mercoledì 14/09/2022 • 06:00
Pubblicato in GU 12 settembre 2022 n. 213 il DPCM 28 luglio 2022 che disciplina l'accesso al Fondo per l'avvio di opere indifferibili, istituito dal Decreto Aiuti per fronteggiare i costi derivanti dall'aggiornamento dei prezzari utilizzati nelle procedure di affidamento delle opere pubbliche sino al 31 dicembre 2022.
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Il DPCM 28 luglio 2022, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 12 settembre 2022, è volto a disciplinare l'accesso al Fondo per consentire l'avvio, entro il 31 dicembre 2022, delle procedure di affidamento previste dai cronoprogrammi degli interventi indicati dal DL 50/2022, per le opere che presentino un fabbisogno finanziario esclusivamente determinato a seguito dell'aggiornamento dei prezzari ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 26 del medesimo Decreto.
Ambito di applicazione
Al Fondo accedono in via prioritaria le opere e gli interventi finanziati, in tutto o in parte, con le risorse previste dal PNRR. Sulla base delle risorse residue eventualmente disponibili al Fondo accedono, altresì, le opere e gli interventi:
Sulla base delle ulteriori risorse residue eventualmente disponibili al Fondo, accedono, altresì, le opere e gli interventi:
Ai fini dell'accesso al Fondo, il periodo di presentazione delle istanze è fissato dal quinto giorno al trentacinquesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana del Decreto. L'articolo 5, del DPCM 28 luglio, dispone che, al fine della predisposizione dell'istanza di accesso, le amministrazioni statali istanti procedono, con riguardo agli interventi dalle stesse finanziati o rientranti nei programmi di investimento dei quali risultano titolari, all'istruttoria delle richieste di finanziamento presentate da ciascuna stazione appaltante. Terminata tale fase, le amministrazioni competenti presentano l'istanza al Ministero dell'Economia e delle Finanze, secondo le indicazioni che saranno fornite dal Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato, anche con riguardo ai dati che dovranno essere forniti dalle stazioni appaltanti.
Verifica delle istanze
Il Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato a seguito della presentazione delle istanze, provvederà a verificare la sussistenza dei requisiti richiesti per l'accesso al Fondo. Sul punto, sembra opportuno ricordare che, le amministrazioni statali istanti devono verificare che:
Trascorsi trenta giorni, con Decreto del Ragioniere generale dello Stato, si provvederà alla determinazione della graduatoria degli interventi, tenendo conto dell'ordine di priorità e, nell'ambito di ciascuna categoria di interventi prioritari:
Con il medesimo Decreto, si provvederà all'assegnazione delle risorse del Fondo agli interventi, nei limiti della relativa dotazione e tenendo conto delle risorse già assegnate, delle annualità previste ai fini dell'utilizzo delle risorse. Il citato Decreto di assegnazione, sarà successivamente trasmesso alle amministrazioni centrali istanti che comunicano alle stazioni appaltanti la disponibilità delle risorse aggiuntive per avviare le procedure di gara.
Assegnazione per gli enti locali
L'art. 7 DPCM, prevede una procedura particolare per gli enti locali. Pertanto, è disposto che, gli enti locali attuatori di uno o più interventi finanziati con le risorse previste dal PNRR che hanno avviato o avviano le procedure di affidamento delle opere pubbliche tra il 18 maggio 2022 e il 3l dicembre 2022, possono considerare come importo preassegnato a ciascun intervento, in aggiunta a quello attribuito con il decreto di assegnazione relativo a ciascun intervento pubblicato o in corso di pubblicazione, la percentuale indicata nell'All. 1 DPCM. Si evidenzia che, la preassegnazione delle risorse costituisce titolo per l'accertamento delle stesse a bilancio. La comunicazione di tale preassegnazione da parte di ciascuna amministrazione finanziatrice, entro dieci giorni dalla pubblicazione in GU del DPCM, costituisce pertanto l'aggiornamento del finanziamento assegnato. Nei limiti dell'ammontare complessivo delle maggiori risorse preassegnate, ciascuna amministrazione finanziatrice, tenendo conto di specifiche esigenze espresse dai soggetti attuatori e del monitoraggio in itinere da porre in essere può rimodulare la richiamata preassegnazione di contributo. Per tali interventi, così come chiarito dall'articolo 7, non si procede in via preventiva alla valutazione delle disponibilità di risorse nell'ambito del quadro economico o su altri interventi già ultimati, in quanto l'analisi verrà fatta mensilmente da ciascuna Amministrazione finanziatrice, attraverso il sistema ReGiS, che procede poi, sulla base dei risultati di tale verifica, all'assegnazione definitiva. Entro cinque giorni dalla chiusura del mese, l'amministrazione statale finanziatrice dovrà comunicare al Ministero dell'Economia e delle Finanze le risorse finanziarie da riassegnare.
Nel caso in cui, venga rilevato il mancato avvio delle procedure di affidamento delle opere pubbliche nel periodo dal 18 maggio al 31 dicembre 2022, l'amministrazione istante provvede all'annullamento della preassegnazione. In relazione a tale verifiche, l'amministrazione statale finanziatrice comunica, entro il 31 gennaio 2023, al Ministero dell'economia e delle finanze - Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato- le risorse finanziarie da riassegnare.
Fonte: DPCM 28 luglio 2022 (GU 12 settembre 2022 n. 213)
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