martedì 21/06/2022 • 12:30
Il CNDCEC chiede al Ministero della Giustizia di revisionare la responsabilità civile degli organi di controllo delle società di capitali e introdurre una sua migliore delimitazione. La proposta è formulata anche nell’ottica della riforma delle norme penali fallimentari.
redazione Memento
Il presidente del CNDCEC, Elbano De Nuccio, tramite una lettera inviata alla Ministra Marta Cartabia e al Sottosegretario Francesco Paolo Sisto, chiede l’apertura di un tavolo tecnico di confronto sulla responsabilità civile degli organi di controllo delle società di capitali. Nel dettaglio, la responsabilità illimitata, secondo il presidente, sta progressivamente allontanando dagli incarichi di sindaco tutti quei professionisti che non intendono esporre la propria reputazione professionale alla azione risarcitoria. L'attuale assenza di qualunque limite ha prodotto e produce reiterate situazioni distorte, soprattutto in sede di procedure concorsuali, laddove si riscontra troppo spesso che una delle principali fonti dell’attivo è data dal presumibile realizzo delle azioni risarcitorie esperite nei confronti degli unici soggetti che, per legge, sono assistiti da copertura assicurativa. Si fa riferimento ai professionisti componenti degli organi di controllo. Il presidente aggiunge che il sistema è incoerente perché amplia la discrezionalità di azione degli organi di controllo societari per finalità di pubblico interesse affinché la crisi di un’impresa emerga quanto prima possibile e nel contempo, però, non ne delimiti il perimetro di responsabilità che in seguito possa essergli ascritta all’esito degli eventi maturati successivamente. Per conseguenza, stanti le attuali prescrizioni normative, addossa la responsabilità illimitata anche agli organi di controllo. Difatti, la responsabilità illimitata diventa: in sede civile, estremamente onerosa a causa dell'illimitatezza del danno pretendibile, tanto che troppo spesso l’azione risarcitoria è una delle principali componenti dell’attivo della procedura concorsuale che agisce nei confronti del professionista; in sede penale, estremamente lesiva del professionista fin quando non riesca a dimostrare di non essere colpevole, per il venir meno della copertura assicurativa unita alla eccessiva durata dei processi. La richiesta del CNDCEC è quella di introdurre una soluzione tecnica per una determinazione quantitativa al danno risarcibile, come già avvenuto nella esperienza di altri Paesi europei, con la tecnica dei multipli dei compensi attribuiti. Fonte: Lettera CNDCEC 20 giugno 2022
© Copyright - Tutti i diritti riservati - Giuffrè Francis Lefebvre S.p.A.
Rimani aggiornato sulle ultime notizie di fisco, lavoro, contabilità, impresa, finanziamenti, professioni e innovazione
Per continuare a vederlo e consultare altri contenuti esclusivi abbonati a QuotidianoPiù,
la soluzione digitale dove trovare ogni giorno notizie, video e podcast su fisco, lavoro, contabilità, impresa, finanziamenti e mondo digitale.
Abbonati o
contatta il tuo
agente di fiducia.
Se invece sei già abbonato, effettua il login.