anno precedente”, senza specificare che per l’anno in corso – nonostante i termini massimi per la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del nuovo modello (1° marzo 2023) fossero già scaduti al momento della sua pubblicazione in GU (10 marzo 2023) – il termine è stato fissato all’8 luglio 2023.
I quattro allegati riguardano:
L'articolazione del modello di dichiarazione ambientale
Tralasciando, in questa sede, le indicazioni per la presentazione del MUD 2023 in via telematica (si fa riferimento a specifiche tecniche riguardanti le caratteristiche del file di esportazione e i codici attività e i codici rifiuto, ed è inserito lo schema che riporta la “gerarchia della modulistica”), si intende qui sintetizzare l’articolazione del modello di dichiarazione ambientale del 2023, che dopo una premessa riguardante:
fornisce le istruzioni per la presentazione delle sei diverse comunicazioni.
Le comunicazioni da inviare |
Rifiuti (CR) |
Veicoli Fuori Uso (VFU) |
|
Imballaggi (Sezioni Consorzi e Gestori Rifiuti di imballaggio) (IMB) |
|
Rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) |
|
Rifiuti Urbani e raccolti in convenzione (RU - RC) |
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Produttori di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (AEE) |
Chi deve presentare la dichiarazione, come e con quali dati
Sono due i casi in cui è possibile l’invio diverso da quello telematico:
In tutti gli altri casi le comunicazioni devono essere inviate telematicamente: le istruzioni indicano, passo dopo passo, come compilare i campi per effettuare la dichiarazione.
La trasmissione telematica |
|
---|---|
Chi |
Cosa |
Altri produttori iniziali e nuovi produttori |
CR |
Gestori (ricuperatori, trasportatori, compresi i trasportatori di rifiuti da essi stessi prodotti, smaltitori) |
CR VFU IMB e RAEE (se dovuta) |
Intermediari o commercianti senza detenzione |
CR |
Consorzi e sistemi riconosciuti, istituiti per il recupero e riciclaggio di particolari tipologie di rifiuti |
|
CONAI |
IMB (sezione Consorzi) |
Soggetti responsabili del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani |
RU-RC |
Produttori di AEE |
AEE |
La comunicazione rifiuti semplificata
I soggetti che ricadono nelle condizioni previste dalla norma possono presentare il Modello Unico di Dichiarazione Ambientale, tramite la Comunicazione Rifiuti Semplificata (allegato 2), seguendo i seguenti passi:
Ogni mail trasmessa via PEC dovrà contenere una sola comunicazione MUD e dovrà riportare nell’oggetto esclusivamente il codice fiscale del dichiarante. La comunicazione effettuata con modalità diverse si considera inesatta. |
E adesso?
Nonostante le promesse, ad oggi sul sito MUDTelematico è presente, a distanza di qualche mese, un “warning”, con il quale si comunica che, “a decorrere dal 12 dicembre 2022, viene sospeso l'accesso al portale www.mudtelematico.it: non sarà quindi più possibile trasmettere il MUD 2022 – Comunicazione Rifiuti, RAEE, VFU e Imballaggi. L'accesso al portale sarà riattivato per l'invio della Comunicazioni 2023 con riferimento al 2022: sul sito www.ecocamere.it verranno pubblicate informazioni aggiornate”.
E la situazione non migliora sul sito di Ecocamere, che nella sezione “Adempimenti-MUD” si limita a rinviare ai tre diversi siti specifici per ogni tipologia di MUD (Telematico, Semplificato, Comuni), in ognuno dei quali è presente lo stesso “warning”, e si parla (ancora…) del MUD 2022…
In ogni caso rimane il dubbio: basterà la semplice pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del DPCM per fugare qualsiasi dubbio circa la reale applicabilità del nuovo MUD 2023?
A prescindere dalla sostanziale sovrapponibilità dei modelli – modificati sembra, per lo meno ad una prima lettura, più che altro dal punto di vista formale: in ogni caso questa è la quinta modifica negli ultimi sei anni, e al di là dei proclami, le istruzioni non illustrano la “puntuale attuazione agli ultimi interventi normativi al livello nazionale e di Unione europea” – quella che lascia, ancora una volta, perplessi è la tecnica legislativa, che non brilla per né qualità né per tempismo.
Fonte: DPCM 3 febbraio 2023
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