martedì 05/07/2022 • 06:00
Il 6 luglio a Roma presso lo Spazio Field di Palazzo Brancaccio si terrà il Forum in previdenza “GENERazioni – NUOVI EQUILIBRI PER SUPERARE I DIVARI”, focalizzato su dinamiche demografiche e sostenibilità del welfare.
redazione Memento
Dal 2008 ad oggi, l’Italia ha perso il 31% delle nascite: un crollo vistoso che riaccende l’allarme denatalità, in un paese che è sempre più anziano e che deve necessariamente correre ai ripari anche in ambito professionale. Bisogna «costruire iniziative in grado di superare i divari di genere, territoriali e generazionali, andando incontro a esigenze differenti legate a momenti diversi della crescita professionale e umana di ognuno», sostiene Stefano Distilli, presidente di Cassa Dottori Commercialisti, il quale commenta lo scenario sulle dinamiche demografiche e lancia il Forum in previdenza “GENERazioni – NUOVI EQUILIBRI PER SUPERARE I DIVARI”, focalizzato su dinamiche demografiche e sostenibilità del welfare, in programma il 6 luglio a Roma presso lo Spazio Field di Palazzo Brancaccio. Nell’ambito della professione commercialistica, il divario generazionale è evidente: nel 2021 la classe di età che ha dichiarato un maggiore reddito (oltre 91mila euro) e volume d’affari (166mila) va dai 51 a 65 anni. I giovani da 31 a 40 anni restano indietro, con un reddito di 36mila euro e un volume d’affari di 54mila. Valori ancora più bassi per i dottori commercialisti sotto i 30 anni, che hanno dichiarato un reddito prodotto nel 2020 che sfiora i 20mila euro annui e un volume d’affari di quasi 26mila, mentre restano alti i valori degli ultrasessantacinquenni, rispettivamente di 76mila e 150mila euro. I professionisti di mezz’età (tra 40 e 50 anni) fanno da collante tra le due generazioni, con un reddito di 57mila euro e un volume d’affari di 99mila. Analizzando l’andamento reddituale per fasce d’età, si scopre però che nell’ultimo decennio si è manifestato un recupero nei livelli reddituali per i professionisti più giovani: per la fascia 25-29 anni il reddito medio è infatti passato da poco più di 16mila euro registrati nel 2010 a circa 18mila euro nel 2021, segnando un recupero che diventa ancora più corposo nel caso dei dottori commercialisti di età compresa tra i 35 e i 39 anni che nel 2010 dichiaravano un reddito pari a poco meno di 34mila euro, mentre nel 2021 arrivano a sfiorare i 39mila e 500 euro. «Abbiamo scelto di focalizzare quest’edizione del Forum sui diversi divari che caratterizzano l’ambito professionale dei Dottori commercialisti - sostiene Distilli - nella consapevolezza che solo individuando insieme nuovi strumenti e strategie per superarli si possa garantire una crescita organica per tutta la categoria, mantenendo al tempo stesso la sostenibilità e la solidità di quel patto intergenerazionale che è alla base del sistema di previdenza privata. Certamente la strada da fare è ancora lunga, ma siamo convinti che il cammino intrapreso sia quello giusto e decisi a percorrerlo investendo risorse e continuando a disegnare nuovi strumenti di welfare che possano supportare i nostri iscritti in tutte le fasi del loro percorso professionale». FONTE: Com. CDC 4 luglio 2022
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