martedì 20/09/2022 • 06:00
Chiarimenti a tutto campo dalle Finanze in vista della presentazione entro il prossimo 30 settembre: la dichiarazione andrà presentata sia per il 2020 che per il 2021, una per ciascun anno.
redazione Memento
In vista del prossimo 30 settembre, data di scadenza del termine di presentazione della dichiarazione dell'imposta di soggiorno relativa agli anni 2020 e 2021, il MEF ha pubblicato una serie di FAQ riguardanti l'adempimento.
Come noto, il Decreto Semplificazioni ha stabilito, in via eccezionale, che la dichiarazione in questione dovrà essere trasmessa unitamente per entrambi gli anni e, il tempo a disposizione per l'invio, ordinariamente fissato al 30 giugno, gode di tre mesi in più, spingendosi sino a fine settembre (art. 3, c.6, DL 73/2022). L'adempimento, da espletarsi mediante l'utilizzo dell'apposito modello approvato con DM MEF 29 aprile 2020, riguarda i gestori delle strutture ricettive e i soggetti che incassano il canone o il corrispettivo, ovvero che intervengono nel pagamento dei canoni o corrispettivi relativi alle cosiddette locazioni brevi (art. 4 DL 50/2017 conv. L. 96/2017).
Le nuove FAQ chiariscono innanzitutto che la parola “cumulativamente”, presente nella legge, si riferisce ai dati che devono essere dichiarati nell'anno di riferimento: ciò significa che, in caso di versamento dell'imposta relativa sia al 2020 che al 2021, occorrerà presentare due dichiarazioni, una per ciascun anno.
Altre risposte del Ministero chiariscono alcuni aspetti riguardanti gli intermediari. Tra queste, una precisa che per soggetti quali le agenzie immobiliari occorre inserire tutti gli appartamenti/immobili che hanno in gestione: ciascuna agenzia deve fare una distinta dichiarazione al Comune dove sono ubicati gli immobili che ha in gestione.
In caso di pernottamenti gestiti da un intermediario che riscuote e riversa al Comune il contributo di soggiorno questi devono essere ignorati dal gestore che solo in parte riscuote personalmente il tributo. Come noto, infatti, il soggetto che incassa il canone o il corrispettivo, ovvero che interviene nel pagamento dei predetti canoni o corrispettivi, è responsabile della presentazione della dichiarazione. Pertanto, se ci si trova in detta fattispecie la dichiarazione dovrà essere presentata dall'intermediario.
Altro chiarimento degno di nota riguarda l'eventuale ripresentazione delle dichiarazioni 2020 e 2021 in caso di precedente invio al Comune: al riguardo è precisato che, considerato che si tratta del primo anno di applicazione dell'obbligo dichiarativo mediante presentazione del modello ministeriale, i soggetti che hanno già presentato per gli anni di imposta 2020 e 2021 una dichiarazione/comunicazione al Comune seguendo le indicazioni prescritte dal Comune stesso, non sono obbligati a ripresentare per dette annualità la dichiarazione . Al di fuori di tale caso, il contribuente dovrà utilizzare esclusivamente il nuovo modello ministeriale per la dichiarazione dell'imposta o del contributo di soggiorno.
Gran parte delle FAQ è poi dedicata alla compilazione della dichiarazione. In questa sezione è precisato, tra il resto, che non è necessario distinguere i versamenti relativi ai diversi alloggi: il campo “Importo annuale (cumulativo) versato al comune” riguarda tutte le strutture gestite. Ai fini dell'individuazione dell'immobile è, invece, sufficiente inserire il codice identificativo della struttura. Mentre, nel caso in cui il titolare dell'attività abbia ottenuto una rateizzazione dal Comune e non abbia versato integralmente l'imposta, nel campo versamenti dovrà inserire l'importo effettivamente versato e nelle Annotazioni Generali può valorizzare la circostanza della rateizzazione in corso. Nessuna dichiarazione dovrà essere presentata, invece, nel caso in cui il Comune abbia sospeso l'imposta causa COVID per gli anni 2020 e 2021. Ovviamente se la sospensione riguarda solo alcuni mesi degli anni in questione, la dichiarazione deve essere presentata.
Un'ultima sezione delle FAQ riguarda i dichiaranti. Qui è chiarito che in caso di più comproprietari dell'immobile, la dichiarazione deve essere presentata dal soggetto che è già noto al Comune quale responsabile d'imposta. La dichiarazione, infine, deve essere presentata anche nel caso in cui il gestore non abbia avuto presenze, ciò al fine di consentire al Comune lo svolgimento dell'attività di controllo.
Fonte: FAQ MEF 19 settembre 2022
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