ETS, attività culturali di interesse sociale con finalità educativa

Con nota n. 11379 del 04.08.2022 il Ministero del Lavoro ha recepito un approfondito parere del Consiglio nazionale del Terzo settore che precisa i confini di quelle specifiche attività di interesse generale, aventi la caratteristica di interesse sociale o di particolare interesse sociale, che possono essere svolte dagli enti del terzo settore.

Nozione di interesse sociale o di particolare interesse sociale riferita alle attività degli ETS

Gli enti del Terzo settore (ETS), diversi dalle imprese sociali, devono esercitare in via esclusiva o principale una o più attività di interesse generale. Ciò per perseguire, senza scopo di lucro, finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale.

Alcune di queste attività, oltre ad essere di interesse generale, sono ulteriormente qualificate dal Codice del Terzo Settore (CTS) di interesse sociale o di particolare interesse sociale.

Il Ministero del lavoro ha recepito un parere espresso dal Consiglio nazionale del terzo settore con cui è stata approfondita la nozione ed il perimetro dell' “interesse sociale” (circolare n. 0011379 del 04.08.2022).

Perseguono l'interesse sociale tutte quelle azioni che mirano a produrre un beneficio a vantaggio della società ovvero un beneficio sociale.

Se, quindi, beneficio significa fare il bene a qualcuno o per qualcosa, non tutte le attività di interesse generale sono anche di interesse sociale, ma potrebbero rispondere ad un diverso interesse di carattere diffuso o collettivo.

Per interesse diffuso ci si riferisce a categorie o gruppi di persone, indeterminati a priori, ma individuabili sulla base di uno specifico status.

Per interesse collettivo, invece, si indicano soggetti chiaramente individuabili a priori e considerati in modo omogeneo,

Attività culturali di interesse sociale con finalità educativa

Tra le attività di interesse generale indicate dall'art. 5 del Codice del Terzo settore che hanno anche la caratteristica di essere di interesse sociale emergono quelle culturali con finalità educativa.

Essenziale per qualificare le attività culturali di interesse sociale è il criterio della destinazione e, quindi, l'indicazione dei soggetti a cui sono rivolte.

Il fine educativo deve essere inteso in senso ampio ovvero declinarsi in ambiti temporali e spaziali diversi, nonché rispetto a luoghi e culture differenti e, pertanto, esplicarsi in varie forme di cultura.

La circolare del Ministero indica i destinatari e le tipologie di attività culturali di interesse sociale, nonché gli ambiti culturali in cui si esprime l'interesse sociale.

Criteri individuati dall'Agenzia delle Entrate per definire le attività culturali

L'Agenzia delle entrate, con la circolare n. 22/E del 18.03.2008, è intervenuta in materia di attività educative, didattiche e formative, individuando quelle che possono beneficiare dell'esenzione iva.

Il contenuto di tale documento di prassi è utilizzato dal Consiglio nazionale del Terzo settore per circoscrivere ulteriormente quelle attività culturali di interesse sociale che possono essere svolte dagli ETS ovvero:

1. nelle materie presenti negli ordinamenti scolastici di competenza del Ministero della Pubblica Istruzione, come, ad esempio, attività corsistiche di lingua inglese, informatica, lingua italiana, sport ed educazione fisica, educazione musicale, etc..;
2. nelle materie di competenza di soggetti pubblici diversi dall'Amministrazione della Pubblica Istruzione (regioni, enti locali…);
3. attività culturali svolte nell'ambito di rapporti con gli enti pubblici disciplinati dal titolo VII del Codice del Terzo settore e, in genere, nell'ambito di rapporti di convenzione, accreditamento o patrocinio con/dalla pubblica amministrazione.

Fonte: MLAV nota 4 agosto 2022, n. 11379