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martedì 07/03/2023 • 06:00

Lavoro In scadenza il 16 marzo 2023

Certificazione Unica 2023: quali rimedi in caso di ritardo

I datori di lavoro entro il 16 marzo 2023 devono trasmettere all'Agenzia delle Entrate le CU 2023, tuttavia, molte novità e informazioni non disponibili stanno creando difficoltà a finalizzare le certificazioni, quindi, si inizia a guardare a possibili rimedi nel caso l'invio avvenga dopo la scadenza.

di Marcello Ascenzi - Dottore commercialista

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  • Tempo di lettura 2 min.
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I datori di lavoro entro il 16 marzo 2023 dovranno procedere, direttamente o con il supporto di consulenti o associazioni abilitate, con un importante adempimento: la consegna ai dipendenti e l'invio all'Agenzia delle entrate della Certificazione Unica 2023 (CU 2023). Il termine per l'invio della CU, non la consegna al lavoratore, può essere effettuato entro la scadenza estesa al 31 ottobre 2023, solo in caso di certificazione dei redditi esenti o di quelli per i quali non è possibile avvalersi della precompilata, come nel caso dei redditi di lavoro autonomo non occasionale. La predisposizione del modello di certificazione unica, la cui la scadenza è imminente, necessita di particolare attenzione alle varie novità tra cui: le regole di determinazione dell'imposta conseguenti alla riforma IRPEF in vigore dal 1° gennaio 2022; le modalità di determinazione delle detrazioni per familiari a carico in vigore dal 1° marzo 2022; l'esposizione dei fringe benefit oggetto di diversi interventi come l'innalzamento della soglia di esenzione a 3.000 euro, in vigore per il solo 2022, cui possono concorrere anche le utenze di luce, gas e acqua. La predisposizione della CU 2023 deve, inoltre, affrontare un'ulteriore difficoltà: alcune informazioni da riportare nella CU 2023 possono non essere transitate per il payroll, più precisamente nel libro unico. Una prima ipotesi potrebbe essere quella dei benefi...

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