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lunedì 29/12/2025 • 02:00

Lavoro SCADENZE

Pagamenti INPS gennaio 2026: calendario completo e novità previdenziali

L'avvio del nuovo anno segna tradizionalmente un momento cruciale per milioni di beneficiari delle prestazioni erogate dall'INPS. Il mese di gennaio 2026 non fa eccezione, presentando alcune particolarità e introducendo significativi aggiornamenti economici che impatteranno sull'intero anno.

di Mario Cassaro - Consulente del lavoro - Pubblicista

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Pensioni: date di erogazione e modalità di accredito

La peculiarità del mese di gennaio risiede nell'impossibilità di procedere al pagamento nel primo giorno del mese, tradizionalmente dedicato all'erogazione degli assegni pensionistici. La coincidenza del 1° gennaio con la festività nazionale comporta infatti uno slittamento automatico al giorno bancabile successivo.

I titolari di un conto corrente presso Poste Italiane riceveranno l'accredito sabato 3 gennaio 2026, beneficiando dell'operatività degli sportelli postali anche durante il fine settimana. Coloro che percepiscono invece la pensione tramite accredito bancario dovranno attendere lunedì 5 gennaio 2026, primo giorno lavorativo utile per gli istituti di credito.

Per chi intende ritirare l'importo in contanti presso gli uffici postali, viene predisposta la consueta turnazione alfabetica distribuita su più giorni, finalizzata a ridurre gli assembramenti presso gli sportelli:

A - B: sabato 3 gennaio (solo mattina)

C - D: lunedì 5 gennaio

E - K: mercoledì 7 gennaio

L - O: giovedì 8 gennaio

P - R: venerdì 9 gennaio

S - Z: sabato 10 gennaio (solo la mattina)

Si raccomanda di verificare presso il proprio ufficio postale di riferimento l'eventuale calendario specifico.

Il ritiro diretto in contanti è consentito esclusivamente per prestazioni di importo netto non superiore a 1.000 euro. Qualora l'assegno pensionistico ecceda tale soglia, diventa obbligatorio fornire all'INPS le coordinate bancarie o postali per l'accredito (IBAN dell'istituto di credito, di Poste Italiane o dello sportello estero). Le coordinate di pagamento, sia in fase di prima comunicazione che in caso di successive modifiche, possono essere trasmesse telematicamente mediante l'apposito servizio online dell'Istituto o avvalendosi dell'assistenza di un Patronato.

Si ricorda inoltre che grazie ad un'apposita convenzione tra Carabinieri e Poste Italiane, i pensionati over 75 che ritirano la pensione in contanti possono riceverla direttamente a domicilio, delegando i Carabinieri, per evitare rischi e assembramenti. Il servizio è gratuito e richiede una delega scritta, ed è rivolto a chi non ha conto/libretto postale o familiari vicini per ritirarla. Per richiederlo, si può contattare il numero verde 800 55 66 70 o la stazione dei Carabinieri più vicina.

La rivalutazione degli assegni pensionistici

Dal 1° gennaio 2026 entra in vigore l'adeguamento annuale degli importi pensionistici, parametrato sull'andamento inflazionistico. L'indice di rivalutazione è stato fissato all'1,4%, sebbene tale percentuale non si applichi in modo uniforme a tutti i beneficiari. Il meccanismo prevede infatti un sistema differenziato per scaglioni di reddito, concepito per tutelare prioritariamente i percettori di assegni più contenuti. La rivalutazione integrale dell'1,4% spetta esclusivamente alle pensioni il cui importo non supera il quadruplo del trattamento minimo, corrispondente a 2.413,60 euro lordi mensili.

Per gli assegni collocati tra quattro e cinque volte il minimo (da 2.413,61 a 3.017 euro lordi), l'incremento riconosciuto scende al 90% dell'indice, traducendosi in un aumento effettivo dell'1,26%. Oltre tale soglia, la rivalutazione si attesta al 75%, pari all'1,05%.

Il trattamento minimo si attesta ora a 611,85 euro mensili, rappresentando il nuovo parametro di riferimento per numerose prestazioni collegate al reddito. Le pensioni minime, beneficiando anche di un incremento straordinario dell'1,3%, raggiungono 619,80 euro al mese.

Conguagli e trattenute fiscali

Il cedolino di gennaio concentra diverse voci contabili che possono incidere sull'importo netto percepito. Con l'inizio dell'anno fiscale riprendono le trattenute IRPEF ordinarie, sospese nei mesi precedenti per alcune categorie di pensionati. Possono inoltre presentarsi conguagli relativi all'anno d'imposta appena concluso, qualora le ritenute operate nel 2025 risultassero insufficienti rispetto al dovuto su base annuale. Per i pensionati con redditi complessivi inferiori a 18.000 euro annui e con conguagli a debito superiori a 100 euro, la normativa prevede una rateizzazione del recupero distribuita fino al mese di novembre 2026, al fine di evitare eccessive decurtazioni concentrate nei primi mesi dell'anno.

Indennità di disoccupazione (NASpI e DIS-COLL)

Le indennità di disoccupazione seguono un calendario di erogazione meno rigido rispetto alle pensioni, caratterizzato da una certa variabilità mensile. I pagamenti dell'indennità NASpI sono previsti indicativamente a partire dalla metà di gennaio 2026, orientativamente dal 15 del mese, sebbene la data possa subire oscillazioni.

La decorrenza dell'indennità è strettamente correlata alla tempestività della domanda: qualora quest'ultima sia stata inoltrata entro l'ottavo giorno dalla conclusione del rapporto lavorativo, l'erogazione ha inizio dall'ottavo giorno successivo alla cessazione; nel caso in cui la presentazione avvenga oltre questo termine, il riconoscimento economico decorre dal giorno immediatamente seguente alla formalizzazione della domanda.

Merita particolare attenzione la modifica introdotta dalla manovra finanziaria per il 2025, che ha ridefinito i requisiti di accesso per specifiche fattispecie. I lavoratori che si siano dimessi volontariamente e abbiano successivamente instaurato un nuovo rapporto di lavoro, conclusosi poi con un licenziamento, possono ora accedere alla prestazione solo a condizione di aver accumulato almeno 13 settimane di contribuzione nei dodici mesi antecedenti l'evento di disoccupazione verificatosi a partire dal 1° gennaio 2025.

Analoga tempistica si applica alla DIS-COLL, l'indennità di disoccupazione riservata ai collaboratori coordinati e continuativi iscritti in via esclusiva alla Gestione Separata.

Assegno Unico e Universale

La prestazione destinata al sostegno delle famiglie con figli a carico mantiene la propria regolarità di erogazione anche nel primo mese dell'anno. I pagamenti dell'Assegno Unico per gennaio 2026 sono attesi a partire dal 19 del mese, seguendo la consueta tempistica che colloca l'accredito tra la metà e la fine del mese di riferimento.

Per i nuclei familiari che hanno presentato domanda per la prima volta, occorre considerare tempi tecnici più ampi, potendo l'erogazione iniziale realizzarsi anche dopo un paio di mesi dalla richiesta, necessari per le verifiche amministrative e l'elaborazione delle posizioni.

La domanda di Assegno unico può essere presentata dal 1° marzo al 30 giugno, senza perdita di arretrati, che saranno corrisposti con successivo conguaglio. L'importo mensile spettante è commisurato al valore dell'ISEE disponibile al momento della domanda ed è corrisposto con decorrenza retroattiva con tutti gli arretrati, anche a coloro che al momento della presentazione della domanda non siano in possesso di ISEE, ma per i quali quest'ultimo sia successivamente attestato entro il 30 giugno.

Assegno di Inclusione e Supporto per la Formazione e Lavoro

Le misure di contrasto alla povertà e di sostegno all'inserimento lavorativo presentano anch'esse un calendario specifico. L'Assegno di Inclusione, sostegno economico per gli utenti in condizioni di fragilità e l'inserimento in percorsi di formazione e di politica attiva del lavoro, dovrebbe vedere le ricariche di gennaio collocarsi nell'ultima settimana del mese, orientativamente tra il 26 e il 29 gennaio.

Il Supporto per la Formazione e Lavoro, misura complementare rivolta ai beneficiari occupabili, segue tempistiche analoghe, con accrediti previsti nello stesso arco temporale. Si tratta di prestazioni soggette a obblighi di condizionalità che richiedono l'attiva partecipazione dei beneficiari ai percorsi di inclusione sociale e professionale.

Accesso ai servizi INPS

L'intreccio tra rivalutazioni, conguagli fiscali e ripresa delle trattenute ordinarie può generare variazioni sostanziali, rendendo opportuna un'attenta analisi delle singole voci. A tale proposito, giova ricordare che tramite il portale del cittadino, è possibile consultare i principali servizi messi a disposizione dall'INPS per l'utente. L'accesso telematico al proprio Fascicolo previdenziale sul portale dell'Istituto, mediante identità digitale SPID, Carta d'Identità Elettronica o Carta Nazionale dei Servizi, consente una verifica puntuale e tempestiva di tutti i dettagli relativi alle prestazioni percepite, facilitando l'individuazione di eventuali anomalie che potrebbero richiedere chiarimenti.

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