mercoledì 06/07/2022 • 12:23
La proroga del Superbonus, pur apportando effetti positivi all’economia in termini di gettito fiscale e crescita del PIL, incide negativamente sul bilancio dello Stato.
redazione Memento
Secondo le risposte fornite in commissione finanze del Senato dal sottosegretario all'Economia e finanze, Maria Cecilia Guerra, il Superbonus incide negativamente sul bilancio dello Stato, pertanto una sua proroga al 2030 determinerebbe oneri a fronte dei quali occorre reperire un’idonea copertura: gli eventuali effetti positivi indotti sull’economia (es. aumento del gettito fiscale innescato dalla crescita del PIL) non rilevano come copertura di oneri certi, secondo quanto previsto dalla legge di contabilità pubblica. In merito alla richiesta di ampliare l’ambito di applicazione della cessione dei crediti, si sottolinea che, in linea generale, anche la cedibilità dei crediti a favore di terzi, compresi gli intermediari finanziari, ha un impatto negativo per il bilancio dello Stato. Inoltre, i recenti interventi legislativi in tema di bonus edilizi finalizzati a limitare la facoltà di cessione dei crediti fiscali sono scaturiti proprio dalla constatazione di rilevanti fenomeni di frode in questo ambito. Uno dei tratti distintivi ricorrenti nelle frodi di maggiore entità è rappresentato dalla cessione del medesimo credito all’interno di un ampio numero di soggetti, tra i quali si annoverano anche persone fisiche non titolari di partita IVA e società di capitali istituzionalmente non deputate ad operare nel settore finanziario. In particolare, è stato rilevato che la numerosità e l’eterogeneità dei soggetti coinvolti nelle operazioni fraudolente mirano a dissimulare la genesi del credito, rendendo difficoltosa la due diligence cui sono tenuti gli istituti di credito, in sede di adeguata verifica della clientela, nel momento in cui il credito è proposto agli stessi ai fini della relativa monetizzazione. Per tutti questi motivi, si ritiene opportuno che sia la scelta dell’estensione del perimetro soggettivo sia, più in generale, l’incremento delle fattispecie e delle possibilità di utilizzo dei crediti fiscali, anche al di là delle ipotesi attualmente disciplinate, tengano conto delle esigenze di tutela degli interessi erariali e di contrasto al proliferare di fenomeni fraudolenti. Fonte: Risp. Interr. Parlamentare 5 luglio n. 3-02877
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