mercoledì 08/06/2022 • 12:00
L'UE ha approvato un primo schema di Direttiva per l’introduzione del diritto al salario minimo, al fine di garantire a tutti i dipendenti condizioni di vita e di lavoro migliori. La Direttiva stabilirà apposite procedure per l’adeguamento del salario minimo e renderà effettiva la possibilità di accedervi. Fondamentale, in questa transizione, sarà anche il ruolo delle Parti sociali e della contrattazione collettiva.
redazione Memento
Ascolta la news 5:03
Salario minimo per i lavoratori, con criteri di definizione chiari e alla portata di tutti (e con il fondamentale aiuto della contrattazione collettiva): sono questi i contenuti dell’ultimo schema di Direttiva approvato in seno all’Unione Europea che, nell’ottica della promozione di condizioni di lavoro migliori per i dipendenti, si pone l’ambizioso obbiettivo di fissare, in ciascun Stato membro, un livello minimo di retribuzione, al di sotto del quale è vietato scendere in fase di contrattazione.
Adeguamento del salario minimo legale
Lo schema di Direttiva invita tutti gli Stati che già possiedono, nel loro ordinamento, il salario minimo ad adeguarlo, sulla base di criteri chiari e definiti (ad esempio l’aumento del costo della vita), almeno ogni 2 anni (o ogni 4 anni per quegli Stati che utilizzano un meccanismo automatico di rivalutazione). È importante che anche le Parti Sociali siano coinvolte attivamente nel meccanismo di rivalutazione del salario minimo.
Promozione della contrattazione collettiva
La Direttiva mira a coinvolgere quanti più lavoratori possibili attraverso la contrattazione collettiva: pertanto, dove il tasso di copertura della contrattazione collettiva è inferiore a una soglia dell'80%, è fondamentale che gli Stati membri definiscano un piano d'azione per promuovere la contrattazione collettiva e, di conseguenza, estendere la protezione del salario minimo a più lavoratori possibile.
L’accesso al salario minimo deve essere concreto ed effettivo
Gli Stati membri devono porre in essere una serie di misure per rendere l’accesso al salario minimo davvero effettivo e concreto, ad esempio identificando dei criteri per la definizione del salario minimo che siano facilmente accessibili da tutti. Le misure possono includere e coinvolgere anche gli Ispettori del lavoro, che devono avere la possibilità di perseguire i datori di lavoro che non si dovessero adeguare alla normativa europea.
Work in progress salario minimo: quali saranno i prossimi step?
La proposta della Commissione Europea è stata presentata ai due co-legislatori – il Consiglio dell'UE e il Parlamento europeo – il 28 ottobre 2020. Il Consiglio l’ha approvata il 6 dicembre 2021, mentre il Parlamento ha adottato il suo mandato negoziale il 25 novembre 2021.
Già dai primi giorni di gennaio, si sono svolti 8 turni di negoziati tra Commissione e Parlamento europeo in tema di salario minimo: l’accordo così raggiunto dovrà essere confermato dal Coreper, a cui seguirà un voto formale sia nel Parlamento che nella Commissione europea.
Successivamente, gli Stati europei avranno 2 anni per recepire la Direttiva nei propri ordinamenti interni.
Fonte: Comunicato Consiglio Europeo 7 giugno 2022
© Copyright - Tutti i diritti riservati - Giuffrè Francis Lefebvre S.p.A.
Approfondisci con
La retribuzione deve essere non soltanto adeguata alla prestazione lavorativa (rispettando in tal modo il principio costituzionale secondo cui la retribuzione deve essere proporzio..
Mario Cassaro
- Consulente del LavoroRimani aggiornato sulle ultime notizie di fisco, lavoro, contabilità, impresa, finanziamenti, professioni e innovazione
Per continuare a vederlo e consultare altri contenuti esclusivi abbonati a QuotidianoPiù,
la soluzione digitale dove trovare ogni giorno notizie, video e podcast su fisco, lavoro, contabilità, impresa, finanziamenti e mondo digitale.
Abbonati o
contatta il tuo
agente di fiducia.
Se invece sei già abbonato, effettua il login.