lunedì 18/07/2022 • 06:00
Il progetto di riforma fiscale introduce il principio di diritto come strumento deflattivo e di stabilizzazione dell’orientamento giurisprudenziale. Manca però un meccanismo che ne assicuri la concreta osservanza.
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Nella materia tributaria ci sono diversi esempi, alcuni davvero eclatanti, di una certa difficoltà o ritrosia ad adeguarsi ai principi di diritto enunciati dalle corti superiori. E questo, sia da parte talvolta delle commissioni tributarie, sia da parte della stessa Cassazione. Il caso del diritto al contraddittorio preventivo nel procedimento tributario è emblematico. Nel progetto di riforma (schema ddl “disposizioni in materia di giustizia e di processo tributari”) l'introduzione del principio di diritto con funzione deflattiva e di cristallizzazione dell'orientamento della giurisprudenza di legittimità tributaria (Com. Stampa Consiglio dei Ministri 17 maggio 2022 n. 78) è stato costruito su una potenziale efficacia solo astratta. Ma basta fare alcune domande concrete per prevederne un funzionamento molto poco efficace rispetto alle finalità che si propone. L'interessamento delle Sezioni unite è garanzia di cristallizzazione di un orientamento giurisprudenziale? Nella realtà no o comunque non sempre e non automaticamente. Un esempio: il diritto al contraddittorio preventivo nei procedimenti tributari. La questione era stata ben chiarita dalla C.Giust. C-349/07 (sentenza Sopropé)...
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