sabato 09/07/2022 • 06:00
Si è riunito il tavolo tecnico al quale partecipano il Ministero dell'Economia e delle Finanze, l'Agenzia delle Entrate e il Consiglio Nazionale dei Commercialisti.
redazione Memento
Si è insediato il tavolo tecnico tra Mef, Agenzia delle Entrate e Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili. La riunione, che si è tenuta ieri, 8 luglio, a Roma, ha visto la partecipazione del capo di gabinetto del Ministero dell’Economia e delle Finanze, Giuseppe Chiné, del direttore del Dipartimento delle Finanze, Fabrizia La Pecorella, del direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, del vicedirettore, Paolo Savini, e del presidente del CNDCEC Elbano de Nuccio, oltre al consigliere delegato alla fiscalità, Salvatore Regalbuto, ed al coordinatore dell’area fiscalità della Fondazione Nazionale dei Commercialisti, Pasquale Saggese. Secondo de Nuccio, la riunione «si è svolta in un clima di ampia collaborazione e di fattiva condivisione». Tra i temi discussi, la razionalizzazione del calendario fiscale, la semplificazione degli adempimenti e le riforme del sistema fiscale e della giustizia tributaria. Il CNDCEC riferisce che è stata proposta la sospensione dei termini nei mesi di giugno e luglio conseguenti alla notifica di avvisi bonari, richieste documentali e lettere per la compliance. La proposta dei commercialisti è stata una “moratoria” estiva che garantirebbe ai contribuenti e ai professionisti che li assistono di concentrare le attenzioni nell’effettuazione degli adempimenti autodichiarativi su cui si fonda il sistema tributario. La categoria ha inoltre ribadito le proposte emendative al Decreto Semplificazioni, tra cui quella relativa all’esonero dalla conservazione sostitutiva dei registri e libri contabili. In merito alla riforma della giustizia tributaria è stata sottolineata l’importanza del coinvolgimento dei commercialisti, quali attori protagonisti, all’interno dell’ordinamento giudiziario tributario. De Nuccio, in riferimento alla legge delega di riforma fiscale, ha chiesto una diretta partecipazione dei rappresentanti dei commercialisti nell’attuazione della delega. «Essendo coloro che primariamente sono chiamati ad applicare le norme tributarie in via di introduzione – ha affermato - è necessario, infatti, che già in sede di loro predisposizione i commercialisti possano offrire il contributo di competenza ed esperienza per una migliore e più efficiente scrittura delle nuove regole». FONTE: Com. CNDCEC 7 luglio 2022.
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