X

Homepage

  • Fisco
  • Lavoro
  • Contabilità
  • Impresa
  • Finanziamenti
  • Mondo Digitale
  • Speciali
  • Info dagli ordini
  • Podcast
  • Video
  • Rassegna stampa
  • Archivio ultime edizioni
  • Il mio archivio

Scopri i nostri servizi esclusivi

Registrati alla Newsletter

Iscriviti al canale WhatsApp

Segui il canale Spotify

  • Fisco
  • Lavoro
  • Contabilità
  • Impresa
  • Finanziamenti
  • Mondo Digitale
  • Speciali
Altro
  • Fisco
  • Lavoro
  • Contabilità
  • Impresa
  • Finanziamenti
  • Mondo Digitale
  • Speciali
  • ARGOMENTI
  • Contratti pubblici
Altro

martedì 28/06/2022 • 15:40

Lavoro Regole per appalti

Contratti pubblici: una riforma per la tutela dei lavoratori

La Legge 21 giugno 2022 n. 78, di delega in materia di contratti pubblici assegna al Governo il compito di semplificare e razionalizzare la materia, meglio adeguandola alle direttive comunitarie, assicurando al contempo il mantenimento delle garanzie di tutela delle condizioni di lavoro.

di Pasquale Staropoli - Avvocato

+ -
  • Ascolta la news 5:03

  • caricamento..

La Legge 22 giugno 2022 n. 78, in vigore dal 9 luglio 2022, assegna al Governo la delega di adottare entro 6 mesi i decreti legislativi necessari ad adeguare la disciplina dei contratti pubblici al diritto europeo e ai principi espressi dalla giurisprudenza della Corte costituzionale e delle giurisdizioni superiori, interne e sovranazionali, con l'obiettivo, espressamente dichiarato all'art. 1, di razionalizzare, riordinare e semplificare la disciplina vigente in materia di contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture, anche al fine di evitare l'avvio di procedure di infrazione da parte della Commissione europea e di giungere alla risoluzione di quelle già avviate. Il perseguimento degli obiettivi prefissi dalla delega implica necessariamente, come previsto dalla lettera a) del secondo comma dello stesso art. 1, la considerazione della inderogabilità delle misure a tutela del lavoro, della sicurezza, del contrasto al lavoro irregolare, della legalità e della trasparenza. La necessità di assicurare al settore l'apertura alla concorrenza e al confronto tra gli operatori dei mercati dei lavori, pure dichiarata dal medesimo capoverso, deve comunque preservare i diritti fondamentali in materia di lavoro, posti a fondamento dell'operazione di semplificazione e razionalizzazione tracciata con la legge delega.

L'evidenza della contrattazione collettiva

Un ruolo di particolare rilievo è riconosciuto alla contrattazione collettiva ed alla sua funzione di fonte regolatoria fondamentale dei rapporti di lavoro. Il secondo comma dell'art. 1, alla lettera g), prevede infatti uno specifico obbligo per le stazioni appaltanti di inserire nei bandi di gara, negli avvisi e inviti, in relazione alle diverse tipologie di contratti pubblici, un regime obbligatorio di revisione dei prezzi al verificarsi di particolari condizioni di natura oggettiva e non prevedibili al momento della formulazione dell'offerta. Tra queste è espressamente indicata la variazione del costo derivante dal rinnovo dei contratti collettivi nazionali di lavoro sottoscritti dalle associazioni dei datori e dei prestatori di lavoro comparativamente più rappresentative sul piano nazionale, applicabili in relazione all'oggetto dell'appalto e delle prestazioni da eseguire anche in maniera prevalente, stabilendo che gli eventuali oneri derivanti dal suddetto meccanismo di revisione dei prezzi siano a valere sulle risorse disponibili del quadro economico degli interventi e su eventuali altre risorse disponibili per la stazione appaltante da utilizzare nel rispetto delle procedure contabili di spesa.

Tutela delle condizioni di lavoro e promozione dell'occupazione

Al fine di promuovere l'occupazione dei soggetti svantaggiati, alle stazioni appaltanti è poi assegnata la facoltà di riservare il diritto di partecipazione alle procedure di appalto e a quelle di concessione a operatori economici il cui scopo principale sia l'integrazione sociale e professionale delle persone con disabilità o svantaggiate. È invece obbligatorio l'inserimento nei bandi di gara, avvisi e inviti, tenuto conto della tipologia di intervento, in particolare ove riguardi beni culturali, e nel rispetto dei princìpi dell'Unione Europea, di specifiche clausole sociali con le quali sono indicati, come requisiti necessari dell'offerta, criteri orientati tra l'altro a:

  • garantire la stabilità occupazionale del personale impiegato;
  • garantire l'applicazione dei contratti collettivi nazionali e territoriali di settore, tenendo conto, in relazione all'oggetto dell'appalto e alle prestazioni da eseguire anche in maniera prevalente, di quelli stipulati dalle associazioni dei datori e dei prestatori di lavoro comparativamente più rappresentative sul piano nazionale, nonché garantire le stesse tutele economiche e normative per i lavoratori in subappalto rispetto ai dipendenti dell'appaltatore e contro il lavoro irregolare;
  • promuovere meccanismi e strumenti anche di premialità per realizzare le pari opportunità generazionali, di genere e di inclusione lavorativa per le persone con disabilità o svantaggiate.

Semplificazione e razionalizzazione dunque quali mete da raggiungere con la riforma da attuare secondo le direttive tracciate dalla legge di delega, conformando la disciplina nazionale a quella dell'Unione europea, con la salvaguardia dei diritti fondamentali dei lavoratori a fare da bussola nel tracciare la rotta. Il percorso appare fortemente contrassegnato dal rilievo assegnato alla contrattazione collettiva, al punto da considerare l'eventuale aumento del costo del lavoro conseguente ai rinnovi contrattuali quale condizione di matura oggettiva e non prevedibile al momento della formulazione dell'offerta, consentendo così di evitare anomale gare al ribasso o partecipazioni insostenibili a causa della fisiologica evoluzione della contrattazione collettiva. Al contempo l'applicazione della contrattazione collettiva, e comunque l'obbligo della garanzia di quelle condizioni economiche anche per i lavoratori in subappalto, conferma il ruolo centrale riconosciuto quale fonte privilegiata della disciplina dei rapporti di lavoro, e presunzione di garanzia della tutela delle condizioni dei lavoratori. Ma la preoccupazione del legislatore appare non circoscritta alle limitazioni difensive, ed anzi proiettata a favorire le iniziative promozionali per diffondere meccanismi e strumenti che riconoscano regimi di premialità per l'inclusione lavorativa delle persone svantaggiate e comunque per la promozione delle pari opportunità, generazionali e di genere. Il progetto, ambizioso, è quello si di protezione dal lavoro irregolare, ma anche di promuovere l'occupazione, in occasione dei contratti pubblici.

Tutela del lavoro senza aggettivazione

Se la quasi totalità delle indicazioni della Legge n. 78/2022 risultano oggettivamente riferite alle necessità di preservare momenti di tutela dei diritti fondamentali dei lavoratori subordinati, e l'attività promozionale per le disparità di genere è l'inclusività delle persone con disabilità o svantaggiate appaiono riferite a tutti i lavoratori, a prescindere dalla qualificazione della natura del rapporto di lavoro coinvolto, in maniera più esplicita la lettera l), sempre del secondo comma dell'art. 1, assegna la delega al Governo per la previsione del divieto di prestazione gratuita delle attività professionali, salvo che in casi eccezionali e previa adeguata motivazione. La previsione appare quantomai necessaria e condivisibile, al fine di arginare una malintesa recente giurisprudenza amministrativa, che tendeva ad assecondare le ragioni di cassa degli enti pubblici, che avevano voluto giustificare lo sfruttamento gratuito delle prestazioni professionali dei malcapitati lavoratori autonomi, i quali sarebbero stati ripagati, secondo quel discutibile assunto, dalla possibilità di arricchire il proprio curriculum con quella partecipazione professionale. La debolezza di quelle approssimazioni può dirsi definitivamente superata, e le condizioni di lavoro anche dei lavoratori autonomi tutelate dalla puntuale applicazione della delega.

Contenuto riservato agli abbonati.
Vuoi consultarlo integralmente? Abbonati o contatta il tuo agente di fiducia.
Se invece sei già abbonato, effettua il login.
Quotidianopiù è anche su WhatsApp! Clicca qui per iscriverti gratis e seguire tutta l'informazione real time, i video e i podcast sul tuo smartphone.

© Copyright - Tutti i diritti riservati - Giuffrè Francis Lefebvre S.p.A.

Vedi anche

Impresa In GU

Contratti pubblici: pubblicata la Legge delega al Governo

Approda in Gazzetta Ufficiale la L. 78/2022 che delega il governo, entro il 9 gennaio 2023, ad adottare uno o più decreti legislativi recanti la disciplina dei contratti pub..

a cura di

redazione Memento

Registrati gratis

Per consultare integralmente tutte le news, i podcast e i video in materia di fisco, lavoro, contabilità, impresa, finanziamenti e mondo digitale, la rassegna stampa del giorno e ricevere quotidianamente la tua newsletter

Iscriviti alla Newsletter

Rimani aggiornato sulle ultime notizie di fisco, lavoro, contabilità, impresa, finanziamenti, professioni e innovazione

Funzionalità riservata agli abbonati

Per fruire di tutte le funzionalità e consultare integralmente tutti i contenuti abbonati o contatta il tuo agente di fiducia.

Trovi interessante questo video?

Per continuare a vederlo e consultare altri contenuti esclusivi abbonati a QuotidianoPiù,
la soluzione digitale dove trovare ogni giorno notizie, video e podcast su fisco, lavoro, contabilità, impresa, finanziamenti e mondo digitale.
Abbonati o contatta il tuo agente di fiducia.
Se invece sei già abbonato, effettua il login.

Ricerca Vocale

Clicca sul microfono per cominciare a registrare il messaggio.

“ ”