Le Associazioni nazionali dei commercialisti (ADC, AIDC, ANC, FIDDOC, UNAGRACO, SIC, UNGDCEC, UNICO), con lettera inviata il 3 settembre 2022 alla Commissione di Garanzia e agli Enti interessati, hanno proclamato l'astensione collettiva nazionale dal 18 al 23 settembre 2022, in concomitanza con l'iniziativa promossa dall'Associazione Nazionale Magistrati Tributari, rispetto alla quale sono stati trovati alcuni punti di comune interesse.
La proclamazione dell'astensione è dovuta alle richieste più volte reiterate al legislatore, e sino ad ora rimaste disattese, in ordine ai necessari correttivi della riforma della giustizia tributaria, auspicando in questo modo la più celere revisione della norma di riforma, già in sede di sua prima applicazione.
In particolare, la riforma in questione non assicura la garanzia di imparzialità dell'organo giudicante e del soggetto deputato a dirimere preliminarmente le controversie, avendo previsto:
l'allocazione organica delle Corti di Giustizia Tributaria all'interno del MEF, le cui articolazioni sono anche parti necessarie del processo tributario, disattendendo così il passaggio alla giurisdizione della Presidenza del Consiglio dei Ministri, richiesta proprio per garantire indipendenza e terzietà degli Uffici;
la permanenza dell'assegnazione della mediazione tributaria all'Ente Impositore, in luogo di un soggetto terzo, con ciò ostando una equilibrata conduzione e positiva conclusione del procedimento deflativo.
L'astensione avrà ad oggetto la rappresentanza in seno alle Commissioni tributarie dalle ore 24:00 del giorno 18 settembre 2022 alle ore 24:00 del giorno 23 settembre 2022. Saranno in ogni caso garantite le prestazioni indispensabili di cui all'art. 5 del codice di autoregolamentazione vigente, come, ad esempio, l'orario minimo di apertura non inferiore alle due ore giornaliere, la predisposizione e consegna delle buste paga, la predisposizione e consegna al cliente del modello F24 per il pagamento dei tributi o contributi, quando richiesto ai fini del pagamento in forma autonoma, ecc.
Le Associazioni proclamanti ribadiscono, inoltre, la loro disponibilità al confronto con il legislatore e con il futuro Governo, al fine di fornire ulteriori precisazioni e reperire margini di discussione entro i quali sia possibile individuare un terreno di intesa.