martedì 27/12/2022 • 06:00
Dopo lunghi negoziati e superato il veto dell’Ungheria, che aveva impedito il raggiungimento del consenso unanime, il Consiglio dell’Unione Europea ha approvato lo scorso 15 dicembre il testo di Direttiva sulla Minimum Tax (Dir. 2022/2523/UE). La Direttiva si applicherà a tutti i grandi gruppi, sia domestici sia internazionali, con controllante o entità controllate nella UE.
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Il nuovo sistema di norme (Dir. 2022/2523/UE) si propone l’obiettivo di combattere la concorrenza fiscale dannosa tra gli stati, portando il livello minimo di tassazione effettiva (ETR) al 15%, tramite l’applicazione di una imposta integrativa (la Top-Up-Tax, TUT) o a livello della casa madre o delle singole entità controllate, secondo i vari meccanismi di prelievo previsti dalla Direttiva. L’aliquota unica dovrebbe garantire alla UE maggiori entrate fiscali stimate in oltre € 80 miliardi, mentre per l’Italia la stima è di € 3,1 miliardi di maggiore gettito (stime del 2021 sui dati del 2017).
Allo stesso tempo, con una nota alle conclusioni adottate dal Consiglio UE, il Parlamento Europeo ha richiamato il Consiglio stesso a procedere speditamente anche con l’implementazione delle norme sul Pillar I, vincolandolo a monitorare le negoziazioni in corso sulla Convenzione Multilaterale ed a varare una proposta nel caso in cui non si riuscisse a raggiungere l’accordo a livello internazionale sul Pillar I.
Il Consiglio ha recepito tale richiamo inserendo nell’art. 57 della Convenzione l’impegno a presentare entro il 30 giugno 2023 una relazione sull’attuazione del Pillar I e l’eventuale proposta legislativa.
Le caratteristiche essenziali della Minimum Tax UE
Il sistema della Global Minimum Tax europea è strettamente allineato a quello delle GloBe Model Rules sul Pillar II approvate dall’OCSE nell’ambito dell’Action 1 del progetto BEPS, come del resto è previsto dal common approach stabilito dalle stesse Model Rules.
In particolare, si applica ai gruppi multinazionali con fatturato consolidato non inferiore a € 750 milioni (con alcune esclusioni, ad esempio per le entità governative, le organizzazioni internazionali e non-profit e i fondi pensione) e prevede l’applicazione della TUT attraverso due meccanismi:
Tuttavia, in ossequio al principio di libertà di stabilimento stabilito dal Trattato sul Funzionamento dell’UE, la Minimum Tax UE presenta due punti di diversità.
Più precisamente:
Il calcolo dell’ETR si effettua secondo delle regole comuni, che stabiliscono le modalità di calcolo della base imponibile (qualifying income or loss) e delle imposte pagate (covered taxes). In particolare:
Ulteriori aspetti rilevanti previsti dalla Direttiva sono i seguenti:
In pratica, con l’attuazione della Direttiva le multinazionali operative in Europa dovranno abbandonare le strategie di riduzione della base imponibile globale tramite la localizzazione di entità del gruppo in paradisi fiscali: infatti, nel caso in cui vi fossero entità controllate localizzate in stati extra-UE con ETR inferiore al 15%, scatterà la TUT, che verrà applicata a livello della capogruppo europea attraverso l’IIR; viceversa, entità capogruppo localizzate fuori della UE in paesi a bassa fiscalità vedranno recuperare l’imposta minima nei paesi UE di residenza delle proprie controllate tramite l’UTPR.
Le tempistiche per l'implementazione
La Direttiva è entrata in vigore il 23 dicembre 2022 (giorno successivo alla sua pubblicazione sulla Gazzetta dell’Unione) e dovrà essere attuata negli stati della UE entro il 31 dicembre 2023, tramite appositi provvedimenti legislativi che dovranno essere immediatamente comunicati alla Commissione UE.
L’IIR dovrà applicarsi agli esercizi fiscali che inizieranno dal 31 dicembre 2023, mentre l’UTPR si applicherà agli esercizi che inizieranno dal 31 dicembre 2024.
A questo riguardo l’Olanda ha già svolto una pubblica consultazione su una proposta di legge ad hoc, mentre i Ministeri delle Finanze di Francia e Germania si sono impegnati a pubblicare un primo disegno di legge attuativa entro i primi mesi del 2023.
Gli stati europei nei quali sono localizzate meno di 12 entità capogruppo che rientrano nello scopo della Direttiva potranno applicare l’IIR e l’UTPR a partire dal 31 dicembre 2029. L’applicazione delle norme della Direttiva ai gruppi domestici è posticipata invece di cinque anni.
Gli sviluppi nel resto del mondo
L’approvazione della Direttiva da parte della UE crea una certa pressione sui sistemi fiscali del resto del mondo, cambiando la prospettiva degli attuali sistemi orientati verso la competizione fiscale, che dovranno quanto prima ripensare i propri sistemi di tassazione sui gruppi multinazionali. Il Regno Unito ha elaborato un disegno di legge nello scorso luglio, del quale si attende la promulgazione entro i primi mesi del 2023.
Negli USA, il Congresso non ha ancora dato attuazione alle GloBe Rules, mentre sono state introdotte una serie di misure che prevedono una tassazione minima, non del tutto coordinate tra loro (GILTI rules, Base Erosion and Anti-Abuse Tax Law, Corporate Alternative Minimum Tax).
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