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martedì 06/09/2022 • 17:04

Lavoro COVID-19

Medici in pensione: nuovi incarichi fino al 31 dicembre 2023

Il Decreto Semplificazioni prevede la proroga, fino al 31 dicembre 2023, della possibilità di conferire incarichi ai medici in pensione per far fronte all’emergenza COVID-19: l’INPS, con Mess. 6 settembre 2022 n. 3287, definisce la compatibilità tra i nuovi compensi e il trattamento pensionistico già percepito.

a cura di

redazione Memento

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  • Tempo di lettura 3 min.
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Per far fronte all'emergenza da COVID-19, il Decreto Semplificazioni (art. 36, c. 4 bis, DL 73/2022 conv. in L. 122/2022) prevede la proroga, fino al 31 dicembre 2023, della possibilità di conferire incarichi di lavoro autonomo, anche di collaborazione coordinata e continuativa, a dirigenti medici, veterinari e sanitari, nonché al personale del ruolo sanitario del comparto sanità, collocati in quiescenza, anche se non iscritti al competente albo professionale in conseguenza del collocamento a riposo, nonché agli operatori socio-sanitari collocati in quiescenza (art. 2 bis, c. 5, DL 18/2020 conv. in L. 27/2020, il c.d. Decreto Cura Italia).

In precedenza, tale possibilità era prevista solamente fino al 31 dicembre 2022.

Rapporti tra i nuovi compensi e la pensione percepita

L'INPS ricorda che agli incarichi in questione non si applica l'incumulabilità tra redditi da lavoro autonomo e trattamento pensionistico “quota 100” e “quota 102”, cioè la pensione anticipata con il requisito anagrafico di 64 anni di età e 38 anni di contribuzione da maturare nell'anno 2022.

Sotto il profilo pensionistico, per effetto del differimento dei termini al 31 dicembre 2023, fino a tale data i redditi percepiti a seguito degli incarichi conferiti continuano a essere cumulabili con i trattamenti pensionistici, ad eccezione della pensione ai lavoratori c.d. precoci.

Fonte: Mess. INPS 6 settembre 2022 n. 3287

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