L'Istituto, con il Mess. INPS 25 luglio 2022 n. 2951, ritorna sul tema delle prestazioni assistenziali a sostegno della famiglia, in particolare sulla grande novità dell'Assegno Unico e Universale per i figli a carico, destinato ai nuclei familiari sulla base della condizione economica del nucleo, attestata dall'indicatore ISEE (D.Lgs. 230/2021).
I chiarimenti vengono resi in merito alla definizione della platea dei beneficiari, concentrando l'attenzione su quali titoli di soggiorno debbano possedere i cittadini stranieri per avere diritto alla prestazione.
Per rientrare all'interno dei beneficiari del nuovo Assegno Unico, infatti, il richiedente deve possedere determinati requisiti di cittadinanza e di soggiorno (art. 3, c. 1 lett. a), D.Lgs. 230/2021).
Quali cittadini stranieri rientrano attualmente tra i beneficiari?
Per i cittadini di uno Stato non appartenente all'Unione europea, per accedere al beneficio è richiesto alternativamente:
- il possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo;
- la titolarità di permesso unico di lavoro che autorizzi a svolgere un'attività lavorativa per un periodo superiore a sei mesi;
- il possesso del permesso di soggiorno per motivi di ricerca che autorizzi a soggiornare in Italia per un periodo superiore a sei mesi.
In attuazione delle disposizioni normative vigenti, l'Istituto si era già espresso in merito all'individuazione del perimetro dei soggetti beneficiari (Circ. INPS 9 febbraio 2022 n. 23), includendo tra i soggetti potenziali beneficiari della misura:
- gli stranieri apolidi, rifugiati politici o titolari di protezione internazionale equiparati ai cittadini;
- i titolari di Carta Blu, “lavoratori altamente qualificati”;
- i lavoratori di Marocco, Algeria e Tunisia per i quali gli accordi euromediterranei tra l'Unione europea e tali Paesi prevedono il generale diritto alla parità di trattamento con i cittadini europei;
- i lavoratori autonomi titolari di permesso di cui all'art. 26 D.Lgs. 286/98, per i quali l'inclusione tra i potenziali beneficiari dell'assegno è motivata dalla non discriminazione normativa fra lavoro autonomo e lavoro dipendente.
Quali “familiari” sono inclusi nella disciplina?
Con riferimento ai “familiari” di cittadini dell'Unione europea, sono inclusi nella disciplina dell'Assegno Unico e Universale i titolari:
- del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente;
- di carta di soggiorno o carta di soggiorno permanente.
Inclusi nel beneficio risultano anche essere i familiari extra UE di cittadini stranieri che siano titolari di un permesso di soggiorno per ricongiungimento al familiare.
Quali titoli di soggiorno vengono aggiunti?
A fronte delle richieste di chiarimenti, in aggiunta ai titoli di soggiorno già indicati, sono da ritenersi utili i seguenti permessi:
- per lavoro subordinato di durata almeno semestrale;
- per lavoro stagionale di durata almeno semestrale;
- per assistenza di minori, rilasciato ai familiari per gravi motivi connessi con lo sviluppo psicofisico e tenuto conto dell'età e delle condizioni di salute del minore che si trova nel territorio italiano;
- per protezione speciale, rilasciato laddove sussistano pericoli di persecuzione o tortura in caso di rientro nel Paese di origine;
- per casi speciali, rilasciato a soggetti nei cui confronti siano state accertate situazioni di violenza o di grave sfruttamento.
Chi rimane escluso?
Non danno comunque diritto ad essere inclusi tra i beneficiari i permessi per:
- attesa occupazione;
- tirocinio e formazione professionale;
- studio;
- studenti/tirocinanti/alunni;
- residenza elettiva;
- visite/affari/turismo.
Istanze di riesame: è valida la richiesta di rinnovo del permesso di soggiorno?
Nella gestione delle istanze di riesame presentate dagli interessati a causa di un rigetto della domanda per scadenza del titolo, può ritenersi valida la richiesta di rinnovo del permesso di soggiorno: gli effetti dei diritti esercitati nelle more del procedimento di rinnovo cessano solo in caso di mancato rinnovo, revoca o annullamento del permesso in questione.
Cittadini del Regno Unito: come funziona?
Per i cittadini del Regno Unito, il discrimen è tracciato dalla data di residenza:
- coloro che risultino essere residenti nel territorio nazionale entro il 31 dicembre 2020, devono essere equiparati ai cittadini dell'Unione europea. Pertanto, a tali soggetti non saranno richiesti ulteriori titoli di soggiorno legale diversi da quelli già posseduti a tale data;
- coloro che, invece, non risultino residenti nel territorio nazionale entro il 31 dicembre 2020, si vedranno applicare le disposizioni dettate in materia di documenti di soggiorno per i cittadini extracomunitari.
Fonte: Mess. INPS 25 luglio 2022 n. 2951