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venerdì 22/07/2022 • 06:00

Impresa PNRR

Certificazione della parità di genere, opportunità per le imprese

E’ recentemente entrato nella prima fase sperimentale il sistema nazionale della certificazione della parità di genere. Quali sono gli standard di applicazione e gli incentivi e premialità per le aziende che otterranno la certificazione nel 2022?

di Donatella Vitanza - Dottore Commercialista

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  • Tempo di lettura 1 min.
  • Ascolta la news 5:03

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Con l'obiettivo di accompagnare e incentivare i datori di lavoro ad adottare strategie adeguate a ridurre il divario di genere in tutte le sue forme (retribuzioni, opportunità di carriera, condizioni lavorative, conciliazione vita-lavoro, ecc.), il sistema nazionale della certificazione per la parità di genere è entrata in vigore dal 1° gennaio 2022.

La pubblicazione in Gazzetta ufficiale del DPCM 29 aprile 2022 della Presidenza del consiglio dei ministri Dipartimento per le pari opportunità ha stabilito gli standard di applicazione e gli organismi deputati al rilascio di tale certificazione.

Gli standard di applicazione

I parametri minimi per il conseguimento della certificazione della parità di genere sono quelli contenuti nella Prassi di riferimento UNI/PdR 125:2022 in vigore dal 16 marzo 2022, condivisi dal Tavolo di lavoro sulla certificazione della parità di genere.

La prassi di riferimento riporta in maniera dettagliata le linee guida sul sistema di gestione che si sostanziano in:

- gestione della documentazione

- monitoraggio degli indicatori

- comunicazione interna ed esterna

- sistema di verifica di conformità

- gestione delle non conformità

- revisione periodica e miglioramenti.

Sono state individuate 6 aree di indicatori chiave di prestazione (KPI):

  • Cultura e strategia
  • Governance
  • Processi HR
  • Opportunità di crescita ed inclusione delle donne in azienda
  • Equità Remunerativa per genere
  • Tutela della genitorialità e conciliazione vita-lavoro

e 4 fasce di classificazione delle organizzazioni in base al numero di dipendenti/addetti:

  • micro 1-9,
  • piccola 10-49,
  • media 50-249,
  • grande 250 e oltre

L'appartenenza alla fascia 3 e 4 comporta l'applicazione di tutti gli indicatori, mentre sono previste semplificazioni per le organizzazioni appartenenti alla fascia 1 e 2.

Gli indicatori sono di natura qualitativa e quantitativa, i primi sono misurati in termini di presenza o assenza, i secondi in termini di variazione rispetto ad un parametro interno o di settore identificato tramite la classificazione ATECO.

Ad ogni singolo indicatore è associato ad un punteggio il cui raggiungimento è ponderato per il peso dell'area di appartenenza. Il calcolo viene effettuato attraverso un algoritmo che si aggiornerà ogni anno in base ai dati settoriali dell'anno precedente.

Le certificazioni della parità di genere saranno rilasciate dagli organismi di valutazione della conformità accreditati ai sensi del Reg. CE n. 765/2008, alle aziende cha raggiungeranno un punteggio minimo del 60% ed avranno una durata di due anni.

Incentivi

La L. 162/2021 all'art. 5 ha previsto degli incentivi e delle premialità per le aziende che otterranno la certificazione nel 2022 consistenti in

  • un esonero dal versamento dei complessivi contributi previdenziali in misura non superiore all'1 per cento e nel limite massimo di € 50.000 annui.
  •  un punteggio premiale per la partecipazione a bandi europei, nazionali e regionali.

La Legge di bilancio per il 2022 (L. 234/2021) ha stanziato risorse per l'acquisizione della certificazione da parte delle imprese e ha istituito un fondo per finanziarie tutte quelle attività di formazione propedeutiche all'ottenimento della certificazione di parità di genere.

Il rapporto della parità di genere

La L. 162/2021 ha inoltre reso obbligatorio per le imprese con oltre 50 dipendenti la redazione e trasmissione telematica entro il prossimo 30 settembre del rapporto della Parità di genere.

I rapporti tramessi verranno elaborati dai Consiglieri regionali di parità ed inviati alle sedi territoriali dell'Ispettorato del lavoro, al ministero del Lavoro e al Dipartimento Pari Opportunità.

L'elenco delle imprese che hanno predisposto e che non hanno predisposto il rapporto sarà pubblicato su una sezione del sito del ministero del Lavoro e delle politiche sociali, rendendo possibile monitorare per le aziende con oltre 50 dipendenti il raggiungimento della parità di genere.

Il cammino verso la parità di genere appare lungo e complesso, ma il cambiamento culturale è ormai da tempo in corso ed i vertici aziendali dovrebbero cogliere al volo la possibilità di definire una crescita economica sostenibile, che valorizzi e tuteli le pari opportunità e che sia condivisa dall'organizzazione e da tutti gli stakeholders.

Solo in questo modo l'obiettivo che almeno 450 PMI ottengano la certificazione della parità di genere entro il secondo trimestre del 2026 potrà essere superato.

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Paolo Patrizio

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