mercoledì 29/06/2022 • 15:32
Il 28 giugno 2022 nel corso di un’audizione sul disegno di legge di riforma della giustizia tributaria, svoltasi presso il Senato della Repubblica, il CNDCEC ha proposto di dare la possibilità, anche ai laureati in economia, di accedere al concorso per la nomina a magistrato tributario.
redazione Memento
Prevedere l'ammissione al concorso per la nomina a magistrato tributario per i soli laureati in giurisprudenza, e non anche per quelli in economia, secondo il CNDCEC, esclude competenze tecnico-professionali imprescindibili e rischia di vanificare del tutto il dichiarato obiettivo di un rafforzamento della specializzazione del giudice tributario. Nel dettaglio, sottolinea la Consigliera nazionale dei commercialisti Rosa D'Angiolella, la nascita della quinta magistratura rappresenta un approdo fondamentale per quella riforma sistematica e strutturale che i cittadini e le imprese invocano ormai da tempo e che offre garanzie di autonomia, terzietà e indipendenza della funzione giudicante e di maggiore qualità della risposta giudiziaria. L'istituzione dell'ordine giudiziario tributario, composto dal nuovo organico dei magistrati tributari di ruolo assunti mediante apposito concorso pubblico, è il punto cardine della riforma. Si tratta di una scelta decisiva per l'effettivo rafforzamento della professionalizzazione e specializzazione dei giudici tributari da tempo auspicata da più parti ed anche dai commercialisti italiani. La scelta di limitare ai soli laureati in giurisprudenza l'accesso al concorso, precisa la Consigliera nazionale, rischia però non solo di vanificare il processo di rafforzamento della specializzazione dei giudici tributari, ma anche di produrre una disparità di trattamento a danno dei laureati in economia, specie se si considera che proprio le competenze tecnico-professionali dei commercialisti hanno sinora assicurato la necessaria interdisciplinarità delle attuali Commissioni tributarie. Le materie di contabilità aziendale e bilancio, fondamentali per il giudizio tributario di merito, non sono invece rinvenibili nei laureati in giurisprudenza. Infine, il CNDCEC auspica che su questo fronte si possa intervenire, anche al fine di realizzare gli obiettivi posti dal PNRR, il cui raggiungimento sarebbe grave mettere a rischio. Fonte: Audizione del 28 giugno 2022, Senato della Repubblica
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